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De Laurentiis: se avessi il fatturato della Juve avrei vinto 10 scudetti. Il San Paolo? Cerco una soluzione signorile

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“Siamo la diciannovesima squadra al mondo, non abbiamo debiti con le banche, siamo un modello virtuoso. Forse non riusciremo a battere la Juventus, chi lo sa, ma con quel fatturato, dieci scudetti li avrei vinti anch’io. Noi spesso ci siamo andati molto vicini”. Parola di  Aurelio De Laurentiis, vulcanico presidente del Napoli che si fa prendere dalla passione per il calcio ma che quando discute di cose serie, ferma tutto, riflette e parla solo quando ha cose da dire. A margine di un convegno a Napoli all’Unione Industriali il patron azzurro ha approfondito anche la questione del San Paolo e i diversi rapporti con Regione Campania e Comune di Napoli: “Vedo una Regione molto attiva. Avevo detto che cambiare la pista era inutile, ho pregato il presidente della Regione di mettere a disposizione altri 15 milioni per i bagni e per i sediolini ed è avvenuto. Ora devo andare al San Paolo per la storia dei sediolini, non cambiamoli quando stiamo giocando”. Sui rapporti con l’amministrazione di Luigi de Magitris, De Laurentiis, è meno accomodante. Ma sappiamo che i rapporti tra i due non sono mai stati facili. “Il Comune mi chiede 1 milione e 800mila all’anno e io non ho firmato la convenzione e sono andato a domanda individuale. Non ho firmato perchè non mi sono stati restituiti i soldi dei tornelli. Si è creata una situazione urticante perchè in qualche modo non si è mai voluto trovare un modo signorile di risolvere il problema con una stretta di mano. Mi sembra assurdo che il Comune non faccia mai i lavori e che se io devo invitare a cena i signori del Psg o del Liverpool mi debba inventare una cena facendo venire un camion con la cucina dentro e creare qualcosa in cui non faccio vedere le situazioni del San Paolo” spiega De Laurentiis ai cronisti che lo incalzano sulla questione convenzione e gli chiedono se e quando la firmerà.

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Esteri

Parigi, arrestato l’uomo che minacciava di farsi saltare nel consolato dell’Iran: era disarmato

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È stato arrestato l’uomo che si era asserragliato nel consolato dell’Iran a Parigi: aveva minacciato di farsi saltare per aria ma quando è uscito dallo stabile, perquisito, non aveva nessun esplosivo addosso: l’uomo però era già stato indagato per un incendio nei locali del consolato nel 2023.  L’uomo,  61 anni, aveva giustificato il gesto spiegando che voleva sostenere il movimento di protesta in Iran nato  dopo la morte di una ragazza arrestata dalla polizia perché non portava bene il velo. Per quell’episodio venne condannato a otto mesi con la condizionale, oltre ad essere colpito da un divieto di recarsi nel 16esimo arrondissement di Parigi, proprio dove si trova il consolato iraniano.

Sul posto la polizia ha inviato unità di intervento rapido ed ha istituito un perimetro di sicurezza in diverse strade intorno a Place du Trocadero, dove si trova il consolato iraniano, un luogo affollato che è proprio di fronte alla Torre Eiffel. Il consolato iraniano a Parigi non è mai molto affollato e vengono rilasciati pochi visti, a causa della freddezza tra i due paesi.

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Cronache

Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Cronache

Napoli, sequestrata nave turca con grano ucraino: conteneva sigarette di contrabbando

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Nave carica di mais e grano ucraino e sigarette di contrabbando. Carabinieri arrestano 4 persone, anche il comandante del cargo

Si tratta di una nave turca, battente bandiera panamense, dove i carabinieri della sezione operativa e radiomobile di Castellammare di Stabia hanno trovato migliaia di pacchetti di sigarette di contrabbando. Proveniente dall’Ucraina con un carico di mais e grano e attraccata nel porto di Torre Annunziata, l’imbarcazione nascondeva nella stiva circa 7000 pacchetti di sigarette di origini serbe ma destinate verosimilmente al mercato nero napoletano.

In manette il comandante della nave, un 39enne siriano di Tartus e 3 oplontini di 68, 57 e 58 anni. Questi ultimi avevano appena prelevato 500 stecche del carico (5000 pacchetti) e li avevano stipati in un’auto. Sono stati arrestati per contrabbando di tabacchi esteri.

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