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Cronache

I testimoni di giustizia, il sindacato debutta a convegno su legalità, beni confiscati e devianza minorile

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La  sala è gremita. C’è un convegno. Si discute di criminalità organizzata e devianze minorili. Siamo a Somma Vesuviana, l’energia del Vesuvio la senti sotto i piedi.  A discutere di legalità, beni confiscati e loro utilizzo, devianza minorile ci sono esponenti delle forze dell’ordine, avvocati. Non è però un convegno come tanti. Tutti importanti, per carità. È diverso perchè ad organizzarlo è un sindacato, di quelli che non t’aspetti: l’associazione nazionale dei testimoni di giustizia, Movimento per la lotta alla criminalità organizzata. Se c’è, se l’hanno costituito un motivo c’è. Hanno necessità di stare assieme, hanno voglia di far sentire la loro voce ad uno Stato che li spreme come limoni e poi ad un certo punto li abbandona. In questo convegno si prova a capire se davvero la lotta alla camorra che da decenni infesta alcuni territori della Campania e oltre è fatta in maniera ficcante.  Il  confronto con i cittadini è anche motivo anche di riflessione. L’incontro l’ha voluto il testimone di giustizia Gennaro Ciliberto, l’uomo che grazie alle sue denuncie ha consentito di aprire vari filoni d’inchiesta sulle infiltrazione della camorra negli appalti per la realizzazione di opere pubbliche, autostrade. Lavori in mano ad aziende che quasi mai vengono eseguiti a perfetta regola d’arte. Quasi sempre, ad un controllo o collaudo serio, fanno riscontrare anomalie costruttive e certificati di collaudo falsi. Cose accertate in molti casi dalla magistratura. Patologie di una sistema che, per quanto attiene strade e autostrade, hanno provocati incidenti gravi, con morti, a volte carneficine, vedi il caso Genova. Tra gli interventi al convegno, oltre a quello del testimone dell’omicidio di Don Peppe Diana, Augusto Di Meo, c’è stato anche l’intervento del testimone Luigi Coppola che con le sue denunce ha mandato in galera 23 camorristi. 

“Significativo anche l’intervento dell’avvocato Angelo Pisani in rappresentanza di NoiConsumatori col quale ci saranno momenti di collaborazione, perchè la sua difesa dei diritti dei cittadini tartassati spesso dallo Stato è una battaglia di civiltà che ci interessa da vicino” ha spiegato Ciliberto. Nel corso della tavola rotonda ci sono stati anche gli interventi del presidente della commissione anticamorra della Regione Campania, Carmine Mocerino, Luigi Maiello, comandante della polizia locale e amministratore in comuni sciolti per camorra. A moderare il dibattito, Paolo De Chiara .


“È solo il primo di tanti altri incontri che a breve toccheranno Napoli, i paesi Vesuviani e altre città d’Italia. Uniti per il bene comune è il nostro motto” ha concluso  Ciliberto.

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Curia di Napoli a parroci, a Pasqua niente allestimenti maestosi

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Per le cerimonie della Settimana Santa l’ufficio liturgico della diocesi di Napoli ha scritto una sorta di vademecum che è stato pubblicato sul sito. Ai parroci viene ricordato, ad esempio, che per l’altare della Deposizione, che viene allestito in occasione del triduo pasquale “non servono dunque fioriture e allestimenti maestosi, né eccessivi segni, spesso frutto di estrosa fantasia, che finiscono per distogliere lo sguardo e l’attenzione dal ‘Segno'”. “È piuttosto necessaria la preparazione di un luogo accogliente e consono alla preghiera, senza elementi di disturbo. Risulta pertanto assolutamente inopportuno dare “un tema” all’altare della reposizione. Esso non è dunque il luogo dove ostentare la solennità e gareggiare alla realizzazione più bella, né delle rappresentazioni scenografiche con le quali stupire i fedeli: l’unico stupore è dato dal dono dell’Eucaristia da parte del Signore stesso alla sua Chiesa”.

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Cronache

È morta Sofia Sacchitelli la ragazza che combatteva le malattie rare come la sua

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Aveva solo 23 anni Sofia Sacchitelli, la ragazza genovese affetta da un raro tumore al cuore : non ce l’ha fatta ed è morta. Sofia aveva dato vita a una associazione per raccogliere fondi per la ricerca scientifica per le malattie rare, come la sua. Lei stessa aveva parlato in pubblico per spingere questa missione e in tanti la stavano sostenendo. Sofia studiava Medicina ma l’angiosarcoma cardiaco, un tumore rarissimo al cuore, l’ha ucciso. Parliamo di una malattia che colpisce una persona ogni 2-3 milioni. Anche le società calcistiche di Genoa e Sampdoria hanno sostenuto la onlus che si chiama ‘Sofia nel cuore’. In tanti hannopvoluto ricordare il coraggio della giovane Sofia, fra questi il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti: “Ti ricorderemo con il sorriso sul viso e il coraggio di chi sa trasformare le difficoltà in solidarietà e speranza per gli altri. Addio Sofia. Tutta Genova e la Liguria oggi pregano per te e si stringono alla tua famiglia, ai tuoi amici, a chi ti vuole bene e porterà avanti il percorso che hai iniziato”.

 

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Cronache

Valanga su Courmayeur, sono due giovani svedesi le sciatrici morte

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È stata trovata anche la seconda sciatrice morta dopo essere stata travolta dalla frana caduta su Courmayeur, in val Veny. Si tratta di una ragazza svedese di 25 anni, faceva parte di un gruppetto di 4 giovani “freerider” tra 20 e 25 anni, giunti a Courmayeur per sciare fuori pista. E mentre facevano questo sono stati travolti dalla frana: le due ragazze non sono riuscite a ripararsi e sono state travolte in pieno trovando la morte sulle nevi valdostane, i due ragazzi sono riusciti a mettersi in salvo. A trovare gli sciatori sono stati i soccorritori del Soccorso alpino, nel caso dell’ultima giovane ritrovata, hanno individuato il corpo sorvolando la zona in elicottero quando il maltempo ha concesso una pausa

 

 

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