Collegati con noi

Sport

Il Napoli affronta lo Spartak, Insigne: “Diamo il 100 per cento”

Pubblicato

del

Oggi il Napoli giocherà la seconda partita in Europa League: affronterà alle 18:45 lo Spartak Mosca allo stadio Maradona. Per la conferenza stampa pre-partita sono ‘scesi in campo’ il tecnico partenopeo Luciano Spalletti e il capitano Lorenzo Insigne. Il Napoli sarà molto concentrato, consapevole di trovare davanti a sè un avversario agguerrito visto che è a zero punti nel girone, reduce dalla sconfitta rocambolesca con il Legia Varsavia. Ma la motivazione degli azzurri è forte ed il capitano ne è consapevole: “Il mister tira fuori da ognuno di noi un grande potenziale, ci esprimiamo tutti al 100%, con il Leicester siamo stati bravi a recuperare la gara dal 2-0 al 2-2. Con lo Spartak dovremo dare il 300%, vogliamo arrivare in fondo in tutte le competizioni”.


Protagonista della Nazionale Italiana Campione d’Europa, Insigne, che ha anche festeggiato le 400 presenze con la maglia del Napoli, si pone obiettivi prestigiosi: “Spero di scrivere la storia del Napoli già quest’anno, ho un anno di contratto ma penso solo al campo. Per il resto ci sono agenti e presidente. Sono il capitano e devo dare prima l’esempio, in difesa e poi provando a fare gol. Osimhen è un giovane fortissimo, può migliorare e farà tanto per il Napoli”.


Prudente, saggio ma non nasconde le ambizioni il coach del Napoli, Luciano Spalletti, artefice di questo inizio di stagione così positivo: “Mi definiscono contadino, e un po’ lo sono: si vede il raccolto di domani perché se non fai il raccolto è inutile sognare a lunga scadenza. I cambi sono in funzione anche della prossima gara con la Fiorentina: domani ne farò 3 o 4. Ci dispiace aver lasciato fuori Ghoulam dalla lista, andava escluso un atleta necessariamente. Ma nei pensieri di non prendere il terzino sinistro c’è la predisposizione per un campione ed un uomo squadra come lui”.
Si lascia andare Spalletti a qualche apprezzamento: “Lozano un ragazzo splendido. E’ un po’ in ritardo di condizione per l’incidente ma ora però lo vedo motivato e a suo agio, è un po’ come Osimhen. Cosa penso del pubblico napoletano allo stadio? Il contatto diretto ci fa cogliere in modo facile quelle sensazioni che ti danno solo i rapporti umani ravvicinati”.
E infine il tecnico si è espresso anche sul gioco del paddle, oggi tanto diffuso…: “Non ho molto tempo però mi garba, piace a tutti perché la pallina ti arriva, ti viene a cercare e la comodità piace a tutti”.

Advertisement

Sport

Calcio: curva Lecce protesta, fumogeni in campo e gara sospesa 5 minuti

Pubblicato

del

La protesta della curva del Lecce, in polemica con la Lega Serie A per il mancato ulteriore rinvio della sfida con l’Atalanta in seguito alla morte dello storico fisioterapista del club Graziano Fiorita, non si è limitata agli striscioni esposti nel pre-partita del match casalingo contro il Napoli valido per la 35/a giornata di campionato. Dopo circa sette minuti di gioco infatti l’arbitro Davide Massa è stato costretto a sospendere per qualche minuto la gara a causa del lancio di fumogeni e petardi in campo. La ripresa del gioco è stata tardata anche a causa di un buco nelle rete di una delle due porte. Dopo circa cinque minuti di sospensione la partita è ricominciata.

Continua a leggere

Sport

Tennis: Sinner, un software per l’allenamento mentale ai match

Pubblicato

del

Un software per Jannik Sinner. Per ritrovare, davanti a un computer, la concentrazione e la performance mentale da match. E tornare agli Internazionali d’Italia, dopo tre mesi di stop, con la stessa energia mentale di quando ha smesso. Si chiama “Mental economy training”, e come racconta all’AGI Riccardo Ceccarelli, il mental coach che da quattro anni fa parte del pool allargato di Jannik Sinner, in questi tre mesi di assenza forzata dalle competizioni per lo stop dovuto al caso Clostebol ha aiutato parecchio il numero uno del mondo a gestire le emozioni della partita, simulando lo stress da match.

“Jannik e’ un atleta consapevole, leader di se stesso, e con lui il lavoro mentale in condizioni normali e’ diventato marginale – premette Ceccarelli a margine della conferenza stampa di presentazione del Simposio internazionale in scena oggi agli Internazionali – dopo tre mesi di lontananza dalle competizioni ha avuto pero’ bisogno di ritrovare il ritmo, risvegliare la mente e la concentrazione con una serie di allenamenti computerizzati”.

A casa, davanti al suo computer, spiega Ceccarelli che da anni lavora anche con i piloti di Formula 1, il mestiere che Sinner sognava da bambino, il numero uno del mondo, che riapparira’ agli Internazionali d’Italia tra sei o sette giorni, si cimenta con dei test, una sorta di videogiochi che, portandolo fuori dalla sua comfort zone, servono ad allenare le funzioni mentali, a partire dalla focalizzazione e passando anche per la meditazione.

“Mentre l’atleta si cimenta con i test, sul computer arrivano dei parametri biometrici – chiarisce Ceccarelli – uno misura l’attivazione del lobo frontale e quindi l’efficienza cerebrale, un altro il battito cardiaco, un po’ come quando sul tapis roulant compaiono i chilometri percorsi, le calorie e la frequenza cardiaca”. In questo caso pero’ si allena la mente, con l’obiettivo di “migliorare le performance e abbassare il livello energetico. Non ci si deve focalizzare soltanto sulla performance ma anche nell’eliminare, durante il test pensieri inutili e distrazioni, pulendo la mente e quindi anche il consumo cerebrale”.

Come? “Con il mio team di psicologi studiamo e personalizziamo le tecniche: esercizi di respirazione o un mantra da ripetere, cui ricorrere poi durante i cambi campo – continua Ceccarelli – i trucchi mentali per ottimizzare le proprie risorse possono essere infiniti, li studiamo ascoltando le esigenze degli atleti”. Sinner e’ stato dotato della piattaforma messa a punto da Ceccarelli da quando aveva 19 anni, utilizzandola, chiarisce il mental coach e medico sportivo “quando gli serve, quando sente di dover sviluppare il suo tasso di consapevolezza. E’ autonomo, si gestisce da solo”.

Se ne servono anche parecchi piloti di Formula 1, oltre alle campionesse di sci Federica Brignone e Mikaela Schiffrin. Tra i tennisti oltre a Sinner, si allena mentalmente davanti al computer soltanto Lilly Taggher, la 17enne austriaca che fa parte della scuderia del manager di Sinner Alex Vittur ed e’ allenata da Francesca Schiavon: “Ai piu’ giovani consigliamo allenamenti trisettimanali, Sinner si gestisce da solo”.

Continua a leggere

Cronache

Vincenzo Nibali: «Ero un carusu dannificu. La bici mi ha salvato dalla strada»

Pubblicato

del

Messina, la Sicilia, la fatica, la gloria. Vincenzo Nibali si racconta al Corriere della Sera, tra ricordi di un’infanzia ribelle, il riscatto sulla bicicletta e la consapevolezza maturata solo dopo il ritiro. Un’intervista intensa, autentica, a cuore aperto.

Una giovinezza a rischio: «Compagni con la pistola nello zaino»

«Ero un carusu dannificu», dice Nibali, usando l’espressione siciliana per “bambino disastroso”. Uno che attirava guai: sassate alle vetrate, petardi nelle cassette postali, motorini lanciati contro i muri. Una giovinezza vissuta in un quartiere difficile di Messina, dove alcuni compagni portavano la pistola a scuola. Nessuna mafia organizzata, ma il pizzo sì: «Colpì anche la cartoleria dei miei genitori».

La salvezza arriva su due ruote: «Sempre in salita, come da Messina»

La svolta arriva con la bici, a 12 anni, grazie al padre e ai suoi amici cicloturisti. Le prime gare, l’ammiraglia della Cicli Molonia, il traghetto per Villa San Giovanni che diventava un passaggio simbolico verso il sogno. A 15 anni vince a Siena e non torna più: «Mai avuto nostalgia. I miei genitori mi dissero: se ti impongono cose sbagliate torna, qui avrai sempre un lavoro. Mi ha aiutato a non cedere al doping».

L’ascesa, la gloria, il peso della vittoria

Nibali è uno dei pochi ciclisti ad aver vinto tutti e tre i grandi Giri. Il Tour de France del 2014 è stato l’apice, ma anche l’inizio di un incubo: «Non potevamo camminare con la carrozzina di nostra figlia senza essere assaliti. Solo adesso che ho smesso, vivo davvero». E confessa: «Mai provato e mai pensato di doparmi. Ma ho pagato il sospetto solo perché vincevo ed ero italiano».

La caduta che fa crescere: l’Olimpiade sfumata

Nel 2016 era lanciato verso l’oro olimpico, ma cadde in curva. «Scelsi io di rischiare, e sbagliai. Nessuna scusa». Parla anche del secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi, “scippato” da un dopato, ma senza rancore: «Non mi chiedo mai quanto ho perso per colpa del doping».

Il ritorno da turista: «Messina è ‘u megghiu postu nto munnu’»

Oggi Nibali è ambasciatore del Giro e padre presente. Ha visitato la Sicilia con le figlie per farla conoscere da turista: «Antonello da Messina, i templi di Agrigento, i boschi dei Peloritani… È il posto più bello del mondo». Un campione che, a distanza di anni, può guardarsi indietro con orgoglio: «A testa alta, sempre».

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto