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Ecco Gualtieri, il professore Pd che stimava e rispettava Conte in Europa nei giorni difficili: sarà lui il ministro dell’Economia

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I conti del BelPaese saranno gestiti non più dal professorone di economia Giovanni Tria ma dall’eurodeputato Pd, professore di storia contemporanea nonchè influente politico stimato dai suoi colleghi europei a Bruxelles e Strasburgo, Roberto Gualtieri. È un uomo di 53 anni che diventa ministro dell’Economia nel governo M5S-Pd, ovviamente non per caso. Presidente della commissione per gli Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo e membro del gruppo di coordinamento sulla Brexit del Pe, Gualtieri è stato indicato da Politico.eu come uno dei legislatori europei piu’ influenti. Dice: ma non è uno che ne capisce di conti, avvezzo a politiche economiche, affari bancari, monetari? Fa niente, ci sono tecnici bravissimi al ministero. Sono loro, in fin dei conti, a tenere la barra e talvolta a mettere le manine un po’ ovunque. Laureato in Lettere e Filosofia nel 1992, professore associato di storia contemporanea presso l’università “La Sapienza” di Roma, ora siederà alla scrivania del ministero che è stata di Quintino Sella. E’ diventato europarlamentare dal 2009, quando e’ stato eletto per la prima volta nella circoscrizione Centro. Poi nel 2010, viene nominato negoziatore del Gruppo S&D nel team negoziale del Parlamento europeo per la creazione del Servizio Europeo per l’Azione Esterna (Eeas).

 

Come relatore per le norme sui crediti deteriorati (Npl) Gualtieri si e’ battuto per difendere gli interessi dell’economia dell’Italia evitando che venissero introdotte regole penalizzanti che avrebbero scoraggiato le banche a fare credito a famiglie e imprese. Inoltre ha lavorato perche’ non partissero procedure contro l’Italia, anche durante il governo Lega-M5S, con un ruolo di mediazione grazie ai suoi contatti con la Commissione e con il commissario agli affari economici Pierre Moscovici. In questo specifico contesto si è fatto apprezzare per serietà e per capacità di dialogo oltre che per la cura degli interessi dell’Italia, dal premier Giuseppe Conte, nei mesi difficili di contrasto durissimo tra il governo Conte e la Commissione Ue in fatto di conti pubblici in regola.

Nel suo secondo mandato è stato nominato Presidente della Commissione Econ. In questo ruolo si e’ battuto per politiche piu’ espansive, contribuendo all’introduzione di nuove regole sulla flessibilita’ e negoziando il piano di investimenti conosciuto come Piano Juncker, oltre a essere relatore del Programma InvestEU. All’indomani del referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Ue del giugno 2016 e’ stato nominato membro effettivo del Brexit Steering Group (gruppo di lavoro) del Parlamento europeo, nonche’ rappresentante dei Socialisti e Democratici per la Brexit. In tale ruolo ha contribuito in modo preminente al coinvolgimento dell’Eurocamera nei negoziati, lavorando fianco a fianco con la Task Force della Commissione guidata da Michel Barnier e incontrando rappresentanti del governobritannico. Alle ultime elezioni del maggio 2019 e’ stato eletto per la terza volta, rieletto per acclamazione nel ruolo di Presidente Econ e confermato come membro effettivo del gruppo sulla Brexit. Romano, sposato, un figlio, ha contribuito al manifesto del Pd ed e’ ancora membro della direzione Nazionale.

Gualtieri, questo è certo, pur non avendo mai lesinato critiche al governo Conte, quello Lega-M5S, ha sempre mostrato rispetto per il premier Giuseppe Conte, spesso invitandolo con educazione pubblicamente “ad occuparsi di alcuni suoi ministri in campagna elettorale permanente, che sistematicamente disertano le riunioni europee e i propri ministeri” accusando Salvini. Ebbene questi eccellenti rapporti con Conte e la sua competenza oltre che rapporti in Europa, hanno consigliato di sceglierlo per un ruolo difficilissimo: tenere i cordoni della borsa di un Paese che ha bisogno di politiche espansive pur avendo pochi soldi a spendere.

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Il Papa, Cop28 Dubai porti decisa transizione energetica

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“Non possiamo rinunciare a sognare che la Cop28 porti a una decisa accelerazione della transizione energetica, con impegni efficaci che possano essere monitorati in modo permanente. Questa Conferenza può essere un punto di svolta, comprovando che tutto quanto si è fatto dal 1992 era serio e opportuno, altrimenti sarà una grande delusione e metterà a rischio quanto di buono si è potuto fin qui raggiungere”. Lo afferma papa Francesco nella sua esortazione apostolica “Laudate Deum”, nei capitoli dedicati alle “Conferenze sul clima: progressi e fallimenti” e a “Cosa ci si aspetta dalla Cop28 di Dubai?”.

“I negoziati internazionali non possono avanzare in maniera significativa a causa delle posizioni dei Paesi che privilegiano i propri interessi nazionali rispetto al bene comune globale”, lamenta il Pontefice. E ricordando che “gli Emirati Arabi Uniti ospiteranno la prossima Conferenza delle Parti (Cop28)”, sottolinea che “dire che non bisogna aspettarsi nulla sarebbe autolesionistico, perché significherebbe esporre tutta l’umanità, specialmente i più poveri, ai peggiori impatti del cambiamento climatico”.

“Nonostante i numerosi negoziati e accordi, le emissioni globali hanno continuato a crescere – osserva ancora Francesco -. È vero che si può sostenere che senza questi accordi sarebbero cresciute ancora di più. Ma su altre questioni ambientali, dove c’è stata la volontà, sono stati raggiunti risultati molto significativi, come nel caso della protezione dello strato di ozono. Invece la necessaria transizione verso energie pulite, come quella eolica, quella solare, abbandonando i combustibili fossili, non sta procedendo abbastanza velocemente”.

Secondo il Papa, “se c’è un sincero interesse a far sì che la Cop28 diventi storica, che ci onori e ci nobiliti come esseri umani, allora possiamo solo aspettarci delle forme vincolanti di transizione energetica che abbiano tre caratteristiche: che siano efficienti, che siano vincolanti e facilmente monitorabili. Questo al fine di avviare un nuovo processo che sia drastico, intenso e possa contare sull’impegno di tutti”. “Ciò non è accaduto nel cammino percorso finora – aggiunge -, ma solo con un tale processo si potrebbe ripristinare la credibilità della politica internazionale, perché solo in questo modo concreto sarà possibile ridurre notevolmente l’anidride carbonica ed evitare in tempo i mali peggiori”. In ogni caso, ribadisce il Pontefice, “le soluzioni più efficaci non verranno solo da sforzi individuali, ma soprattutto dalle grandi decisioni della politica nazionale e internazionale”.

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Berlusconi: Sala, su iscrizione al Famedio evitare divisioni

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Oggi pomeriggio si riunirà la commissione comunale per decidere le nuove iscrizioni al Famedio, il pantheon dei milanesi illustri, e sembra ci sia convergenza tra maggioranza e opposizione sul nome di Silvio Berlusconi proposto da Forza Italia. “Credo che sia qualcosa su cui ci possa essere convergenza abbastanza generalizzata – ha commentato il sindaco Giuseppe Sala a margine della festa della Polizia locale -. Se dobbiamo litigare o discutere su tante questioni magari facciamolo su altre. Ci sono tante cose che ci vedono divisi tra maggioranza e minoranza, su questioni del genere io tenderei a evitare ogni possibilità di divisioni e non vorrei lasciare malcontento che non serve”. A chi gli ha fatto notare che Silvio Berlusconi è stato condannato in via definitiva e quindi questo potrebbe sollevare polemiche ed essere inopportuno, Sala ha risposto che “può esserlo. Però c’è una volontà e una precisa richiesta di una parte significativa del mondo politico milanese – ha concluso -. I principi vanno difesi quando sono molto chiari, ad esempio è molto chiaro il principio che prima di dieci anni non si può dedicare vie o piazze. Da questo punto di vista la cosa è un po’ più discutibile, quindi ritengo che possa essere una cosa accettabile”.

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De Luca, in questi anni lavoro immane come nessuno in Italia

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“In questi anni abbiamo fatto un lavoro immane. In alcuni settori, siamo partiti da zero. Nel settore dell’ambiente, ci siamo liberati dell’onta dell’emergenza rifiuti. Abbiamo bonificato le discariche. Stiamo smaltendo le ecoballe che erano lì da decenni grazie ai nuovi impianti di Giugliano e Caivano. Entro l’anno sarà eliminata la sanzione europea che abbiamo dovuto pagare per l’emergenza rifiuti”. Lo scrive sui social il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, a due giorni dai duri attacchi rivolti al Pd nell’ultima giornata della Festa dell’Unità di Napoli.

“E poi la cultura. Le politiche sociali. Abbiamo aiutato la povera gente. Finanziamo l’apertura pomeridiana e serale di oltre 450 istituti scolastici. Col piano per il lavoro abbiamo dato un posto a tempo indeterminato a 3mila giovani. Si può fare sempre meglio, sempre di più, ma bisogna essere veramente dei farabutti per non avere rispetto per questo lavoro che non ha fatto nessuno in Italia”, conclude De Luca.

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