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Gli astronauti dell’Iss aiutano a “localizzare” Babbo Natale

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Per decenni, l’esercito degli Stati Uniti ha seguito in diretta ogni 24 dicembre il tour di Babbo Natale e fornito agli interessati, quasi sempre bambini, la localizzazione precisa delle renne. Ma per la prima volta quest’anno, ha ricevuto assistenza ai massimi livelli per garantire che la distribuzione dei doni procedesse senza intoppi: quella degli astronauti sulla Stazione spaziale internazionale (Iss). “Abbiamo ottenuto una conferma visiva che Babbo Natale sta attualmente viaggiando sull’India!”, ha annunciato l’astronauta americano Andrew Morgan alle 18 in un video dall’Iss. La stazione, situata a 400 chilometri sopra la Terra, offre agli astronauti “un punto di osservazione ideale per seguire Babbo Natale nel suo viaggio intorno al mondo”, ha spiegato la Sicurezza aerea degli Stati Uniti e Canada (Norad), ringraziando il colonnello Morgan e il suo team per l’eccezionale collaborazione.

Le informazioni raccolte congiuntamente consentono di visualizzare, in diretta e in 3D, il viaggio del famoso uomo barbuto sul sito www.noradsanta.org, visitato da piu’ di 20 milioni di persone ogni Natale. Su una slitta trainata da nove renne, con un cappuccio pieno di regali nella parte posteriore, alle 17.30 Babbo Natale si trovava sopra la Russia, dopo aver visitato i bambini di Australia, Thailandia e Cina con oltre un miliardo e mezzo di regali gia’ distribuiti. “Babbo Natale e’ appena decollato dal Polo Nord!”, aveva annunciato il Norad alle 10.30. Il dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha dichiarato da parte sua in un comunicato stampa che ha autorizzato le renne di Babbo Natale a entrare negli Stati Uniti, dopo aver verificato in particolare che i loro vaccini sono aggiornati. La tradizione americana di questa caccia inizio’ nel 1955, grazie a un errore su un giornale locale del Colorado. Un annuncio della catena di grandi magazzini Sears riportava per erroneamente il telefono rosso del Norad invece di quello che doveva essere di un Babbo Natale. Inizialmente confuso quando si trovo’ in linea con un ragazzo che gli chiedeva se fosse “Babbo Natale”, l’ufficiale di turno quel giorno, il colonnello Harry Shoup, entro’ nella parte e chiese ai suoi uomini per fornire informazioni sulla posizione di Babbo Natale. Oggi molti volontari aiutano i militari a rispondere alle telefonate e alle e-mail dei bambini. Anche il presidente americano e la First lady si offrono tradizionalmente per rispondere a qualche telefonata. Dalla Florida dove e’ in vacanza, Donald Trump non ha detto se avrebbe continuato la tradizione quest’anno.

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Dita e viso, il futuro della sicurezza senza password

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Intel ha istituto il World Password Day nel 2013. Ogni primo giovedì di maggio, da quell’anno, si ricorda l’importanza delle chiavi alfanumeriche, numeri e parole, per proteggere le nostre vite digitali. Una giornata che potrebbe presto essere un ricordo, con la dismissione delle password tradizionali a favore di metodi più sicuri. Non a caso, l’azienda di sicurezza Sophos vorrebbe ribattezzare l’iniziativa come “Giornata mondiale della password e dell’autenticazione a più fattori”. Per gli esperti del Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, alle password resta poco da dire: la biometria, ossia la scansione di polpastrelli e del viso, su smartphone, tablet ma anche computer, è l’unica via percorribile per difendere i dati dai criminali informatici.

“Le tecnologie attualmente disponibili consentono di implementare sistemi di protezione decisamente più efficaci rispetto alle sequenze di numeri, lettere e caratteri speciali che, moltiplicate per le decine di servizi digitali che ognuno di noi utilizza, sono oggettivamente impossibili da memorizzare, oltre che facilmente rintracciabili dai cyber criminali” afferma Alessio Pennasilico del Comitato Scientifico del Clusit. La sicurezza digitale può essere oggi garantita, per il Clusit, soltanto da tecnologie moderne di protezione degli account. Tra queste, l’autenticazione multi-fattore, che richiede una doppia validazione, oltre alla password, per verificare l’identità e ottenere il via libera per l’uso di un account, una rete o un’applicazione. Un esempio è la ricezione di un codice temporaneo che arriva sul proprio numero di cellulare.

Oppure i sistemi biometrici, che includono la mappatura delle impronte digitali, il riconoscimento facciale e la scansione della retina, e da altre tecnologie cosiddette “passwordless”, più sicure e meno attaccabili. Dello stesso parere è l’azienda di cybersecurity Kaspersky, che ha ricordato come, negli ultimi mesi a livello globale, quasi otto piccole e medie imprese su dieci (76% delle intervistate) siano cadute sotto i colpi degli hacker spesso a causa di password deboli e ripetute. Il 34% delle Pmi ha riportato fughe di dati riservati, il 23% danni alla reputazione e il 20% perdita di fiducia dei clienti. Circa il 9% ha dovuto sospendere le proprie attività. Per chi usa ancora la combinazione di lettere e numeri, i consigli sembrano ovvi ma ancora necessari: “Non scrivere le password su quaderni o foglietti adesivi” spiegano dalla società di sicurezza Trend Micro “ed evitare nomi e date di nascita. Per noi sono facili da ricordare ma semplificano la vita ai ladri di informazioni digitali”.

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Media, ‘Apple intensifica le trattative con OpenAI’

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Le trattative fra Apple e OpenAI si intensificano dopo mesi di contatti ai minimi. Pur restando in trattative con Google per un possibile uso della sua chatbot Gemini, Cupertino ha iniziato a discutere con OpenAI i termini per un possibile accordo per integrare le sue funzionalità di intelligenza artificiale in iOS18, il prossimo sistema operativo dell’iPhone. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali Apple non ha ancora deciso con chi collaborerà.

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Apple potrebbe lanciare in autunno l’IA su iPhone

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È ancora una volta Mark Gurman a fornire nuovi dettagli sui progetti di intelligenza artificiale di Apple. Secondo l’informatore di Bloomberg, ed esperto della Mela, il colosso americano starebbe lavorando ad un’IA per iPhone, da lanciare in autunno insieme all’aggiornamento del sistema operativo iOs 18, che mette al centro la privacy degli utenti. Il riferimento è ad un software che non userebbe la connessione internet per rispondere alle domande degli utilizzatori. Il grosso del lavoro sarebbe dunque svolto direttamente sul dispositivo, grazie al database su cui poggerebbe il cosiddetto Llm, large language model.

Anche i concorrenti, da ChatGpt a Copilot e Gemini di Google possono contare sull’archivio di informazioni a disposizione, con la differenza di incrociare dati da internet per fornire risposte più precise e aggiornate. Secondo Gurman, la scelta di Apple porterebbe ad un chatbot con un potenziale minore rispetto a quelli che si connettono al web, e per questo, la compagnia potrebbe colmare il gap inserendo in alcuni contesti del sistema operativo Gemini. Proprio un mese fa, era balzata in rete la notizia di un accordo tra Apple e Google per l’integrazione dell’IA di quest’ultima sugli iPhone. “I principali vantaggi dell’elaborazione sul dispositivo saranno tempi di risposta più rapidi e una privacy superiore rispetto alle soluzioni basate su cloud” scrive Bloomberg. La novità è prevista per l’autunno, con la disponibilità di iOs 18 ma già il 10 giugno, giorno di apertura della conferenza degli sviluppatori Apple Wwdc 2024, sono attese anticipazioni, in modo particolare durante il keynote di apertura di Tim Cook, amministratore delegato dell’azienda.

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