Collegati con noi

Cultura

#CUOREDINAPOLI 2019, gli ultimi ritocchi

Pubblicato

del

Non sarà la pioggia a fermare gli allievi del corso NTA (Nuove Tecnologie dell’Arte) dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Siamo agli ultimi ritocchi e poi sarà dato il via libera all’edizione ,

E’ dai primi di gennaio di quest’anno che gli studenti, all’interno di FOQUS – Fondazione Quartieri Spagnoli – hanno stabilito la loro base operativa per la costruzione della “Scultura Antropologica”, che intende sviluppare virtuosi meccanismi di rigenerazione territoriale e sociale, espressione di una rivoluzionaria presa di coscienza, attraverso le iniziative sviluppate nel cuore dello storico quartiere napoletano che vedranno oggi l’inizio dell’evento CUOREDINAPOLI2019

#CUOREDINAPOLI è un progetto artistico, oramai consolidato negli anni, ideato dal Corso di Nuove Tecnologie dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. L’obiettivo primario del Laboratorio di NTA è formare artisti che sappiano muoversi nell’ambito delle nuove tecnologie ma, prima di tutto, donne e uomini che sappiano attraversare consapevolmente il territorio condiviso insieme alla partecipazione attiva dei cittadini, esercizi commerciali, associazioni, scuole e tutti coloro che vivono e attraversano i Quartieri Spagnoli.

Installazioni, danze, spettacoli di strada, concerti, bande musicali itineranti, dj set ed eventi artistici e gioiosi animeranno i Quartieri Spagnoli e saranno la finalizzazione di questi mesi di lavoro che hanno visto 150 studenti e il corpo docente del corso NTA dell’Accademia sempre attivi sul territorio.

L’edizione 2019 di #CUOREDINAPOLI, promossa con i metodi di comunicazione tradizionali, ma fortemente spinta avvalendosi della comunicazione social e da azioni di guerrilla marketing, prevede diverse azioni diffuse su un’ampia area dei Quartieri Spagnoli che va da via Concordia a vico Trinità degli Spagnoli a Santa Teresa delle Grazie e che si svolgeranno oggi 4 maggio dalle ore 17.00 alle ore 21.00. Del Quartiere sono state messe in evidenza le specificità di ogni ‘zona’: nei pressi di piazza Montecalvario le girandole flyer ‘cattureranno’ le correnti di aria e l’anima del quartiere; in vico Lungo Trinità degli Spagnoli una tavolata con gli abitanti sarà illuminata da un cielo digitale; i tubi arrugginiti, gli oggetti abbandonati per strada, quelli “in attesa” di essere utilizzati e anche le merci in vendita assumeranno una diversa identità attraverso colori e nuove nominazioni che modificheranno la percezione del luogo e il punto di vista;  le insegne luminose con gli avatar dei commercianti di via De Deo animeranno l’arteria commerciale dei Quartieri Spagnoli; le crepe dei muri di vico due Porte a Toledo, colorate di rosso, contribuiranno a costruire un cannocchiale ottico che condurrà fino alla terrazza di Foqus dove è istallato il WebFaro, anima fisica e luminosa del battito #CUOREDINAPOLI, visibile da Piazza Montecalvario e connesso all’App (Android) #cuoredinapoli che consente la condivisione dei battiti attraverso i social.

E ancora: la scultura anamorfica “ANIMA”, composta da 360 “CUSBI” luminosi e pulsanti, collegati al battito del WebFaro #CUOREDINAPOLI, verrà installata a cura del team di artisti mediaintegrati nel cortile interno della Fondazione Foqus, nei pressi della quale verrà montata anche l’installazione “Cuore #CONfiato”.

Un grande evento che il quartiere e la sua popolazione ha accolto con entusiasmo e condivisione degli spazi, del lavoro e delle problematiche che in questi mesi sono state affrontate e brillantemente risolte.

Tutto è pronto per il via.

Gli studenti e i Quartierei Spagnoli Vi aspettano.

Fotografie degli allievi del Biennio Specialistico in Fotografia e del corso NTA

 

Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse, Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES. Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli. Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli. Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International. Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.

Advertisement

Cronache

Addio a Giorgio Forattini, il re della satira: funerali a colori per lo spirito libero che ha raccontato l’Italia con una vignetta

Milano saluta Giorgio Forattini con un funerale “a colori”. Il re della satira, morto a 94 anni, ricordato da colleghi e amici come un uomo libero, ironico e gentile.

Pubblicato

del

Quando hai smesso di disegnare è finita un’epoca”. È una delle frasi lasciate sui registri all’ingresso della chiesa di Santa Francesca Romana, nel cuore di Porta Venezia a Milano, dove questa mattina si sono svolti i funerali di Giorgio Forattini, il più celebre vignettista e maestro della satira italiana, scomparso il 4 novembre a 94 anni.

La chiesa era gremita per un funerale “a colori”, come lo avrebbe voluto lui. Fiori vivaci, cappotti rossi, arancio, celesti, a ricordare la vitalità e l’ironia con cui per mezzo secolo Forattini ha raccontato l’Italia dalle pagine di La Repubblica e Il Giornale.

Il saluto di Ilaria Cerrina Ferroni: “Amava i colori e la gentilezza”

Oggi sono in rosso perché Giorgio amava i colori”, ha raccontato la moglie Ilaria Cerrina Ferroni, spiegando di aver prestato i suoi cappotti agli amici più cari. “Lo amavano tantissimo, c’è stata una partecipazione straordinaria, che si merita, perché era un uomo buono e gentile”.

Come in uno dei suoi giorni di lavoro, la salma è entrata in chiesa accompagnata da musica celtica, quella che Forattini ascoltava “a tutto volume” mentre disegnava.

Giornalisti, artisti e amici per l’ultimo saluto

Tanti i volti noti del giornalismo e della cultura presenti: Ferruccio de Bortoli, Lina Sotis, Stella Pende, Salvatore Carrubba, insieme alla stilista Chiara Boni, al musicista Mario Lavezzi e all’editore Urbano Cairo.

Era un grande pensatore libero, capace di sintetizzare un editoriale in una vignetta”, ha detto Cairo. “La sua indipendenza lo ha portato a lasciare anche giornali importanti: non si piegava, non aveva paura di dire ciò che pensava. Oggi c’è bisogno di persone come lui”.

Per Carrubba, Forattini è stato “uno spirito libero e anticonformista”, mentre don Aldo Monga, durante l’omelia, ha ricordato la sua onestà intellettuale.

Un uomo libero, un artista che ha fatto riflettere

Le sue vignette rimarranno nella memoria della gente come le canzoni”, ha detto Mario Lavezzi, amico di lunga data. “Con la sua penna Giorgio faceva riflettere e toccava corde umane profonde”.

La stilista Chiara Boni ha ricordato un episodio degli anni ’80: “Durante una mia sfilata, D’Agostino commentava in modo terribile: lui e Ilaria erano in prima fila, piegati in due dalle risate. Era la sua ironia, la sua leggerezza”.

L’ultimo viaggio a Monte Porzio Catone

Pur avendo trovato casa e serenità a Milano, le ceneri di Giorgio Forattini saranno tumulate nel cimitero di Monte Porzio Catone, vicino Roma, accanto ai genitori, al fratello e al figlio Fabio, prematuramente scomparso.

Così si chiude la vita di uno dei più grandi osservatori del potere e dei suoi paradossi, un artista che, con una vignetta, sapeva raccontare un intero Paese.

Continua a leggere

Cultura

Addio a Giorgio Forattini, il re della satira italiana: una vita a disegnare il potere

È morto a 94 anni Giorgio Forattini, il più celebre vignettista italiano, autore di oltre diecimila disegni che hanno raccontato con ironia e coraggio mezzo secolo di politica italiana. Dalla Dc a D’Alema, il re della satira che fece ridere e infuriare il potere.

Pubblicato

del

È morto a 94 anni Giorgio Forattini, il vignettista che ha rivoluzionato la satira politica in Italia. Nato a Roma nel 1931, è stato il primo disegnatore satirico pubblicato quotidianamente in prima pagina sui giornali, guadagnandosi l’appellativo di “re della satira”.
La notizia della sua scomparsa è stata data da Il Giornale, una delle ultime testate con cui aveva collaborato.


Una carriera lunga mezzo secolo

Forattini ha firmato oltre diecimila vignette pubblicate su Paese Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Giornale, QN, L’Espresso e Panorama, disegnando con ironia pungente e spesso corrosiva vizi, virtù e ipocrisie della politica italiana.
Le sue prime vignette apparvero nel 1973 su Panorama e nel 1974 su Paese Sera, ma la consacrazione arrivò con la vignetta dedicata al referendum sul divorzio: una bottiglia di champagne con il tappo dalle sembianze di Amintore Fanfani che vola via.

Quel disegno fece epoca e segnò l’inizio di una carriera che avrebbe unito arte, giornalismo e satira civile.

GIORGIO FORATTINI  


Da “La Repubblica” a “La Stampa”: l’artista che sfidò il potere

Nel 1976 Forattini fu tra i fondatori de La Repubblica di Eugenio Scalfari, dove creò la storica rubrica “Satyricon”, primo inserto italiano interamente dedicato alla satira. Lì collaborò con autori come Sergio Staino ed Ellekappa, definendo un nuovo modo di raccontare la politica.
Nel 1982 passò a La Stampa, dove firmò ogni giorno la vignetta in prima pagina e rinnovò l’impianto grafico del giornale. Tornò poi a Repubblica nel 1984 e vi restò fino al clamoroso addio del 1999, dopo la querela per una vignetta su Massimo D’Alema relativa al caso Mitrokhin.


Polemiche, processi e libertà di satira

Forattini non fu mai tenero con nessuno: Craxi, D’Alema, Berlinguer, Spadolini, Prodi, Berlusconi, Bossi, Fanfani — tutti finirono sotto la sua matita tagliente.
Le sue caricature restano memorabili: Craxi come un piccolo duce, D’Alema come un Hitler comunista, Amato come Topolino, Veltroni come un bruco, Prodi come un prete, e così via in una galleria che racconta cinquant’anni di storia italiana.

La sua satira fu spesso oggetto di querelle politiche e giudiziarie. Solo da esponenti della sinistra ricevette una ventina di querele, mentre nel 1982 subì persino critiche dal Vaticano per una vignetta su Giovanni Paolo II e Lech Walesa.

Celebre anche il caso del 1999, quando D’Alema lo querelò chiedendo tre miliardi di lire di risarcimento. Forattini, per protesta, disegnò per mesi il premier “senza volto”.

GIORGIO FORATTINI


Un innovatore della comunicazione

Prima di diventare vignettista, Forattini aveva lavorato come pubblicitario e copywriter per Fiat e Alitalia, firmando campagne di successo. Questo background lo rese uno dei primi a coniugare linguaggio visivo e giornalismo con modernità e ritmo.

Tra i suoi oltre 55 libri pubblicati, molti editi da Mondadori, figurano raccolte di successo come Referendum Reverendum (1975), Il Forattone. 1973-2015 e Arièccoci. La Storia si ripete. L’ultimo, Abbecedario della politica (2017), spiegava con ironia “come nasce una vignetta”.


Premi, riconoscimenti e un’eredità immensa

Nel corso della sua carriera ha ricevuto il Premiolino, il Premio Hemingway, il Premio Ischia Internazionale di Giornalismo, il Pannunzio e l’Ambrogino d’Oro dal Comune di Milano nel 1997.
È stato giurato del Premio di satira di Forte dei Marmi e ha ottenuto la cittadinanza onoraria ad Asti e la benemerenza civica di Trieste.

SILVIO BERLUSCONI e GIORGIO FORATTINI


Il disegnatore che fece pensare gli italiani

Giorgio Forattini non è stato solo un vignettista, ma un cronista del potere, capace di raccontare la politica con la forza dell’ironia e del segno.
Le sue vignette non si limitavano a far ridere: smascheravano ipocrisie, provocavano riflessioni, accendevano dibattiti.

Con lui scompare una delle voci più libere e irriverenti del giornalismo italiano. Ma resta la sua eredità: una matita che non ebbe mai paura di disegnare la verità.

 (Tutte le foto del servizio sono di Imagoecononica)

Continua a leggere

Cultura

Tre opere del Settecento arricchiscono Capodimonte: il mecenate Giovanni Lombardi riporta a Napoli il ritratto di Carlo III di Borbone

Grazie al mecenate Giovanni Lombardi e al sostegno del ministero della Cultura, tre opere del Settecento entrano nella collezione del museo di Capodimonte. Tra queste, il “Ritratto di Carlo III di Borbone” di Anton Raphael Mengs, simbolo del legame tra Napoli e Madrid.

Pubblicato

del

Nuovi tesori si aggiungono al patrimonio del Museo e Real Bosco di Capodimonte. Tre opere del Settecento entrano ufficialmente nella collezione, rafforzando la rappresentanza artistica del secolo borbonico e riaffermando l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato nella valorizzazione del patrimonio culturale napoletano.

Protagonista dell’operazione è l’imprenditore e mecenate Giovanni Lombardi, presidente di Tecno, che attraverso lo strumento dell’Art Bonus ha permesso l’acquisizione di due opere. Il terzo dipinto è stato donato dal ministero della Cultura, segno di un mecenatismo diffuso che unisce istituzioni, privati e collezionisti.


Le opere acquisite

Le nuove acquisizioni, presentate ufficialmente a Capodimonte, comprendono il “Ritratto di Carlo III di Borbone” di Anton Raphael Mengs, uno dei maggiori esponenti del neoclassicismo europeo.
Il dipinto, realizzato intorno al 1774, raffigura il sovrano con un tono più intimo e umano rispetto ai tradizionali ritratti di corte: un sorriso accennato e la presenza delle decorazioni dell’Ordine del Toson d’Oro e dell’Ordine di Carlo III, fondato dal re stesso nel 1771.

Accanto al ritratto borbonico, entrano a far parte del museo anche lo “Studio per portale monumentale del monastero di San Gregorio Armeno” (1712) e il “San Domenico di Gesù Maria nella battaglia di Praga contro i protestanti”(1708), entrambi di Giacomo Del Po, pittore romano di nascita ma napoletano d’adozione, attivo tra Sei e Settecento.

Le prime due opere sono state donate da Lombardi, mentre la terza arriva grazie a una donazione del ministero della Cultura.


Giovanni Lombardi: “Volevo restituire queste opere alla città”

Nel corso della presentazione, Giovanni Lombardi ha spiegato la motivazione che lo ha spinto all’acquisto:
«Volevo donarli alla città. Il ritratto di Carlo III era a Madrid e mi sembrava giusto riportarlo a Napoli, a Capodimonte, cioè a casa».
L’imprenditore ha sottolineato come l’opera di Mengs lo abbia colpito «per la sua rappresentazione intima del sovrano, lontana dalla rigidità dei ritratti ufficiali».


Schmidt: “Una doppia vittoria per Capodimonte”

Molto soddisfatto il direttore del museo, Eike Schmidt, che ha definito le acquisizioni «due grandi colpi per Capodimonte».
«Nonostante la reggia contenga capolavori del Settecento, mancavano artisti fondamentali per Napoli come Mengs e Del Po. Ora il museo è più completo», ha detto.

Schmidt ha poi evidenziato il successo della sinergia tra Stato e impresa:
«Questa è la dimostrazione che la collaborazione tra pubblico e privato funziona. L’Art Bonus è un meccanismo virtuoso che conviene alle imprese e alla cultura del Paese».

In sala anche il console generale di Spagna a Napoli, Javier Triana Jiménez, che ha salutato il ritorno a Napoli del ritratto di Carlo III come un simbolo del legame artistico e storico tra Madrid e la città partenopea.


Cresce la collezione del Settecento

Alla cerimonia era presente anche Sonia Amadio, dirigente del ministero della Cultura, che ha ricordato il forte incremento delle acquisizioni negli ultimi anni: «Dal 2016 si è passati da poche unità a diverse decine all’anno».

Un dato che conferma il dinamismo del museo diretto da Schmidt e la volontà di fare di Capodimonte un punto di riferimento internazionale per la valorizzazione del patrimonio artistico e paesaggistico napoletano.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto