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Forcella, un rione in mano alla camorra. Lo Stato arretra, i baby boss sparano sotto le finestre del Prefetto

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Scrivere che Forcella è un quartiere in mano alla camorra, che lo Stato è scappato dal rione dove un tempo regnavano i camorristi della famiglia Giuliano, che il presidio del territorio è nelle mani di bande di ragazzini armati, che la legalità è una parola vuota di significato, che la prevaricazione e il sopruso sono regole di vita quotidiana significa avere non il coraggio di dire la verità  ma il pudore di non negarla. In 47 secondi di video, girato con un telefonino poche ore fa, c’è tutto quello che vi scriviamo. Mancano tante altre cose che invece vanno raccontate. E le racconteremo. Fate attenzione a quante cose assurde accadono alla luce del sole in pochi secondi. Le cose che si vedono non abbisognano di essere raccontate. La sporcizia è il filo rosso che lega tutte le immagini. Poi noterete la mobilità da terzo mondo con auto che vanno in ogni senso e sono parcheggiate ovunque. I parcheggiatori abusivi ovunque. Le sigarette di contrabbando vendute sulle bancarelle esposte sul ciglio della strada con tanto di cartelloni che pubblicizzano la merce. Poi c’è lo spaccio della droga al dettaglio. Quindi la prostituzione. E la vendita di vestiti, cd e altri prodotti falsi o contraffatti fuori e dentro negozi all’apparenza normali. Le occupazioni abusive di ogni spazio pubblico senza concessione o autorizzazione. E molto altro ancora. Quello che non vedete è la camorra che comanda nel quartiere. Le paranze dei piccoli criminali che una sera sì e il giorno pure in moto girano per i vicoli, sparano in aria o nelle serrande per far capire che a Forcella sono loro a comandare. Nell’ultima stesa, così chiamano le sparatorie a scopo intimidatorio fatte dalle gang, è rimasto ferito un ragazzino di 13 anni. Due settimane fa stava per scapparci il morto, anzi la morta, una donna affacciata al balcone di casa. Fu centrata ad una gamba. Accanto a lei c’era la sua bimba. Ma prima ancora a Forcella è stata uccisa Annalisa Durante, 14 anni, colpevole di trovarsi per strada mentre due gang rivali si sparavano. Poi l’assassinio di Maikol Russo, un altro giovane innocente. Davanti a questo spettacolo disgustoso che accade sotto gli occhi di ognuno di noi, lo Stato dov’è? Lo Stato che cosa fa? Lo Stato chi è? Nulla. È scappato da tempo. Ha abbandonato il campo. Ha abdicato alla sua funzione. Ha concesso in appalto le sue funzioni alla camorra stracciona, sanguinaria e bambina che fa quel che vuole nei tempi e nei modi che vuole sicura dell’impunità. Le stese, le manifestazioni di onnipotenza e strafottenza dei giovani camorristi che girano armati e sparano in aria colpi di intimidazione hanno provocato lo sconcerto e la paura non solo nella popolazione residente del quartiere, che pure sembra averci fatto il callo alle sparatorie. Chi non ne può più di questi metodi da far west, quelli dei film per capirci, sono le tante associazioni di volontariato. Loro hanno protestato e protestano. O lo Stato fa qualcosa per riprendersi il controllo del territorio o loro se ne vanno da Forcella. E se anche loro se ne vanno, Forcella non sarà più un quartiere di Napoli ma una enclave della camorra in terra napoletana. Una enclave che rischia di estendere il territorio in suo dominio fin sotto le finestre del prefetto di Napoli. Se è vero, come è vero, che ieri sera, un giovane di 20 anni è stato ferito a una gamba in piazza Trieste e Trento, davanti quasi al palazzo della Prefettura.
Il giovane si è presentato intorno alle 5 nel pronto soccorso dell’ospedale dei Pellegrini chiedendo soccorso per una ferita a una gamba. Da chi? Sconosciuti. Perchè? Una rapina? No, non si sa perchè. Gli aggressori, a sentire il racconto del ferito, l’hanno visto, si sono avvicinati, gli hanno sparato, se ne sono andati. In piazza Trieste e Trento.

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È morta la turista colpita alla testa da una statua a Napoli, si indaga per omicidio colposo

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E’ deceduta a causa delle gravi ferite riportate la turista padovana di 30 anni colpita domenica pomeriggio alla testa da una statua caduta da un balcone nel centro di Napoli. E’ quanto si apprende da fonti sanitarie. La donna era stata ricoverata all’Ospedale del Mare dopo aver ricevuto le prime cure all’ospedale Vecchio Pellegrini. La turista si trovava in via Sant’Anna di Palazzo, ai Quartieri Spagnoli, per un ultimo giro prima del ritorno a casa previsto nella serata di domenica con un volo in partenza dall’aeroporto di Capodichino. Sull’episodio indaga la Polizia.
La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Napoli, ha individuato l’abitazione dalla quale è precipitata la statuetta che ha provocato la morte della turista padovana di 30 anni colpita domenica pomeriggio alla testa dall’oggetto mentre passeggiava con il fidanzato nel centro di Napoli. Il fascicolo nel quale stanno confluendo le attività di accertamento degli inquirenti il reato ipotizzato passa dalle lesioni colpose all’omicidio colposo.

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‘Benvenuto neonato’, dal Comune di Giffoni Sei Casali bonus di mille euro per ogni bambino

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Mille euro per ogni neonato. E’ l’iniziativa decisa dal Comune di Giffoni Sei Casali, in provincia di Salerno, che presenterà l’iniziativa giovedì 19 settembre, alle ore 18, presso l’aula consiliare. In programma la cerimonia di consegna del bonus “Benvenuto, neonato”, una misura che prevede l’erogazione di un contributo economico una tantum ai bambini nati dall’1 gennaio al 31 dicembre 2023, così come stabilito nella delibera di Consiglio comunale numero 48 del 19/12/2023. Incentivare la natalità e contribuire alle spese per ogni figlio nato o minore adottato: questo l’obiettivo dell’iniziativa fortemente voluta dal sindaco, Francesco Munno.Si tratta di una forma di saluto e augurio che il Comune di Giffoni Sei Casali rivolge ai nuovi nati. Ogni bambino riceverà 1000 euro.

“Il tema della natalità, – affermano il primo cittadino, Francesco Munno e l’assessore alle Politiche Sociali, Angelina Di Muro – è diventato cruciale, per cui è necessario e doveroso che ogni amministrazione intraprenda iniziative e intervenga con misure efficaci per una nuova primavera demografica. Questa Amministrazione si è dimostrata sensibile alla problematica e ha inteso favorire la genitorialità con l’adozione di misure che possano sostenere tutte le famiglie, anche quelle adottive. Certamente non sarà un bonus una tantum a risolvere il problema, non abbiamo tale pretesa, ma è importante che i nostri concittadini che affrontano la genitorialità sentano la vicinanza e il sostegno dell’Amministrazione in un momento così bello ma allo stesso tempo così impegnativo della loro vita”. L’incentivo alla natalità è stato confermato anche per le nascite del 2024.

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Misteri calabresi, Matacena e la madre saranno riesumati: la Procura ha disposto l’autopsia

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La Procura di Reggio Calabria ha disposto la riesumazione della salma di Amedeo Matacena, l’ex parlamentare di Forza Italia morto il 16 settembre 2022 mentre era latitante a Dubai dove si era trasferito da tempo per sfuggire alla condanna per concorso esterno in associazione mafiosa rimediata nel processo “Olimpia”. Lo scrive la Gazzetta del Sud. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Sara Parezzan, riguarda anche la morte di Raffaella De Carolis, la madre di Matacena, deceduta anche lei a Dubai il 18 giugno 2022, tre mesi prima del figlio.

Matacena ufficialmente è morto per infarto del miocardio ma evidentemente la Procura di Reggio Calabria non è convinta e ha aperto un’indagine per accertare la causa del decesso e capire se lo stesso possa essere collegato con quello della madre. Proprio per questo, nei giorni scorsi l’ex procuratore Giovanni Bombardieri, l’aggiunto Stefano Musolino e il pm Parezzan hanno disposto l’autopsia che sarà eseguita dal medico legale Aniello Maiese e dalla tossicologa Chiara David. Mentre la salma di Raffaella De Carolis si trova a Reggio Calabria, l’ex parlamentare Matacena è seppellito al cimitero di Formia. (

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