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Hong Kong, Cina apre la sua agenzia per la sicurezza

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 Pechino apre la sua agenzia per il presidio di Hong Kong: e’ l’Ufficio per la tutela della sicurezza nazionale del governo centrale del popolo, secondo il nome ufficiale, scelto nel luogo altamente simbolico di Causeway Bay. In tempi record, considerando che l’entrata in vigore della legge sulla sicurezza nazionale per l’ex colonia britannica e’ della notte del 30 giugno, la sede e’ stata individuata nell’ex Metropark Hotel, in un punto che si affaccia su Victoria Park, il luogo che per anni ha ospitato le numerose manifestazioni a favore della riforme democratiche e le veglie oceaniche per il ricordo della repressione di Piazza Tienanmen. L’edificio di staglia come un monito verso chi vorra’ mettere in discussione l’autorita’ del governo centrale e come un simbolo della nuova fase della citta’ che vede inesorabilmente ridimensionato il modello seguito finora di ‘un Paese due sistemi’. L’apertura a Hong Kong della sede dell’agenzia rappresenta “un momento storico”, parte degli sforzi per proteggere la sicurezza nazionale. “La cerimonia d’inaugurazione di oggi e’ un momento storico perche’ stiamo assistendo a un’altra pietra miliare nell’ istituzione di un solido sistema legale e di un meccanismo applicativo per mantenere la sicurezza nazionale a Hong Kong”, ha affermato la governatrice Carrie Lam, nel discorso inaugurale. L’ufficio consentira’ agli agenti di intelligence cinesi di operare a Hong Kong, senza controlli e con pieni poteri, scardinando l’autonomia dell’ex colonia britannica quanto alla sua polizia e al suo sistema giudiziario autonomo. L’Ufficio e’ presieduto da Zheng Yanxiong, un ‘falco’ di 56 anni cresciuto tra le fila del partito comunista nel vicino Guangdong, servendo come segretario generale del comitato provinciale del Pcc: parla cantonese ed e’ noto per aver piegato nel 2011 le violente proteste anticorruzione a Wukan. Ha assicurato, nel suo intervento, che la nuova agenzia avrebbe “rafforzato il lavoro di collegamento e di coordinamento” con le altre istituzioni della Cina continentale nella citta’, come la guarnigione dell’Esercito di liberazione popolare. I suoi due vice sono Li Jiangzhou, funzionario di pubblica sicurezza di lungo corso dell’Ufficio di rappresentanza di Pechino, e Sun Qingye, funzionario senior dell’intelligence cinese. Intanto, contro la stretta sulla liberta’ d’espressione, alcuni ristoranti di Hong Kong, ha scritto il South China Morning Post, hanno rimosso i messaggi dai cosiddetti “Lennon Wall”, i muri ispirati a quello apparso a Praga nei primi anni ’80, ricoperto dai testi delle canzoni dei Beatles e dai messaggi contro il regime comunista, e diventati popolari nelle proteste partite a giugno 2019. Ora ci sono post-it colorati e senza scritte, mentre il messaggio diventato virale sui social e’ uno solo: “Non abbiamo bisogno di parole per protestare”.

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Esteri

Caos eredità Maradona: le figlie accusano l’ex avvocato Morla di frode e chiedono la restituzione di 13 milioni di dollari

Le figlie di Diego Maradona accusano l’ex legale Morla di frode: spariti 13 milioni dai conti esteri. Al centro del caso la società Sattvica e i diritti d’immagine.

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Dove sono finiti 13 milioni di dollari? È la domanda che oggi agita il tribunale di Buenos Aires e infiamma lo scontro tra gli eredi di Diego Armando Maradona e l’avvocato Matías Morla (nella foto con Diego), il rappresentante legale e uomo di fiducia del Pibe de Oro negli ultimi anni della sua vita. A portare la questione in tribunale sono state Dalma e Gianinna, figlie di Diego e di Claudia Villafañe, che accusano Morla di aver sottratto fondi e di aver agito alle spalle degli eredi legittimi.

Secondo le figlie dell’ex campione, il patrimonio occultato ammonterebbe a oltre 13 milioni di dollari, presenti su conti bancari esteri a nome del padre. Le accuse non si fermano qui: Morla avrebbe anche trasferito in modo sospetto il controllo della società Sattvica – che gestisce i diritti commerciali sul nome e sull’immagine di Maradona – alle sorelle di Diego, Rita e Claudia Norma Maradona, eludendo così il passaggio naturale ai figli eredi.

La frode secondo le figlie

Nel dossier presentato in tribunale, i legali di Dalma e Gianinna parlano apertamente di frode post mortem, sostenendo che la firma apposta da Maradona sui documenti che affidavano pieni poteri a Morla potrebbe essere stata falsificata. La società Sattvica, secondo la loro ricostruzione, sarebbe stata solo formalmente intestata a Morla e al cognato Maximiliano Pomargo, ma in realtà sottostava alla volontà di Diego, che ne era il socio occulto. Dopo la morte del Pibe, il rifiuto di Morla di riconsegnare ai figli il controllo della società rappresenterebbe un’ulteriore violazione dei loro diritti.

Conti bancari e attività commerciali

Nel programma argentino “Intrusos”, sono stati resi noti i dettagli dei presunti conti esteri:

  • 1,6 milioni presso Bank Caribbean

  • 1,9 milioni presso la North National Bank di Abu Dhabi

  • 5 milioni presso Paribas

  • 5 milioni presso HSBC

Fondi che, secondo l’accusa, Morla avrebbe occultato e che ora gli eredi chiedono di recuperare e suddividere tra i cinque figli riconosciuti di Maradona: Dalma, Gianinna, Diego Jr, Jana e Diego Fernando.

Il ruolo controverso di Morla

Morla, attraverso il suo legale Rafael Cuneo Libarona, ha rigettato ogni accusa, sostenendo che la gestione dei diritti d’immagine fu affidata alle sorelle di Diego su esplicita volontà del Pibe, che aveva interrotto ogni rapporto con l’ex moglie Claudia e le figlie. Nonostante ciò, la sua figura resta al centro delle polemiche. Nel 2021, in occasione di una manifestazione a Buenos Aires per chiedere giustizia sulla morte del campione, Morla fu duramente contestato, insieme al neurochirurgo Luque, rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio con dolo eventuale.

Il marchio Maradona e Sattvica

Intanto Sattvica, la società al centro della disputa, continua a gestire le licenze commerciali legate a Maradona: abbigliamento, tequila, caramelle, palloni e gadget firmati dal campione. La società ha sede sia in Argentina che in Spagna, e a oggi Morla avrebbe confermato di avere rapporti quotidiani solo con le sorelle del Pibe.

La battaglia legale, appena iniziata, si preannuncia lunga e complessa. Sul piatto non ci sono solo soldi e proprietà, ma anche il controllo del nome e del mito di Diego Armando Maradona, che continua a vivere nei cuori dei tifosi e nei tribunali.

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Esercito Usa crea nuova zona militare a confine Messico

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L’esercito statunitense ha creato una seconda zona militare lungo il confine con il Messico, aggiungendo un’area in Texas dove le truppe possono trattenere temporaneamente migranti o intrusi, dopo che un’altra area simile era stata designata nel New Mexico il mese scorso. Lo scrive l’agenzia Reuters sul suo sito web. Il mese scorso l’amministrazione Trump aveva designato una prima striscia di 440 km quadrati lungo il confine del New Mexico come “Area di Difesa Nazionale”. Ora arriva la “Texas National Defense Area”, una striscia lunga 101 km che si estende a est dal confine tra Texas e New Mexico a El Paso.

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Ok Usa a equipaggiamenti F-16 per l’Ucraina

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Il Dipartimento di Stato americano ha approvato la potenziale vendita di parti e equipaggiamenti del caccia F-16 all’Ucraina per 310 milioni di dollari: lo ha reso noto il Pentagono. Tra i principali appaltatori figurano Lockheed Martin Aeronautics, Bae Systems e Aar Corporation. (

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