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Il Napoli lancia la campagna abbonamenti e taglia i costi mediamente del 25 per cento

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“I prezzi degli abbonamenti alle partite del Napoli scendono in media del 25%, anche se Distinti e Tribuna Posillipo sono scese di oltre il 30% e sono in assoluto i prezzi piu’ bassi da nove anni”. Cosi’ il capo delle operazioni del Napoli, Alessandro Formisano ha lanciato oggi la campagna abbonamenti del club azzurro che partirà il 25 luglio. Il Napoli, che lo scorso anno per il caos Universiadi non aveva fatto abbonamenti, ha deciso di abbassare tutte le tariffe rispetto agli anni precedenti per invogliare i tifosi a sottoscrivere il pacchetto stagionale. “Abbiamo una forte riduzione della Posillipo – ha spiegato Formisano da Dimaro – che scende da 1500 euro a 999 euro, piu’ la prevendita. La Tribuna Nisida scende a 800 a 750, riduzione bassa perche’ si perdono posti per il restyling, i distinti scendono da 750 a 499 euro e le curve scendono a 350 a 269 euro. Per cinque partite si puo’ anche cambiare utilizzatore dell’abbonamento, vogliamo sempre lo stadio pieno”. Il Napoli per rendere chiaro il risparmio dell’abbonamento rispetto al prezzo delle singole partite ha anche reso noti i prezzi dei biglietti di tutte le gare di serie A della prossima stagione. Si sa gia’, ad esempio, che le curve nei match contro Juventus, Roma, Milan e Inter costeranno 40 euro. “I tifosi – ha detto Formisano – sapranno gia’ da ora che alcuni big-match costeranno 40 euro in curva, 70 distinti e quindi sanno gia’ della convenienza dell’abbonamento. Il prezzo medio di un abbonamento e’ circa 14 euro, chi le acquista singolarmente in media paga 25 euro, quindi abbonarsi porta a risparmiare addirittura il 40% rispetto ai biglietti”.

Il Napoli ha annunciato anche una linea dura per comportamenti scorretti allo stadio San Paolo: “Negli anni della presidenza De Laurentiis – ha detto Formisano – il Napoli ha speso 5 milioni di multe per incidenti allo stadio, una cifra folle. Le sanzioni sono applicate da Figc o Uefa per le regole generali che riceviamo per petardi, fumogeni, scale occupate, laser. Sono milioni sottratti alla gestione di un club che potevano essere reinvestiti in altro. Ci potranno essere espulsioni per chi non si comporta correttamente alo stadio perche’ ad esempio la macchina dei soccorsi deve funzionare bene, e’ un obbligo. Il codice di condotta prevede non solo interventi delle forze dell’ordine, ma anche dei club per violazioni di regolamento, quello a cui spesso si grida come modello virtuoso in Inghilterra per cori razzisti, invasioni, laser, scavalcamento, violenza, non rispetto dei posti, utilizzo delle scale o qualsiasi azione in violazione del regolamento. Il codice permette al club di ritirare l’abbonamento e non far entrare piu’ allo stadio. Da quest’anno sara’ piu’ facile perche’ il San Paolo dopo i lavori ha anche una videosorveglianza moderna che utilizza un riconoscimento facciale con parametro piu’ alto, quello degli aeroporti, dando le immagini alla polizia. Il sistema sara’ digitale e potranno essere individuati anche in differita”.

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Bistecche da 300 euro e Fantacalcio: il presidente della Fipm Fabrizio Bittner squalificato per 20 mesi

Il presidente della Federazione Italiana Pentathlon Moderno Fabrizio Bittner squalificato per 20 mesi: spese non rendicontate per oltre 20mila euro. Tra gli scontrini contestati anche una cena da 291 euro.

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Due bistecche da sogno, una da 115 euro e l’altra da 153 euro, hanno innescato un effetto valanga che rischia di travolgere la carriera di Fabrizio Bittner (foto Imagoeconomica), presidente della Federazione Italiana Pentathlon Moderno (Fipm). Il conto di 291,60 euro in un ristorante vip vicino al Colosseo è solo la punta di un iceberg da oltre 80 mila euro di spese contestate. Di queste, 20 mila sono considerate non giustificate dal Tribunale Federale, che ha inflitto a Bittner una squalifica di 20 mesi, una delle più dure mai emesse in ambito sportivo federale.

La difesa: “Spese di rappresentanza”

Autosospesosi anche dal ruolo di Responsabile Sport di Forza Italia, Bittner ha provato a difendersi parlando di spese istituzionali sostenute nell’esercizio del suo ruolo:

«Rappresento la federazione e ho sostenuto incontri importanti. Se ho superato i limiti previsti, restituirò l’eccesso».

Secondo il regolamento, ogni pasto non dovrebbe superare i 50 euro. Bittner ha spiegato che la cena contestata si è svolta con un consigliere federale, il cui nome non ha voluto rivelare. E sulle famose bistecche?

«Francamente non ricordo, ma il vino era così caro che lo abbiamo pagato di tasca nostra».

Il conto: dal Bistrot Cannavacciuolo al Fantacalcio

L’indagine interna ha portato alla luce un lungo elenco di spese considerate fuori norma:

  • cene di lusso,

  • pranzi in ristoranti stellati,

  • iPhone da 1.800 euro,

  • iscrizioni al Fantacalcio,

  • abbonamenti a iTunes,

  • prelievi di contante definiti “anticipi di rimborso spese”.

Lo scontro con Pierluigi Giancamilli, rivale elettorale e oggi accusatore, ha fatto esplodere il caso. Secondo Bittner, tutto nasce da una «vendetta politica»:

«Giancamilli non ha mai obiettato prima, lo fa ora per ripicca. Ma se non mi vogliono più, me ne andrò».

Precedenti nella Fipm

Non è la prima volta che la Fipm finisce nella bufera. L’ex presidente Lucio Felicita, già radiato dal Coni, ha portato fino in Cassazione la condanna a otto anni per abuso d’ufficio, corruzione e peculato.

«Il mio caso è completamente diverso» precisa Bittner. Ma intanto il rischio di radiazione e di un procedimento penale resta sul tavolo, in attesa del giudizio d’appello e della pronuncia del Coni.

Un destino incerto, che dipende anche da quanto i giudici riterranno “istituzionale” un filettino di Wagyu giapponese da 115 euro.

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Lorenzo Insigne torna in Italia: “Sogno ancora la Nazionale, voglio restare e giocare in Europa”

Dopo tre anni in Canada, Lorenzo Insigne torna in Italia e sogna l’azzurro della Nazionale: “Aspetto la chiamata giusta, restare in Europa è la priorità. Con Sarri sarebbe un onore”.

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Tre anni lontano da casa, a Toronto, in Canada. Ora Lorenzo Insigne è tornato. E lo ha fatto con le idee chiare: restare in Italia, tornare protagonista in Europa e riconquistare la maglia azzurra della Nazionale. Lo ha raccontato in un’intervista a Il Mattino rilasciata ieri all’aeroporto di Fiumicino, appena atterrato da oltreoceano.

“Sto bene, pronto per una nuova sfida”

«Sto molto bene. Contento e sereno del mio rientro», ha esordito Insigne, sorridente e abbronzato, circondato da fan e ragazzini che non hanno perso l’occasione per un selfie. Nessuna nostalgia per Toronto, ma solo gratitudine per l’esperienza: «A livello calcistico non è andata come sognavo, ma ho conosciuto persone fantastiche. È stata un’esperienza importante».

Il sogno azzurro e il rapporto con Gattuso

La priorità per Insigne è chiara: «La maglia azzurra l’ho sempre sognata da bambino. Spero di tornare presto in Nazionale, ma prima devo fare bene nella mia nuova avventura». Parole cariche di stima anche per Gattuso, nuovo commissario tecnico: «Con lui ho un grande rapporto, ci sentiamo ancora. È una persona squisita. Farà bene».

Napoli nel cuore e il legame con Mertens e Hamsik

L’ex capitano azzurro non dimentica le sue radici e i compagni di una vita: «Sono felicissimo per i successi del Napoli, ho festeggiato a Toronto con i miei cari. Marek (Hamsik) è stato il mio capitano, gli auguro tutto il meglio. E con Dries (Mertens) ho condiviso tanto, l’ho anche aiutato a diventare il capocannoniere del Napoli!».

Lazio? “Con Sarri sarebbe un onore”

Quanto al futuro, Insigne lascia ogni decisione al suo agente, ma chiarisce le sue intenzioni: «Voglio restare in Italia, ho una voglia matta di tornare a giocare in Europa». Le voci sulla Lazio lo lusingano, anche se ammette: «Il blocco del mercato complica tutto. Ma tornare con Sarri sarebbe un onore. Prima di decidere bisogna sempre sedersi a tavolino».

L’attesa della chiamata giusta

Il telefono è acceso, la suoneria al massimo. Insigne aspetta quella chiamata giusta che potrebbe riportarlo sotto i riflettori del calcio italiano. Intanto, si concede qualche giorno di vacanza con la famiglia. Ma il richiamo dell’azzurro, stavolta, è più forte che mai.

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Osimhen, countdown Napoli: clausola a 75 milioni valida fino al 10 luglio. Al Hilal e Galatasaray ci provano

Osimhen teme di restare senza squadra: la clausola da 75 milioni scade il 10 luglio. Al Hilal e Galatasaray in pressing, ma il Napoli non fa sconti. Attesa per la scelta del nigeriano.

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Osimhen teme di restare senza squadra: la clausola da 75 milioni scade il 10 luglio. Al Hilal e Galatasaray in pressing, ma il Le lancette corrono e Victor Osimhen comincia a sentire il peso del tempo. Il 10 luglio è la data chiave: entro questa scadenza i club interessati potranno esercitare la clausola rescissoria da 75 milioni di euro presente nel contratto dell’attaccante nigeriano con il Napoli. Oltre quel termine, lo scenario cambierà, e il futuro del bomber sarà tutto da riscrivere.

Al Hilal e Galatasaray in pressing, ma il Napoli non molla

Il Napoli ha ribadito più volte la propria posizione: nessuno sconto sulla clausola. Le uniche due offerte concrete attese entro il termine sono quella dell’Al Hilal, pronto a pagare l’intera cifra richiesta e a offrire 40 milioni a stagione al giocatore, e quella del Galatasaray, che si spinge fino a 60 milioni più bonus. Ma la proposta turca non soddisfa De Laurentiis, che vuole l’intero importo in un’unica soluzione.

Osimhen, dal canto suo, ha preso tempo. Non ha chiuso la porta al Galatasaray e ha frenato con l’Al Hilal, consapevole che le opzioni europee non si sono ancora concretizzate.

Manchester United e l’ostacolo ingaggio

Il domino delle punte in Europa si è attivato con il trasferimento di Gyökeres all’Arsenal. Il Manchester United ha sondato la disponibilità del giocatore, facendo sapere di poter pagare la clausola, ma si è arenato sull’ingaggio: i Red Devils chiedono un taglio alle richieste economiche del calciatore, che attualmente guadagna circa 12 milioni netti l’anno.

L’idea Osimhen continua ad affascinare, ma al momento non ci sono contatti concreti. Si attende una mossa formale che però potrebbe non arrivare in tempo.

Il Napoli aspetta, ma si prepara

Il Napoli non ha fretta e osserva l’evolversi della situazione. Ha ancora una clausola per prolungare l’accordo fino al 2027, un’opzione che potrebbe rafforzare la propria posizione nei prossimi colloqui. Intanto, a Castel Volturno si lavora per il raduno previsto tra pochi giorni e Osimhen potrebbe essere convocato se non sarà trovato un accordo prima.

Da parte sua, Victor vorrebbe evitare un’altra estate da separato in casa. L’obiettivo è trovare una nuova squadra prima dell’inizio del ritiro, ma il tempo stringe e l’ansia cresce. Ora la palla è nei piedi dell’attaccante nigeriano: tra clausole, trattative e strategie, il futuro è tutto da decidere.

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