Collegati con noi

Cronache

Fatture false su prodotti petroliferi, sequestro di 53 milioni di euro tra Napoli e Trieste

Pubblicato

del

La Guardia di Finanza di Trieste e Napoli, hanno eseguito un sequestro preventivo finalizzato alla confisca “per equivalente” di beni del valore di oltre 53 milioni di euro nei confronti di cinque persone, ritenute responsabili di una frode fiscale nel settore della commercializzazione di carburanti per autotrazione. Le indagini hanno consentito di accertare una maxi evasione fiscale da una nota societa’ campana operante nel commercio di prodotti petroliferi, la quale avrebbe effettuato fittizie cessioni di carburante a societa’ fantasma per oltre 146 milioni di euro evadendo in tal modo l’Imposta sul Valore Aggiunto per circa 33 milioni di euro. In aggiunta, per lo stesso anno d’imposta, la dichiarazione dei redditi non risulta essere mai stata presentata, con conseguente evasione dell’IRES quasi 20 milioni di euro. Successivamente, le societa’ fantasma, rivendevano gli stessi prodotti applicando l’IVA al cliente finale senza poi versarla all’Erario (meccanismo fraudolento tipico della cd. “frode carosello”).

Advertisement

Cronache

Incidente nel Ragusano, conducente muore nel rogo dell’auto

Pubblicato

del

Un grave incidente stradale si è verificato nel pomeriggio nei pressi di Playa Grande, lungo la circonvallazione di Donnalucata, frazione di Scicli, nel Ragusano. Una delle due auto coinvolte ha preso fuoco e il conducente, rimasto incastrato tra le lamiere, è morto carbonizzato nonostante i tempestivi soccorsi. Sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco, ambulanze del 118 e gli agenti della polizia municipale di Scicli. Le operazioni di messa in sicurezza e rilievi sono in corso.

Continua a leggere

Cronache

Vigili del fuoco morti: salme recuperate dopo 50 ore

Pubblicato

del

“L’amministrazione comunale di Pennapiedimonte comunica che, dopo quasi 70 ore dall’avvio delle ricerche e a oltre 50 ore dall’individuazione dei corpi dei due vigili del del fuoco Nico Civitella ed Emanuele Capone, si sono appena concluse le operazioni di recupero delle loro salme che verranno ora trasferite all’obitorio dell’Ospedale Civile di Chieti”. A renderlo noto la sindaca Rosalina Di Giorgio in un post sulla pagina Facebook del Comune.

Continua a leggere

Cronache

Vincenzo Nibali: «Ero un carusu dannificu. La bici mi ha salvato dalla strada»

Pubblicato

del

Messina, la Sicilia, la fatica, la gloria. Vincenzo Nibali si racconta al Corriere della Sera, tra ricordi di un’infanzia ribelle, il riscatto sulla bicicletta e la consapevolezza maturata solo dopo il ritiro. Un’intervista intensa, autentica, a cuore aperto.

Una giovinezza a rischio: «Compagni con la pistola nello zaino»

«Ero un carusu dannificu», dice Nibali, usando l’espressione siciliana per “bambino disastroso”. Uno che attirava guai: sassate alle vetrate, petardi nelle cassette postali, motorini lanciati contro i muri. Una giovinezza vissuta in un quartiere difficile di Messina, dove alcuni compagni portavano la pistola a scuola. Nessuna mafia organizzata, ma il pizzo sì: «Colpì anche la cartoleria dei miei genitori».

La salvezza arriva su due ruote: «Sempre in salita, come da Messina»

La svolta arriva con la bici, a 12 anni, grazie al padre e ai suoi amici cicloturisti. Le prime gare, l’ammiraglia della Cicli Molonia, il traghetto per Villa San Giovanni che diventava un passaggio simbolico verso il sogno. A 15 anni vince a Siena e non torna più: «Mai avuto nostalgia. I miei genitori mi dissero: se ti impongono cose sbagliate torna, qui avrai sempre un lavoro. Mi ha aiutato a non cedere al doping».

L’ascesa, la gloria, il peso della vittoria

Nibali è uno dei pochi ciclisti ad aver vinto tutti e tre i grandi Giri. Il Tour de France del 2014 è stato l’apice, ma anche l’inizio di un incubo: «Non potevamo camminare con la carrozzina di nostra figlia senza essere assaliti. Solo adesso che ho smesso, vivo davvero». E confessa: «Mai provato e mai pensato di doparmi. Ma ho pagato il sospetto solo perché vincevo ed ero italiano».

La caduta che fa crescere: l’Olimpiade sfumata

Nel 2016 era lanciato verso l’oro olimpico, ma cadde in curva. «Scelsi io di rischiare, e sbagliai. Nessuna scusa». Parla anche del secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi, “scippato” da un dopato, ma senza rancore: «Non mi chiedo mai quanto ho perso per colpa del doping».

Il ritorno da turista: «Messina è ‘u megghiu postu nto munnu’»

Oggi Nibali è ambasciatore del Giro e padre presente. Ha visitato la Sicilia con le figlie per farla conoscere da turista: «Antonello da Messina, i templi di Agrigento, i boschi dei Peloritani… È il posto più bello del mondo». Un campione che, a distanza di anni, può guardarsi indietro con orgoglio: «A testa alta, sempre».

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto