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F1 verso il bis in Austria, Vettel: La Red Bull? Direi di sì

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Si chiama Gran premio di Stiria per distinguerlo da quello disputato lo scorso fine settimana, ma il circuito e’ lo stesso, il Red Bull Ring in Austria. Due gare in successione sulla stessa pista. Non era mai successo in Formula 1. Solo una delle tante novita’ imposte dalla convivenza con il coronavirus. A motori spenti si e’ parlato di mercato piloti 2021. E Sebastian Vettel ha confermato che se dovesse restare a piedi non sarebbe certo per mancanza di motivazioni. “Mi prendo il tempo necessario per decidere – ha detto il tedesco che a fine anno lascera’ la Ferrari – Al momento tutte le opzioni sono aperte: continuare, fare una pausa o ritirami. Certo, vorrei ancora conseguire i risultati che ho ottenuto in carriera. Quindi se sara’ dovra’ essere un team competitivo”. Ecco perche’ se arrivasse una chiamata dalla Red Bull “probabilmente la accetterei”. Tornerebbe “in una squadra molto forte. Sarebbe sicuramente un’opzione interessante”. Nemmeno la convivenza con Max Verstappen costituirebbe un problema insormontabile: “Se vuoi vincere, e se sei convinto di poterlo fare, devi essere felice di poter affrontare chiunque, non importa chi sara’ il tuo compagno di squadra”. Meno convinto e’ sembrato l’olandese: “Con Albon mi trovo molto bene, non vedo perche’ dovremmo cambiare”. Nel Gp di apertura del Mondiale non e’ stata una sorpresa la vittoria della Mercedes. Chi si aspettava Lewis Hamilton sul gradino piu’ alto, ci ha pero’ visto salire Valtteri Bottas. Seguito, questo si’ un colpo di scena, dal ferrarista Charles Leclerc, bravo e fortunato a risalire la china di una qualifica deludente. Per il bis la Ferrari ha apportato qualche novita’ aerodinamica alla SF1000 (un nuovo fondo, anticipo di quelle piu’ corpose attese in Ungheria). In gara tutto puo’ succedere, come ha confermato il primo round, ma la pole dovrebbe restare una faccenda riservata alla Mercedes, nonostante la voglia di Verstappen di riscattare il ritiro e fare bella figura tra le montagne dove la sua Red Bull e’ di casa. E dove ha vinto nel 2018 e 2019. Leclerc cerchera’ di confermarsi nel ruolo di guastafeste. “La gara di domenica ci ha dato una bella iniezione di fiducia perche’ abbiamo visto che, se facciamo tutto alla perfezione, possiamo raggiungere grandi risultati – si e’ caricato il monegasco – Il pacchetto di aggiornamenti sara’ importante, e se funzionano in modo corretto significa che stiamo lavorando nella direzione giusta. Altrimenti sarebbe un brutto segnale. Ma sono fiducioso”. Quanto alla possibilita’ di cogliere un altro podio “non sara’ facile, Mercedes e Red Bull sono molto veloci. Al momento non possiamo contare solo sulle nostre performance”. Mercedes ha lamentato problemi di natura elettrica al cambio. Causati, ha spiegato Toto Wolff, dai cordoli piuttosto pronunciati dello Spielberg. I campioni del mondo pero’ sono gia’ corsi ai ripari apportando delle modifiche che dovrebbero evitare il ripetersi dell’inconveniente. “Pressione? E’ troppo presto per sentirla. Devo solo fare un lavoro migliore in gara” ha detto Hamilton, non certo soddisfatto del quarto posto alla prima uscita.

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Nuoto: nuovo record mondo 100 metri farfalla per Gretchen Walsh

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La nuotatrice americana Gretchen Walsh ha battuto due volte il record mondiale dei 100 metri farfalla in vasca lunga, fissando il tempo a 54,60 secondi a Fort Lauderdale, in Florida. Walsh ha dapprima migliorato il suo record scendendo a 55,09 secondi nelle batterie, per poi scendere a 54,60 nella finale della Tyr Pro Swim Series. L’atleta ventiduenne deteneva già il record mondiale, conquistato il 15 giugno scorso con il tempo di 55,18 secondi, poche settimane prima di vincere la medaglia d’argento nella disciplina ai Giochi di Parigi dietro la connazionale Torri Huske.

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Inter, vittoria di misura e testa al Barcellona: 1-0 contro il Verona con il rigore di Asllani

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Una vittoria preziosa, ottenuta con pragmatismo e ampio turnover: l’Inter supera il Verona per 1-0 a San Siro grazie a un rigore trasformato da Asllani e può ora concentrarsi con serenità sulla sfida decisiva contro il Barcellona.

Simone Inzaghi, squalificato e sostituito in panchina da Massimiliano Farris, rivoluziona la formazione rispetto alla gara europea: l’unico titolare confermato è Bisseck. Con lui in difesa De Vrij e Carlos Augusto, mentre sugli esterni agiscono Darmian e Zalewski. In mezzo al campo, Asllani in regia, affiancato da Frattesi e Zielinski. In avanti, spazio a Correa e Arnautovic.

L’inizio è tutto nerazzurro. Carlos è tra i più ispirati e già al quinto minuto propizia l’episodio chiave: imbucata per Arnautovic e fallo di mano netto di Valentini in area. L’arbitro Manganiello, dopo revisione al VAR, assegna il rigore. Dal dischetto si presenta Asllani: esecuzione impeccabile e primo gol in campionato per il centrocampista albanese, che spiazza Montipò e firma l’1-0.

Il Verona fatica a reagire. Il 5-3-1-1 di Zanetti punta sulla densità e sul gioco sporco, ma l’Inter controlla senza affanni. Zalewski è particolarmente attivo sulla sinistra, mentre l’unica vera occasione per gli ospiti è un destro potente di Sarr, respinto con attenzione da Martinez. L’illusione del raddoppio arriva ancora da Asllani, ma il suo tiro colpisce solo l’esterno della rete.

Nella ripresa, il copione non cambia subito: il Verona prova timidamente ad alzare il baricentro, ma l’Inter gestisce il possesso senza forzare. L’ingresso di Dimarco e Mkhitaryan prima, poi di Taremi e Acerbi, porta forze fresche, ma l’atteggiamento rimane conservativo. I nerazzurri badano a contenere, Martinez si fa spesso coinvolgere nel giro palla per addormentare il ritmo e spegnere le iniziative dell’Hellas.

Nel finale qualche brivido, ma nessun vero pericolo per la porta nerazzurra. L’Inter archivia la pratica con un 1-0 di sostanza, senza entusiasmi ma con pieno controllo. Tre punti pesanti in ottica campionato e una spinta in più verso l’attesissimo ritorno con il Barcellona. Ora, sì, la testa può andare tutta lì.

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Tennis: Sabalenka batte Gauff e vince Masters 1000 Madrid

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Aryna Sabalenka trionfa a Madrid superando nella finale del Masters 1000 Coco Gauff per 6-3 7-6 in un’ora e 39 minuti di gioco. Per la Sabalenka, n.1 della Wta, è il terzo titolo a Madrid dopo il successo del 2021 su Ashleigh Barty e quello del 2023 su Iga Swiatek, e anche il terzo titolo dell’anno dopo le vittorie a Brisbane e Miami. Complessivamente è il 20esimo titolo della carriera.

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