Messaggi di cordoglio sono arrivati anche dall’Italia, dove il terzino che si guadagnò il soprannome di Pendolino per le lunghe sgroppate sulla fascia destra dove ha passato gran parte della sua carriera.
“Non è possibile, l’ho visto crescere… Ti sono vicino amico Cafu con tutto il mio cuore”, ha scritto il suo compagno di squadra Francesco Totti. Alla Roma, il brasiliano è rimasto per sei stagioni, vincendo uno scudetto nel 2001. I cinque anni finali della sua carriera sono stati invece al Milan, con un altro campionato vinto e la Champions del 2007. Le due squadre hanno espresso il loro cordoglio all’ ex campione, così come tanti vecchi colleghi tra i quali il ct della Nazionale Roberto Mancini, Gabriel Batistuta e Roberto Carlos.
Anche il sogno di Danilo, primo dei tre figli di Cafu con la moglie Regina – un legame solidissimo sin da ragazzi quello tra i due – era di giocare a calcio da professionista. Proposito ben presto abbandonato a causa del rendimento modesto e – si è saputo in queste ore – anche per problemi cardiaci. Secondo alcune fonti quattro anni fa il ragazzo aveva già avuto un infarto. Il padre aveva intanto tentato di aiutare Danilo a costruirsi una carriera di pilota di moto, l’altra sua grande passione, ma anche quel proposito non decollò. Effimera la carriera da calciatore anche per il secondogenito di Cafu, Wellington Feliciano. Dopo un passaggio infruttuoso alle giovanili del Milan, Wellington ha giocato in due squadre brasiliane e nel Miami United, dove fu chiamato insieme ad Adriano. Carriera finita assai presto per una grave lesione a un ginocchio.