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Cronache

Fiumi di droga e telefonini nelle celle, più che un carcere quello di Secondigliano assomiglia ad un albergo. La denuncia del sindacato di polizia

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È morto suicida un detenuto del carcere di Poggioreale. È sempre uno strazio quando accade. Lo è sempre di più perchè un detenuto è in custodia, dunque si suppone che sia in un luogo che deve essere sicuro. L’ultimo suicidio lo rivela Ciro Auricchio dell’Uspp, Unione sindacali di Polizia Penitenziaria, in occasione del focus sulla sanità nelle carceri in Campania. L’uomo, 35 anni, è stato rinvenuto impiccato nella sua cella all’alba. “Sovraffollamento e carenza di organico sono i mali del sistema carcerario – ha commentato Auricchio – la medicina è decongestionare il sistema con il nuovo carcere che dovrebbe sorgere a Nola e nuove assunzioni di polizia penitenziaria”. “Solo tra Secondigliano e Poggioreale – ha sottolineato – mancano 300 agenti di polizia penitenziaria”. Dall’inizio dell’anno, in Italia sono 47 i detenuti che si sono suicidati.

L’altra denuncia pesante, invece, è dei giorni scorsi. E arriva dal sindacato degli agenti di polizia penitenziaria, il Sappe. A leggere una loro nota per la stampa il carcere di Sedondigliano è una piazza di spaccio. E i detenuti sono spesso in possesso di telefonini. Insomma droga e telefonini in possesso dei detenuti nelle carceri. La denuncia del sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, segnala solo uno dell’ultimi episodi accaduti nelle carceri della regione. «Ieri pomeriggio – osserva Emilio Fattorello, segretario campano del Sappe – sono stati rinvenuti micro telefonini e hashish. Questa volta i detenuti del Reparto S 4 accortisi dell’arrivo del personale e dei cinofili della Polizia Penitenziaria per una improvvisa perquisizione, hanno lanciato dalle finestre delle celle alcuni cellulari e dosi di sostanza stupefacente, illegalmente detenuti ed in loro possesso.

Gli uomini in divisa della Polizia Penitenziaria hanno potuto raccogliere ben tre telefonini e diversi involucri contenenti droga lanciati dalle finestre del Reparto S 4 occupato da 200 detenuti appartenenti alla criminalità organizzata che fa capo a diversi clan campani.

Determinante per il ritrovamento della sostanza stupefacente l’intervento del Nucleo Cinofilo Regionale e il fiuto del cane Buk. Ormai la detenzione illecita dei telefonini è divenuto un fenomeno di vaste proporzioni nel Centro Penitenziario di Secondigliano dove sono ristretti per la totalità detenuti camorristi che di sicuro riescono a curare il loro malaffare con l’esterno grazie al possesso e uso di tali apparecchi telefonici. Il Sappe esprime compiacimento alle donne e uomini della Polizia Penitenziaria che negli ultimi tempi con alto senso del dovere e professionalità riescono a garantire, tra tante difficoltà, la sicurezza e legalità”.

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Vance: felice di averlo visto ieri, lo ricorderò per sempre

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“Ho appena appreso della morte di Papa Francesco. Il mio pensiero va ai milioni di cristiani in tutto il mondo che lo hanno amato. Sono stato felice di vederlo ieri, nonostante fosse molto malato. Ma io lo ricorderò sempre per le sue omelie nei primi giorni del Covid, È stato veramente meraviglioso”: sono le parole su X del vicepresidente americano, JD Vance, che ieri nel corso della sua visita in Vaticano era stato brevemente ricevuto a Santa Marta dal Pontefice.

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Figli violenti tra Napoli e Portici, due arresti dei carabinieri

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Storie di violenze in famiglia tra Napoli e la vicina Portici: in un caso un figlio ha cercato di strangolare la madre, nell’altro una donna ha picchiato con calci e pugni la mamma ottantenne e la sorella. A Ponticelli, periferia di Napoli, quando i carabinieri hanno spalancato la porta, le mani di un 46enne napoletano erano ancora strette al collo della madre. E non è bastato l’intervento dei militari a fermare rabbia, insulti e minacce di morte. I militari erano stati allertati da una telefonata al 112: qualcuno aveva sentito urlare e probabilmente non era la prima volta. I carabinieri della stazione di Ponticelli e quelli del nucleo radiomobile sono arrivati in pochi istanti e hanno scoperto che il 46enne, già noto alle forze dell’ordine, aveva appena aggredito la madre.

I motivi non sono ancora chiari ma, da quello che è emerso, non sarebbe stata la prima volta. L’uomo è finito in manette e dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia. Storia simile nella vicina Portici. In questo caso la storia è tutta al femminile. Una 50enne, in casa con la madre di 83 anni e la sorella, forse a causa dell’abuso di alcolici, ha preso a calci e pugni le due vittime, sarebbero state colpite anche con un cellulare, ripetutamente. Secondo quanto ricostruito dai militari della stazione di Portici, intervenuti dopo una chiamata al 112, la 50enne avrebbe imputato a sorella e madre la sparizione di un gatto. La donna è stata portata nel carcere di Secondigliano. Delicate le condizioni delle vittime. Per la 83enne visibili ematomi alla schiena provocati dai calci ricevuti. Tra naso e bocca una vistosa perdita di sangue causata dai colpi inferti con lo smartphone. Anche la sorella ha riportato ferite ed escoriazioni su tutto il corpo. Se la caveranno con qualche giorno di prognosi.

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Malore durante gita di Pasqua, donna di Pozzuoli muore in agriturismo in Irpinia

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Tragedia di Pasqua in un agriturismo in provincia di Avellino. Una donna di 74 anni di Pozzuoli (Napoli), in gita insieme ai familiari, è stata stroncata da un malore improvviso poco prima dell’ora di pranzo. Inutili i tentativi di rianimarla. Sul posto, in località Scampata, i carabinieri di Ariano Irpino e i sanitari del 118 che hanno constatato il decesso. La salma, su disposizione della Procura di Benevento, è stata trasferita nel capoluogo sannita all’ospedale “San Pio”.

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