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Cronache

Finte imprese, finte assunzioni e finti licenziamenti per percepire vere indennità di disoccupazione: migliaia di indagati nel Casertano

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Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta, solamente nei primi cinque mesi del 2019, sulla base degli esiti dei preliminari accertamenti ispettivi dell’Inps  e quindi su delega delle competenti Procure della Repubblica, ha concluso mirati approfondimenti investigativi su 14 società che sulla carta risultavano aver assunto centinaia di lavoratori per poi, in breve tempo, licenziarli tutti, creando così il presupposto normativo per permettere loro di ottenere l’indennità mensile di disoccupazione da parte dell’Inps. Gli ulteriori riscontri di polizia giudiziaria compiuti della Guardia di Finanza hanno permesso di accertare, in tutti i casi esaminati, la fittizietà dell’impresa e dei sottostanti dichiarati rapporti di lavoro.

A fattor comune, infatti, è stata rilevata l’inesistenza di sedi operative, la mancanza di qualsivoglia contabilità e l’insussistenza delle attività dichiarate: praticamente le società che risultavano datori di lavoro erano in realtà scatole vuote appositamente create al solo scopo di assumere (solo sulla carta, senza pagare alcuna contribuzione) una serie, spesso numerosa, di asseriti lavoratori, che poi venivano formalmente licenziati.

L’esame dei casi investigati ha permesso inoltre di confermare alcuni aspetti del fenomeno già emersi negli anni passati, ossia la localizzazione delle imprese “fantasma” in un ambito territoriale ben delimitato, che vede coinvolti per lo più i Comuni dell’agro aversano e, in particolare, in questi ultimi casi, Villa Literno, Castel Volturno e Casal di Principe, e in secondo luogo i settori economici più colpiti che sono risultati, ancora una volta, quelli delle imprese edili, dei servizi di pulizia e del volantinaggio. Anche la cifra del fenomeno desta allarme e non sembra diminuire nonostante i numerosi interventi repressivi: soltanto nei primi 5 mesi dell’anno sono stati infatti ben 392 i soggetti denunciati per truffa aggravata nei confronti dell’Ente previdenziale (a fronte di 722 soggetti denunciati nel 2017 e altri 491 nel 2018), per un profitto illecito, pari alle indennità illecitamente percepite, che già supera i 3 milioni di euro. 

E a questi dati vanno poi aggiunte le richieste di indennità non dovute, già inoltrate all’Ente previdenziale e non concesse solo grazie all’attività ispettiva svolta dallo stesso ente previdenziale e alle successive conferme giudiziarie, nonché, spesso, ulteriori connesse condotte delittuose a sfondo economico finanziario come la frode fiscale e il falso in bilancio.

Una vera emorragia di risorse pubbliche che vede all’opera non solo imprenditori senza scrupoli, ma anche professionisti del settore che mettono a servizio dei truffatori la loro esperienza, come ha dimostrato l’indagine “MURO DI CARTA” condotta dalle Fiamme Gialle di Aversa che portò, ad aprile 2018, all’arresto di 7 soggetti, tra cui 2 consulenti del lavoro, accusati di essersi associati per frodare all’INPS milioni di euro con la costituzione di società non operative che risultavano aver fittiziamente assunto oltre 700 lavoratori destinatari poi di indennità varie per oltre 4 milioni di euro.

La costante attenzione investigativa da tempo riposta sullo specifico contesto e i risultati ottenuti dimostrano l’efficacia dei consolidati rapporti di collaborazione tra i diversi attori istituzionali interessati e la professionalità acquisita nel settore dai militari dei reparti territoriali della Guardia di Finanza, specializzati nel contrasto ai reati economico finanziari e quotidianamente impegnati nella lotta alle illecite percezioni di contributi e sussidi pubblici.

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Maestra adescava minori su chat per avere rapporti sessuali, condannata a 7 anni e 3 mesi

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Una maestra 47enne di scuola elementare è stata condannata dal Tribunale di Bari a 7 anni e 3 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 75mila euro con l’accusa di aver adescato sui social e nelle chat minorenni con i quali avrebbe avuto rapporti sessuali in un b&b nel centro di Bari, facendosi filmare. La notizia è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 4 anni.

La donna, che si faceva chiamare zia Martina, finì agli arresti domiciliari nel dicembre del 2021 quando insegnava in una scuola del nord Italia e fu sospesa dall’incarico. Risponde di due episodi di produzione di materiale pedopornografico e di una presunta vicenda di corruzione di minorenne. Il Tribunale ha disposto nei suoi confronti l’interdizione dai pubblici uffici e da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado o servizio in istituzioni e strutture pubbliche e private frequentate da minori, oltre alla misura di sicurezza del divieto di avvicinamento a luoghi frequentati da minori e di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minorenni per la durata di un anno dopo aver scontato della condanna.

L’imputata è stata assolta ‘perché il fatto non sussiste’ da una ulteriore contestazione di corruzione di minorenne, relativa ad un presunto video di natura erotica con un adolescente. Le indagini partirono in seguito alle denunce presentate ai carabinieri dai genitori delle presunte vittime.

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Addio a José Alberti, fu la prima guida di Maradona a Napoli

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José Alberti, la prima guida di Diego Armando Maradona a Napoli, è scomparso ieri all’età di 82 anni. Alberti, nato a Buenos Aires, non era solo l’interprete del Pibe de Oro, ma anche un amico e una figura di riferimento che ha accolto Maradona nella sua famiglia, facendogli conoscere le bellezze della città e la passione calcistica dei suoi abitanti.

Sbarcato in Italia negli anni ’60 per giocare nel settore giovanile della Juventus, Alberti si stabilì a Napoli dopo aver firmato per l’Internapoli. La sua carriera lo portò poi a diventare allenatore in diverse squadre di provincia. Ma fu il suo ruolo nella trattativa per portare Maradona a Napoli che lo rese indimenticabile. Omar Sivori, che aveva chiuso la carriera a Napoli, contattò Alberti per incontrare Jorge Cyterszipiler, il manager di Maradona. Questa missione segreta mirava a far conoscere la città a Diego, che sarebbe stato acquistato da Ferlaino per 13,5 miliardi di lire.

Alberti era presente al San Paolo il 5 luglio 1984, il giorno della presentazione di Maradona. Tradusse le domande dei cronisti di tutto il mondo e suggerì a Maradona alcune parole in italiano per salutare i nuovi tifosi. La sua famiglia, composta dalla moglie Mariagrazia e dai figli Andrea ed Emilia (campionessa di pallanuoto), divenne un punto di riferimento per Diego e la sua compagna Claudia.

José Alberti e Maradona condividevano una forte amicizia. Alberti, nato il 26 ottobre, festeggiava spesso i compleanni con Diego, brindando insieme in luoghi come “La Cueva”, il locale che Alberti aveva aperto a Riva Fiorita. Anche dopo il ritiro, Alberti rimase nel mondo del calcio come consulente per club italiani e argentini.

Cinque anni fa, José Alberti ebbe l’onore di abbracciare Papa Francesco in Vaticano. Il pontefice, tifoso del San Lorenzo, squadra in cui Alberti aveva giocato, ricordava con affetto quei tempi.

I funerali di José Alberti si terranno oggi alle ore 11 nella Chiesa Santa Maria di Bellavista a Posillipo. La sua scomparsa lascia un vuoto nel cuore di chi lo ha conosciuto e di tutti i tifosi napoletani che ricordano con affetto il suo contributo nell’arrivo del più grande calciatore di tutti i tempi a Napoli.

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Ercolano rinasce: nuovo Museo Archeologico e spazi riqualificati

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Ercolano, spesso considerata la sorella minore di Pompei, sta per vivere una trasformazione epocale. Grazie a un investimento di 50 milioni di euro da parte del Packard Humanities Institute (PHI), la città vedrà la nascita di un nuovo museo archeologico e l’ampliamento del parco, che includerà finalmente l’antica spiaggia recuperata e nuovi spazi provenienti da una vecchia coltivazione di piante ornamentali.

Il progetto prevede la riqualificazione delle aree sud ed est di Herculaneum, e sarà realizzato grazie alla collaborazione tra il PHI e il Parco Archeologico di Ercolano. I terreni acquistati dal PHI verranno donati al parco, portando un enorme passo in avanti dopo 20 anni di partenariato tra la prestigiosa istituzione e il sito archeologico.

Ieri, presso il Ministero della Cultura, è stato firmato un protocollo di intesa alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, del direttore generale dei musei, Massimo Osanna, del direttore del parco di Ercolano, Francesco Sirano, del sindaco Ciro Buonajuto, del presidente del PHI, David W. Packard, e del presidente dell’Istituto Packard per i beni culturali, Michele Barbieri.

Il Packard Institute non solo donerà gli spazi, ma si occuperà anche della progettazione e della realizzazione delle nuove strutture. Gli edifici attuali, ormai inadatti, saranno sostituiti da nuove strutture su un’area estesa su più di 3 ettari, precedentemente occupata dal mare fino al 79 d.C. Il nuovo ingresso su corso Umberto I sarà rivolto verso il mare e verrà realizzato anche un parcheggio per i visitatori.

Questo progetto porterà non solo alla creazione di nuovi depositi permanenti e laboratori di restauro, ma anche alla nuova sede del parco archeologico e dei relativi uffici. Il rapporto tra città antica e moderna migliorerà notevolmente, come dimostrato dalla rinascita del quartiere via Mare-via Cortili.

Il ministro Sangiuliano ha espresso grande entusiasmo per l’accordo: “Ercolano è uno dei siti archeologici più importanti al mondo. L’intesa raggiunta ci consente un grande salto di qualità con l’acquisizione di nuovi terreni e la creazione di nuovi spazi per gli uffici direzionali, i depositi e i laboratori del Parco archeologico”.

David W. Packard ha sottolineato l’importanza della collaborazione: “Sono lieto che la nostra fondazione abbia potuto svolgere un ruolo in questo importante lavoro presso il sito dell’antica Ercolano. Nutro grande ammirazione per l’abilità e la dedizione degli specialisti italiani che hanno lavorato a questo progetto”.

Massimo Osanna ha elogiato il programma elaborato con una visione di lungo periodo, che permetterà una gestione ancora più moderna e innovativa degli spazi e dei depositi. Francesco Sirano ha aggiunto: “Ci sarà un prima e un dopo questo accordo che apre una nuova era nella plurisecolare storia delle ricerche e della gestione del sito”.

Il sindaco Ciro Buonajuto ha concluso: “Questa collaborazione porterà ancora una volta innovazione, ricerca avanzata e migliori pratiche gestionali che consentiranno di preservare e promuovere al meglio il nostro straordinario patrimonio”.

Questo progetto rappresenta un’opportunità unica per valorizzare Ercolano, rendendola non solo un’importante meta turistica, ma anche un centro di ricerca e innovazione nel campo dell’archeologia.

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