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Cronache

Fondi Lega, Renzo Bossi detto il Trota si difende: non ho mai preso soldi del partito

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Un video di 7 minuti su Youtube per spiegare le ragioni della sua innocenza. Renzo Bossi, ex consigliere lombardo e figlio di Umberto, si affida ai social per dichiarare la sua innocenza nel processo che lo vede accusato di appropriazione indebita. “Spero che dopo piu’ di 7 anni di processo si confermi che non ho mai preso o usato soldi della Lega Nord”, ha detto al termine del suo messaggio ‘il Trota’. “Da 7 anni a questa parte – ha spiegato – continuo a ribadire che il reato di appropriazione indebita non esiste. Sono stato accusato di appropriazione indebita nei confronti della Lega Nord, cioe’ avrei pagato spese personali con i soldi della Lega”. “Nel 2012 – ricorda – i giornali scrivevano che c’erano decine di multe intestate a me, pagate dai conti correnti della Lega”. In realta’, si difende il figlio del senatur, “vennero trovare delle multe ma mai pagate. In nessuna delle multe trovate c’e’ il timbro delle poste, quindi non erano state pagate”. E “siccome ero sicuro che la Lega Nord non mi avesse pagato nessuna multa, due anni dopo dall’inizio dell’indagine, nel 2014, mi recai da Equitalia dove trovai migliaia di euro di cartelle da pagare, nelle quali vi erano tutti i verbali delle multe che la Procura di Milano diceva essere state pagate dalla Lega”. Invece, rivendica Bossi, “quelle multe le pagai io due anni dopo”. In merito all’acquisto dell’Audi A6, poi, Bossi junior ha ricordato che l’aveva acquistata il partito ed era intestata al Carroccio, mentre la sua vettura personale era una BmwX5. Altra vicenda, quella della laurea. “Non ho mai detto – sostiene Renzo – di essermi laureato, sia la polizia doganale albanese che l’ambasciata italiana a Tirana dichiararono che non ero mai stato in Albania. Del diploma di laurea esiste solo una copia con data di nascita sbagliata. A oggi non e’ mai stato dimostrato il pagamento di questo corso di laurea”.

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Cronache

Forte scossa di terremoto nella notte in Molise, paura e gente in strada da Campobasso a Napoli

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La paura torna a farsi sentire in Molise: nella terra del dramma di San Giuliano di Puglia, quando nel 2002 morirono in 29 tra bimbi e maestra nel crollo della scuola Iovine, si registra una nuova scossa di terremoto, breve ma intensa. Epicentro a Montagano, alle ore 23:52 di ieri, a pochi chilometri da Campobasso, 4.6 di magnitudo con ipocentro a una profondità di 23 chilometri. Da giorni il sottosuolo molisano è nervoso, e si registrano tante piccole scosse nettamente avvertite dalla popolazione. E i molisani, a Campobasso come a Montagano, stavolta hanno reagito con attimi di panico. Gente che è scappata in strada, che dormirà nelle auto, che si è portata via valige con vestiti.

La scossa, che sembra non aver prodotto danni a parte qualche calcinaccio caduto, è stata avvertita nettamente nelle zone limitrofe, in provincia di Isernia e nell’Alto Casertano, a Napoli, ma anche nel Beneventano e in tutto l’Abruzzo, così come nel Basso Lazio e nella vicina Puglia. “Da un primo giro di ricognizione, la situazione sembra per fortuna buona: non si segnalano danni particolari. Le verifiche dovranno essere fatte in modo più approfondito, ovviamente. Molti sono scesi in strada: c’è stata tanta paura, ma abbiamo subito aperto la nostra struttura polivalente per chi volesse dormire fuori casa”.

Così il sindaco di Montagano, Giuseppe Tullo. “La scossa è stata avvertita molto forte. Le scuole della zona, Petrella, Matrice, e la nostra materna saranno chiuse”, ha detto il primo cittadino. E scuole chiuse anche nel capoluogo, come deciso dal sindaco Roberto Gravina. “A Campobasso – ha fatto sapere il primo cittadino, impegnato nei vari sopralluoghi durante la notte – i Vigili del fuoco al momento non segnalano danni a persone o cose. Analoga la situazione anche all’ospedale Cardarelli, dove non sono segnalati danni di alcun tipo”. Il direttore del Dipartimento della Protezione civile del Molise, Manuel Brasiello, che sta monitorando la situazione dalla Sala operativa di Campochiaro (Campobasso), ha dichiarato che “in via precauzione si sta valutando, comune per comune, la necessità di chiudere le scuole. Siamo in stretto contatto con Lugi D’Angelo, direttore operativo nazionale del Dipartimento di Protezione civile: la situazione è monitorata e vediamo come evolve”.

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Cronache

Scossa di terremoto fortissima in Molise, paura anche a Napoli

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Violenta scossa di terremoto in Molise. Epicentro in provincia di Campobasso, tra Montagano e Limosano. La magnitudo è tra 4,6 e 5,1 della Scala Richter. Stime poi verificate dall’INGV in 4,6 della scala Richter. Al momento non si hanno notizia di danni o vittime. Ma l’intensità della scossa e l’ipocentro, a circa 20 km di , richiedono verifiche sul territorio da parte della Protezione civile. La scossa è stata avvertita fino a Napoli, dove molti cittadini hanno telefonato anche alle forze dell’ordine.

 

La forte scossa di terremoto è stata avvertita anche nell’Aquilano, in tutto il Molise, nel Sannio e, come già detto, anche ai piani alti della città di Napoli. Al momento in Molise non si hanno notizia di danni a cose e persone. I vigili del fuoco, a mezz’ora dalla scossa, fanno sapere di non aver ricevuto alcuna richiesta di soccorso. Solo telefonate di persone preoccupate alle sale operative sul territorio. La scossa avvertita a Napoli in maniera nitida è frutto delle onde sussultorie del terremoto in Molise. Lampadari fermi ma case che hanno tremato a Napoli. Ma nessuna paura, solo preoccupazione. C’è solo apprensione per quanto accaduto in Molise. Per fortuna, però, anche dalla zona di Campobasso non arrivano notizie gravi.

Qualche crepa sui muri segnalata in alcuni comuni, a Campobasso scene di panico in strada, traffico in aumento, grande spavento, persone in pigiama e persino con valigia al seguito. È la conseguenza della scossa che poco prima della mezzanotte ha colpito la provincia molisana con epicentro Montagano (Campobasso) e che è stata avvertita in tutta la regione e nel vicino Abruzzo fino a Pescara e nella costa adriatica. In questi momenti alcuni sindaci stanno decidendo la chiusura delle scuole per domani.

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Madre di 2 bimbi trovata ferita alla testa, è in fin di vita

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Una donna di 32 anni, residente a Ariano Polesine (Rovigo), è ricoverata in ospedale in fin di vita dopo essere stata trovata nella cucina di casa dai due figli, di 8 e 11 anni, con una ferita alla testa. I primi accertamenti clinici avrebbero rivelato che nel cranio della donna c’è un proiettile. Sulla dinamica del fatto c’è ancora incertezza. Le indagini sono svolte dai Carabinieri. Quando è stata trovata, priva di sensi, in casa erano presenti solo lei e i due figli; il marito, di origine marocchine, si trovava altrove. I bambini, impauriti, hanno chiesto l’aiuto di un vicino di casa che, resosi conto della gravità delle condizioni della signora, ha allertato il 118. Il marito si è subito recato in ospedale, al capezzale della moglie. Al momento non risultano persone indagate o ricercate per la vicenda.

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