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Esteri

I genitori del piccolo Alfie hanno un nuovo bebè

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Il “piccolo Alfie” ha un fratellino, anche se non ha fatto in tempo a conoscerlo. I genitori di Alfie Evans, il bambino inglese morto in aprile a Liverpool, al centro di una contesa giudiziaria internazionale per decidere se “staccargli la spina”, hanno annunciato la nascita di un bebè. È l’unico figlio per Tom Evans, 21 anni, e Katie James 20, dopo avere perduto Alfie, che era nato affetto da una gravissima malattia degenerativa e non poteva vivere senza il sostegno del polmone artificiale. Hanno chiamato il neonato Thomas, come il padre: è venuto alla luce ai primi di agosto, quattro mesi dopo la tragica fine di Alfie, a cui la giustizia britannica, d’accordo con i medici che lo avevano in cura, stabilì di non proseguire cure ritenute inutilmente dolorose e prive di speranza di miglioramento.

Ma il Vaticano, l’Ospedale del Bambino Gesù di Roma e il governo del nostro paese fecero di tutto per offrirgli una possibilità. Alfie aveva vissuto in coma sedici dei suoi ventitré mesi di drammatica esistenza. “Nelle ultime settimane di vita del suo bambino, Katie sapeva di essere incinta, ma non lo ha reso pubblico per potersi dedicare completamente ad Alfie”, rivela un tabloid londinese. Dopo tante polemiche sul confine tra religione, etica e scienza, ora la famiglia del “piccolo Alfie” ha risposto alla morte con una nuova vita.

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Esteri

L’Australia esorta i suoi cittadini a lasciare Israele

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Il governo australiano ha esortato i suoi cittadini in Israele a “andarsene, se è sicuro farlo”. “C’è una forte minaccia di rappresaglie militari e attacchi terroristici contro Israele e gli interessi israeliani in tutta la regione. La situazione della sicurezza potrebbe deteriorarsi rapidamente. Esortiamo gli australiani in Israele o nei Territori palestinesi occupati a partire, se è sicuro farlo”, secondo un post su X che pubblica gli avvisi del dipartimento degli affari esteri e del commercio del governo australiano.

Il dipartimento ha avvertito che “gli attacchi militari potrebbero comportare chiusure dello spazio aereo, cancellazioni e deviazioni di voli e altre interruzioni del viaggio”. In particolare è preoccupato che l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv “possa sospendere le operazioni a causa di accresciute preoccupazioni per la sicurezza in qualsiasi momento e con breve preavviso”.

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Esteri

Ian Bremmer: l’attacco di Israele è una sorta di de-escalation

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C’è chi legge una escalation e chi invece pensa che sia una de escalation questo attacco israeliano contro l’Iran. “È un allentamento dell’escalation. Dovevano fare qualcosa ma l’azione è limitata rispetto all’attacco su Damasco che ha fatto precipitare la crisi”. Lo scrive su X Ian Bremmer, analista fondatore di Eurasia Group, società di consulenza sui rischi geopolitici.

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Esteri

Usa bloccano bozza su adesione piena Palestina all’Onu

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Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall’Algeria “raccomanda all’Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell’Onu”. Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall’Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

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