Ferragosto milionario a Lodi. Dopo 3.209 giorni cade il record al Superenalotto ed e’ festa grande al bar Marino dove con una schedina “casuale” da appena 2 euro sono stati vinti 209 milioni, il jackpot piu’ alto nella storia della lotteria e di tutti i concorsi a premi nel mondo. Le europee Euromillions ed Eurojackpot, come conferma l’agenzia specializzata Agimeg, sono ferme rispettivamente a 75 milioni di euro, mentre le statunitensi Mega Millions e Powerball, offrono 65 e 138 milioni di dollari, circa 58 e 123,5 milioni di euro. L’attesa, dunque, e’ finita ed ora e’ caccia al fortunatissimo milionario che difficilmente dimentichera’ i sei numeri che gli hanno regalato 209 milioni: 7, 32, 41, 59, 75 e 76. Potrebbe trattarsi di un residente del centro storico, dove ha sede il bar. Intanto in serata si e’ festeggiato al Bar Marino, dove la titolare, Marisa Caserini, per l’occasione ha riaperto i battenti insieme a suo marito e alla figlia. “Siamo estremamente emozionati soprattutto perche’ la vincita non e’ toccata a un sistema, ma a una sola persona che deve aver chiesto una schedina da due euro”, ha spiegato Sara, la figlia della titolare.
“Questo significa che si tratta quasi certamente di una persona che non e’ esperta del gioco e che quindi a maggior ragione non si aspettava di vincere e per di piu’ una cifra simile. Noi – ha chiesto parlando ai giornalisti presenti e ai numerosi cittadini accorsi – abbiamo un desiderio: che il vincitore divida la sua vincita con chi intorno a lui o lei ha veramente bisogno”. L’ultimo 6 risale ad oltre un anno fa, quando – il 23 giugno 2018 – vennero vinti 51,3 milioni di euro attraverso un sistema giocato da 45 giocatori. Il record del jackpot piu’ alto di sempre era di 177,7 milioni di euro, quando la sestina vincente venne centrata il 30 ottobre 2010 con un sistema Bacheca suddiviso in 70 cedole. Tra un primato e l’altro sono passate 178 estrazioni, durante le quali il 6 è stato centrato ben 28 volte.
Questa sera sono stati realizzati anche cinque 5 da 63.109,30 euro. Tre di questi con un sistema, uno a Sellia Marina – in provincia di Catanzaro – e l’ultimo a Monterotondo, alle porte di Roma. Dal 1997 a oggi, considerando solo le vincite di prima categoria, sono stati distribuiti premi per 4,9 miliardi di euro. La vincita-record ricorre, per una pura casualita’, in un giorno che si conferma particolarmente fortunato per il Superenalotto. Il 13 agosto del 2003, 16 anni fa, e’ stato centrato infatti un altro jackpot, all’epoca da 65.985.105 euro. A festeggiare, allora come oggi, la Lombardia. La sestina vincente, infatti, fu centrata a Veduggio Con Colzano, nel Milanese. Circa 25 milioni del jackpot centrato questa sera, come ricorda Agipronews, torneranno nelle casse dello Stato: e’ la cosiddetta “tassa sulla fortuna” – introdotta a gennaio 2012 e raddoppiata a partire da ottobre del 2017 – che prevede un prelievo del 12%, calcolato sulla parte eccedente i 500 euro di vincita. Il nuovo jackpot per la “caccia al 6” mettera’ sul piatto 50 milioni di euro gia’ dal prossimo concorso, in programma giovedi’ 15 agosto.
re ragazzi sono morti in un incidente stradale che si è verificato poco fa nel Brindisino lungo la provinciale che collega Torchiarolo a Lendinuso. Sul posto stanno operando i vigili del fuoco. A quanto si apprende l’auto, una Porsche, con a bordo i tre giovani si sarebbe ribaltata prendendo fuoco.
Le vittime sono un 22enne e due ragazze 21enni, tutti residenti a Torchiarolo. Una delle ragazze era originaria dell’Ucraina e viveva in provincia di Brindisi. Le indagini sono condotte dalla polizia locale. La strada al momento è stata chiusa al traffico e sul posto si sta recando il pubblico ministero di turno della procura di Brindisi.
Tornavano da Vicenza. Ci erano stati per iniziare a costruire la loro nuova vita: un lavoro da operatore socio sanitario grazie all’attestato che tra mille sacrifici era riuscito a prendere seguendo i corsi di un istituto di formazione a Cassino. Erano stati a scegliere la casa nella quale trasferirsi: giusto il tempo di far finire l’anno scolastico al loro bimbo che sta in Terza Elementare e poi un taglio netto con il passato, l’inizio di un sogno italiano che prende forma. Ma il sogno di una famiglia di origi nigeriane si è trasformato in un incubo. In una tragedia. È successo sull’autostrada A1, nel tratto tra Anagni e Ferentino, già in provincia di Frosinone, meno di cinquanta chilometri da casa: chilometro 615, direzione sud. Ore 15.30, cosa sia accaduto lo sta ancora ricostruendo la Polizia Stradale di Frosinone, forse uno pneumatico scoppiato.
Sta di fatto che la loro Ford Fiesta grigia viene tamponata con violenza da un suv Volvo di colore blu scuro. Un impatto che costa la vita a Inya Christopher Nwachi, 40 anni, ed al figlio Inya Christopher Junior, di appena 8 anni. Gravi anche la moglie, 40 anni, e l’altra bambina, 5 anni, che viaggiavano in auto. La donna è stata trasferita in elicottero al San Camillo di Roma: la sua prognosi è riservata. L’eliambulanza con la bambina invece è atterrata al Bambin Gesù: anche la bimba è in condizioni critiche. Il bilancio dell’incidente avrebbe potuto essere ancora più grave se non fosse stato per il conducente di un autoarticolato della società Iannotta che arrivava alle spalle delle due vetture: appena assistito all’incidente ha rallentato e si è messo di traverso, occupando le tre corsie di marcia facendo da scudo ed impedendo ad altri mezzi di finire addosso a quelli incidentati.
I primi a prestare i soccorso sono stati alcuni automobilisti, dopo pochi minuti è arrivato il personale sanitario del 118 con la Polizia Stradale di Frosinone ed i Vigili del Fuoco. Per prestare i soccorsi è stato necessario chiudere un tratto di autostrada: si sono creati fino a 6 chilometri di coda verso Sud e 2 verso Nord. Ora la circolazione è ripresa regolarmente. La famiglia, immigrata anni fa dalla Nigeria, si era costruita una vita nel sud della provincia di Frosinone: Inya Christopher Nwachi lavorava in una pizzeria di Cervaro e nel tempo libero studiava per prendere l’attestato da Oss. Ci era riuscito. Ed aveva trovato lavoro a Vicenza: avrebbe preso servizio all’inizio del prossimo giugno. “È una tragedia che colpisce la nostra comunità – dice il sindaco di Cervaro, Ennio Marrocco – era una famiglia che si era fatta ben volere, ben inserita, bravissime persone. Come Comune di Cervaro saremo al fianco della signora e della bambina”. Che ora, dal sogno si ritrovano a vivere un incubo.
Si svolgerà il 19 giugno al Tribunale per i minorenni di Bologna, con rito abbreviato, il processo per il 15enne accusato dell’omicidio di Aurora Tila, la ragazza di 13 anni, morta dopo essere precipitata dal terrazzo sopra casa a Piacenza, il 25 ottobre. Ne dà notizia il quotidiano Libertà. Il processo era stato inizialmente fissato per il 9 luglio, con rito ordinario. L’avvocato difensore del ragazzo ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Oltre agli atti raccolti dalla procura saranno presi in esame in aula i risultati delle perizie dei consulenti di parte. Aurora Tila, studentessa dell’Istituto Colombini, morì la mattina del 25 ottobre precipitando da un terrazzo al settimo piano del palazzo dove viveva con la madre e cadendo poi su un balcone tre piani più in basso. Con lei, sul terrazzo, c’era l’ex fidanzatino, di due anni più grande: le telecamere del condominio hanno ripreso il loro incontro nell’atrio, prima di salire in casa.
È stato lui a dare l’allarme e qualche giorno dopo è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario. Lui ha sempre negato queste accuse, sostenendo una versione diversa dei fatti rispetto alla ricostruzione della Procura. Il processo si svolgerà secondo il rito abbreviato (ovvero sulla base degli atti raccolti dalla procura, con il beneficio di uno sconto di un terzo della pena) ma “condizionato”, ovvero con l’ascolto in aula dei periti, e quindi con il confronto fra le due perizie, dagli esiti divergenti, che potrebbero rappresentare il cuore del processo. I medici legali di parte della difesa, infatti, contestano radicalmente le conclusioni alle quali era arrivata la perizia disposta dalla procura dei minorenni, che sostanzialmente attribuiscono al 15enne la volontà di far cadere Aurora dal terrazzo, da un’altezza di nove metri.
Una ricostruzione che la difesa ha sempre negato. Il punto cruciale su cui ci sarà battaglia sarà la dinamica della caduta, che secondo la perizia del consulente della procura, è incompatibile con un suicidio. Conclusioni, che come riferisce il quotidiano piacentino, secondo il medico legale Mario Tavani (che insieme al collega Attilio Maisto ha curato la perizia per la difesa) “risultano indubbiamente criticabili”, mentre “quelle sulla ricostruzione dinamica della precipitazione del corpo per alcuni versi inaccettabili”. Saranno prese in esame anche alcune testimonianze oculari: il racconto di alcune persone che hanno riferito di aver visto i due giovani litigare sul terrazzo sono state infatti cruciali per le indagini.
E’ stata una di queste testimonianze, in particolare, secondo cui il ragazzo avrebbe spinto Aurora oltre il parapetto e l’avrebbe colpita sulle mani per farla cadere, a risultare cruciale nella decisione di arrestare il 15enne. Un dettaglio, quello dei colpi sulle mani, che sarà messo a confronto con gli esiti delle perizie: quella dell’accusa ritiene le ferite che Aurora aveva sulle dita compatibili con i colpi ricevuti per farla cadere, mentre secondo la perizia della difesa sono state procurate dall’impatto a terra.