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Donnarumma fuori dal PSG: l’addio amaro del portiere e il messaggio ai tifosi dopo la scelta di Luis Enrique

Il PSG mette fuori rosa Donnarumma. L’allenatore Luis Enrique rivendica la decisione, il portiere saluta tifosi e compagni con un messaggio toccante su Instagram.

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Eroico in Champions League la scorsa primavera, oggi escluso dalla rosa del Paris Saint-Germain. È la parabola di Gianluigi Donnarumma, messo fuori dal progetto da Luis Enrique, che ha rivendicato come “mia al 100%” la decisione alla vigilia della Supercoppa Europea.

Il portiere della nazionale italiana ha affidato ai social un lungo messaggio ai tifosi, suonando come un addio senza ritorno. «Purtroppo qualcuno ha deciso che non potrò più far parte di questo gruppo e contribuire ai successi della squadra. È una decisione che mi lascia deluso e amareggiato – ha scritto su Instagram –. Dal primo giorno ho dato tutto per difendere con orgoglio la porta del PSG. Spero di avere ancora l’opportunità di guardare negli occhi i tifosi e salutarli come meritano».

Il saluto ai tifosi e ai compagni

Donnarumma ha ringraziato i sostenitori parigini per l’affetto ricevuto e i compagni di squadra, definiti “la mia seconda famiglia”: «Grazie per ogni battaglia, ogni sorriso ed ogni momento condiviso. Giocare per questo club e vivere questa città è stato un onore immenso».

La motivazione dell’allenatore

Luis Enrique, pur lodando il valore tecnico e umano di Donnarumma, ha chiarito le ragioni della scelta: «È uno dei migliori portieri al mondo, ma questa è la vita dei calciatori di alto livello. Sono responsabile al 100% di questa decisione, legata al profilo di portiere di cui la mia squadra necessita».

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Festa in famiglia Juve, Vlahovic-gol ma è fischiato

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Una festa per 30mila, compreso John Elkann presente regolarmente sugli spalti al fianco del presidente Ferrero e di tutta la dirigenza al completo all’Allianz Stadium. “L’obiettivo della Juventus è quello di vincere” dice chiaramente il numero uno di Exor. E si gode anche la tradizionale giornata a tinte bianconere: “E’ bello ritrovarsi in famiglia, vedere i campioni di oggi che sfidano quelli del futuro – aggiunge – e la Juve vuol dire gioventù: partire dalla tradizione per vedere i giovani che crescono è un qualcosa di straordinario e siamo orgogliosi di tutto questo”.

E la sfida si è sempre conclusa nel segno della tradizione, con la classica invasione di campo: buona parte degli oltre 28mila spettatori dello Stadium si è riversata in campo intorno al minuto 52, con la prima squadra di Igor Tudor che si trovava in vantaggio per 2-0 sulla Next Gen di Massimo Brambilla. Nella grande festa bianconera, però, c’è spazio anche per una macchia: è quella legata a Dusan Vlahovic, finito nel mirino dei tifosi. Prima i mugugni alla presentazione della squadra, poi i fischi assordanti al gol divorato dall’attaccante che si sono trasformati solo in parte in applausi alla mezz’ora per il suo 2-0: c’è tempo fino al primo settembre per risolvere la situazione, altrimenti il divorzio a giugno dell’anno prossimo sarà a parametro zero.

“Dispiace per i fischi a Vlahovic, è un ragazzo che si allena sempre al massimo” le parole del tecnico Tudor. Anche l’altro grande protagonista è un giocatore tutt’altro che al centro del progetto, Douglas Luiz, bravo a realizzare il gol che ha aperto le danze e a fornire l’assist per il raddoppio definitivo di Vlahovic. Il brasiliano, però, non ha ricevuto la stessa accoglienza del serbo, e anzi ha dato risposte importanti piazzato sulla trequarti dal primo minuto. Poi c’è chi non ha partecipato alla kermesse estiva: Bremer è rimasto fuori dall’elenco dei convocati per gestire al meglio i carichi di lavoro dopo il lungo infortunio al ginocchio, Miretti invece si è fermato dopo una mezz’oretta abbondante di partita per un fastidio al flessore della coscia destra che andrà valutato dallo staff medico. Tutti, però, hanno ben chiaro l’obiettivo: “L’unico è tornare a vincere, sono il capitano della mia squadra del cuore e sono fiero di avere questa responsabilità” dichiara Locatelli; “Ai tifosi dico di starci vicino, promettiamo di dare tutto e insieme possiamo fare grandi cose” l’appello di Tudor. Sabato ci sarà l’ultima amichevole dell’estate: a Bergamo si faranno le prove di campionato, alle 20.45 è fissato il Trofeo Bortolotti contro l’Atalanta.

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Napoli, accordo chiuso per Gutierrez e pista calda per il ritorno di Elmas: 50-60 milioni ancora da investire

Napoli pronto ad annunciare Gutierrez, mentre si scalda la trattativa per riportare Elmas in azzurro. In cassa 50-60 milioni per completare la rosa con altri innesti di qualità.

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Dal quartier generale di Rivisondoli, Aurelio De Laurentiis e il direttore sportivo Giovanni Manna stanno gestendo le ultime mosse di un mercato ancora aperto a più soluzioni. L’accordo con il Girona per Gutierrez è totale: prezzo e condizioni definiti, senza clausola di rivendita. Il terzino spagnolo, seguito da Manna già da maggio, arriverà nonostante l’infortunio, con visite e annuncio attesi a inizio della prossima settimana.

La pista Elmas e le alternative

Accanto a Gutierrez, resta caldissima la trattativa per il ritorno di Elmas. Il macedone ha detto subito sì, ma il Lipsia, che lo ha acquistato per 25 milioni un anno e mezzo fa, non intende cederlo in prestito o a prezzo ribassato. Un’operazione complessa, che ha momentaneamente raffreddato le piste Miretti e Musah, comunque non ancora chiuse.

Budget e obiettivi di mercato

Conte e De Laurentiis dispongono di un budget stimato tra i 50 e i 60 milioni, cifra che potrebbe aumentare con l’addio di Raspadori. Le priorità restano un terzino destro, un centrocampista e un esterno offensivo, ma la strategia resta flessibile. Sul taccuino anche Zinchenko dell’Arsenal e Juanlu del Siviglia, mentre la situazione di Federico Chiesa è legata alla decisione del Liverpool di sostituire un proprio attaccante.

Suggestioni e trattative congelate

Nonostante nuove voci su Lookman dall’Atalanta, il Napoli non ha intenzione di rilanciare l’offerta. A maggio Manna aveva sondato anche Retegui, ma i costi hanno bloccato l’operazione. Le suggestioni Sterling e Grealish restano irrealizzabili, con i due giocatori destinati a restare in Premier League.

Ultimi 17 giorni di mercato decisivi

Con Gutierrez in arrivo e la pista Elmas che scalda il ritiro azzurro, il Napoli si prepara a un finale di mercato intenso. Conte e Manna lavorano in sintonia per completare una rosa che, con gli innesti giusti, punta a essere competitiva su tutti i fronti.

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Napoli di Conte, i “fantastici 4” al centro del progetto: equilibrio, possesso palla e moduli flessibili

Antonio Conte costruisce il nuovo Napoli attorno a De Bruyne, McTominay, Lobotka e Anguissa. Moduli flessibili, equilibrio e possesso palla per una squadra cucita su misura.

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Napoli Calcio Conte e De Bruyne

Antonio Conte riparte da una certezza: sarà difficile lasciare fuori uno tra De Bruyne, Anguissa, Lobotka e McTominay. Il tecnico sta costruendo un Napoli cucito su misura sulle qualità dei suoi campioni, puntando su un sistema di gioco pratico e adattabile alle caratteristiche della rosa. L’idea è quella di valorizzare i singoli all’interno di un quadro collettivo equilibrato, evitando schemi rigidi e privilegiando soluzioni dinamiche.

Moduli e varianti tattiche

Negli allenamenti Conte alterna il 4-4-2, il 4-3-3 e un più creativo 4-2 e fantasia. Il 4-4-1-1 è una delle opzioni più intriganti: offre solidità, libera l’estro di De Bruyne tra la mediana e l’attacco e consente a Lukaku di dominare l’area, anche a costo di sacrificare un esterno come Neres o Lang. Politano, per il rendimento e l’affidabilità, si conferma un punto fermo sulla fascia destra.

Più possesso e controllo del gioco

Con De Bruyne in regia avanzata e McTominay a supporto, il Napoli potrebbe aumentare il possesso palla, sfruttando i tanti centrocampisti e Di Lorenzo in fase di costruzione. Non si tratta di un tiqui-taca esasperato, ma di una manovra più ragionata, con scambi rapidi in spazi ridotti per controllare meglio i tempi della partita.

La difesa a tre nel cassetto

La difesa a tre, marchio di fabbrica di Conte, per ora resta un’ipotesi non sperimentata in allenamento. Senza Buongiorno al 100% e senza testare Olivera come centrale, il tecnico ha lavorato prevalentemente con la linea a quattro. L’obiettivo resta chiaro: trovare il giusto equilibrio tra solidità difensiva e pericolosità offensiva.

Un Napoli già plasmato dal tecnico

Dopo un mese di lavoro, il Napoli respira e assimila lo stile di Conte. Le gerarchie tecniche iniziano a delinearsi, la panchina si è rinforzata e i titolari si muovono dentro un sistema pensato per esaltare qualità individuali e compattezza di squadra. La stagione si apre con il segno del “contismo” già ben visibile.

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