Nella Terza Camera del Parlmento, a Porta a Porta, la notizia più interessante nella seduta in cui è Luigi Di Maio, il capo del M5S, è che o nel Def (Focumento di economia e finanza, sarebbe la manovra economica) c’è il reddito di cittadinanza o non c’è il Def, nel senso che i 5Stelle non lo votano.
Porta a Porta. Luigi di Maio intervistato da Bruno Vespa
“Da metà marzo 2019 saranno avviati i centri per l’impiego con il reddito di cittadinanza erogato”, dice Di Maio a Bruno Vespa che si sfrega le mani. Più chiaro di così non si può essere. Il vicepremier, Luigi Di Maio, a Porta a Porta, va anche più in là. Dice che nel Df ci sarà anche la pensione di cittadinanza, quota 100 e il risarcimento dei truffati dalle banche. “Quello che stiamo facendo nella legge di Bilancio sono scelte coraggiose”, ha detto il ministro dello Sviluppo Economico. “Quando non siamo d’accordo discutiamo e ci facciamo un po’ di opposizione tra di noi, visto che l’opposizione non è granché”, ha poi scherzato sui contrasti con la Lega. “Alla Lega credo faccia bene stare lontano da Berlusconi perché quando era con Berlusconi stava sotto il 20%”.
Dopo le già dure critiche di ieri contro il Jobs Act, il vicepremier ha attaccato ancora il Pd, accusandolo di aver “lasciato il Paese in rovina”. E sul blog delle Stelle aveva risposto al segretario dem Maurizio Martina, che aveva scritto su Twitter: “Assassini politicì. Così ci chiama Di Maio. Non c’è limite al peggio nella loro arroganza al potere. Governano con odio e rancore. Non cercano soluzioni ma il nemico. Così si distrugge il Paese. Anche per questo domenica saremo in piazza a Roma”.
Di Maio non solo non fa retromarcia ma ribadisce le sue accuse, le precisa ulteriormente a Porta a Porta: “Il segretario reggente del Pd è libero di offendersi se io dico la verità, ma per troppo tempo al popolo sono state raccontate solo balle. Hanno raccontato agli italiani che tutto andava bene e invece li stavano spingendo sempre più verso l’orlo del baratro. Ora gli assassini politici dei diritti degli italiani devono fare i conti con la realtà e con la verità”.
“Chi ha distrutto il Paese mettendolo in ginocchio, perdendo completamente la propria credibilità, dovrebbe avere l’umiltà di interrogarsi per capire dove ha fallito. Ci hanno lasciato l’Italia in macerie, un Paese in cui si sono sempre tutelati gli interessi delle lobby e non quelli dei cittadini. Noi lo stiamo rimettendo in piedi”, sottolinea. “Se anziché frequentare le piazze vuote e dedicarsi alla lettura dei giornali andassero di più nelle fabbriche, nelle scuole e tra gli imprenditori allora potrebbero iniziare a capire davvero cosa vogliono gli italiani: un futuro libero dagli intrallazzi dei partiti dove al primo posto viene la loro vita”.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa al Palazzo del Quirinale per giovedì 8 maggio 2025 alle ore 17. Lo comunica la Presidenza della Repubblica.”L’ordine del giorno prevede le “valutazioni sul Libro bianco della difesa europea, sulle infrastrutture strategiche nazionali, sull’adeguamento dello strumento militare e le prospettive per l’industria della difesa italiana”. Inoltre, il Consiglio esaminerà “l’evoluzione nelle principali aree di crisi con particolare riferimento ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente ed alle iniziative di pace in ambito internazionale ed europeo”.
“Chissà se il maresciallo dei carabinieri che ha denunciato, a Mottola in provincia di Taranto, 10 cittadini accusati di aver voluto cantare ‘Bella Ciao’ e ‘Fischia il Vento’ durante le celebrazioni del 25 aprile, sa che per liberare l’Italia dai nazisti e dai loro servi fascisti l’Arma dei Carabinieri ha perso quasi 3mila uomini. E chissà se ha compreso le parole utilizzate dall’attuale comandante generale che solo pochi mesi fa ricordando il sacrificio di Salvo D’Acquisto lo ha definito ‘un esempio luminoso di coraggio, abnegazione e amore per il prossimo, che supera i confini del tempo: un modello di riferimento per tutti i Carabinieri e per le future generazioni’. Evidentemente non lo sa o meglio non intende riconoscerlo”.
Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs in una nota. “Non comprendiamo ad esempio – prosegue il leader di SI – perché i suoi superiori non siano ancora intervenuti per sospenderlo dal servizio. La denuncia di cui si è fatto promotore è assolutamente inaccettabile e in contrasto con i valori costituzionali”. “È per questo che in attesa di conoscere i provvedimenti che intende assumere il Comando Generale, presenteremo un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno – conclude Fratoianni – su questa vicenda surreale e nello stesso tempo gravissima”.
“Un episodio gravissimo si è verificato nelle ultime ore: il mio numero di cellulare probabilmente è stato clonato e una conversazione telefonica è stata registrata in modo fraudolento. Si tratta di un atto vile e intollerabile, che condanno con la massima fermezza, poiché rappresenta una palese violazione della mia privacy e dei principi di legalità”. A dichiararlo in una nota è il senatore di FI, Claudio Lotito. Il senatore Lotito nel pomeriggio si è recato presso la Questura di Roma per sporgere denuncia sull’accaduto, offrendo piena collaborazione alle forze dell’ordine.
“Ho piena fiducia nel lavoro degli inquirenti – prosegue il senatore – e confido che le autorità sapranno individuare al più presto i responsabili di questo gravissimo attacco alle comunicazioni personali, assicurandoli alla giustizia. Ho consegnato tutta la documentazione alle autorità competenti della vicenda in questione al fine di favorire un rapido chiarimenti dei fatti”. “È stata inoltre richiesta l’immediata rimozione del video e la sua cancellazione, circolato sui social, che mostra visibilmente il numero telefonico del senatore”, conclude la nota. (