Fra la politica e lo show. Fra alti e bassi. Il rapporto di Giuseppe Conte con Beppe Grillo è un po’ così, altalenante. Dopo le stoccate del garante M5s in Tv, il primo incontro fra i due è stato virtuale, all’evento sull’intelligenza artificiale organizzato a Roma dal Movimento Cinque stelle. Workshop, tavole rotonde, dibattiti. E stand. In uno di quelli, il fondatore del M5s ha avuto un faccia a faccia con la riproduzione virtuale di Conte, con il suo avatar. E non sono mancate le battute: “E’ più espressivo qui che dal vivo”, ha scherzato Grillo. Che poi, a scanso di nuove polemiche, ha corretto il tiro: “Giuseppe Conte va bene in tutte le sue forme, sia dal vivo che come avatar”.
Una mano tesa che ha anticipato di pochi minuti l’incontro fisico, reale, con un abbraccio fra il fondatore e il presidente: “Suggerirò a Grillo un messaggio comunicativo”, aveva anticipato Conte, annunciando che gli avrebbe dato un consiglio: “Guarda che quando vai in tv e parli al grande pubblico conviene dire prima ‘guardate che sto abbracciando il gusto del paradosso, guardate che adesso inizia l’ironia’, perché molti commentatori non l’hanno capito”.
Il riferimento è agli strascichi dell’ultima apparizione televisiva del fondatore del M5s, qualche giorno fa, sul Nove, alla trasmissione di Fazio. Grillo si era lasciato andare a una battuta su come venne scelto l’attuale presidente del M5s: “Conte non era iscritto al Movimento, è un bell’uomo, un laureato, parla inglese, poi parlava e si capiva poco… perfetto per la politica… ma è migliorato”.
Una stoccata che Conte il giorno dopo ha derubricato: “Grillo si è rivelato un mattatore, una grande performance, ha fatto fare il record di ascolti, chapeau. Lui usa l’ironia, io ho autoironia, è stato divertente, mi sono messo a ridere”. Risate ma a bocca stretta. Nel faccia a faccia virtuale, Grillo ha proposto al presidente del M5s di portare avanti “due o tre idee, tue, mie, del movimento. Per esempio creare uno scambio tra piccole e medie imprese di tutti i paesi, potrebbe favorire lo sviluppo economico Ue”.
La due giorni, dal titolo “Idia – Dentro l’intelligenza artificiale”, al Talent Garden di Roma, ha richiamato 1500 persone: 2.000 gli accrediti registrati per l’evento. “Un successo – è stato il commento dei Cinque stelle – siamo contenti per la partecipazione”. Molti i ragazzi: l’evento sarà anche l’occasione per presentare il Network giovani, l’organizzazione giovanile, “l’officina del futuro” del M5s. Fra gli interventi alla kermesse, quelli del teologo Vito Mancuso, dell’attore Paolo Calabresi, del giornalista Michele Mezza, degli esperti in intelligenza artificiale Padre Paolo Benanti e Alessandra Sala.
Chiusura di giornata riservata a Conte: “L’intelligenza artificiale ci serve, ma i rischi ci sono – ha detto – Io non sono contrario al fatto che si definisca subito un quadro di regolamentazione, intervenire dopo è difficilissimo. Ma che Biden definisca da solo un quadro regolatorio che si imponga io lo definisco un imperialismo digitale, molto più insidioso di qualsiasi altra forma di imperialismo. Servono regole certe, equilibrate”. Prima di salire sul palco, Conte ha parlato dell’impegno principale della settimana politica: la manovra. Con il Pd “ci sono alcuni punti che possiamo condividere e sui quali stiamo lavorando, come la sanità – ha detto – Su questo cercheremo di convergere su emendamenti condivisi”.