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Economia

Boom di miliardari in Italia, Ferrero sempre più ricco

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Nel 2023 la guerra in Ucraina ha fatto schizzare il prezzo del Gas e raffreddato le case degli italiani. L’inflazione ha strozzato i carrelli della spesa. L’aumento dei tassi d’interesse ha reso impossibile per molti accedere a un mutuo. Ma i ricchi sono sempre più ricchi. Lo certifica la classifica di Forbes sui miliardari d’Italia che elenca 70 paperoni. Il totale dei loro patrimoni è di 230,1 miliardi, cioè quasi 70 in più rispetto a fine 2022. Un incremento del 30% non è male se si pensa che un Btp decennale a fine anno aumenta il capitale di circa il 4%. Anche quest’anno l’uomo più ricco d’Italia si è confermato Giovanni Ferrero con un patrimonio 39,1 miliardi di dollari.

Ma il club italiano quest’anno si allarga con 20 persone in più rispetto a un anno fa, fino al nuovo record di 70 paperoni. Mister Nutella (o mister Ferrero Rochè a seconda dei gusti) si distingue anche nella classifica mondiale portandosi al 32esimo posto ed è quinto in Europa dietro ai proprietari degli imperi Lvmh (Bernard Arnault), Zara (Amancio Ortega), L’Oréal (Françoise Bettencourt Meyers) e Lidl/Kaufland (Dieter Schwarz). Al secondo posto c’è Giorgio Armani con un patrimonio di 12,9 miliardi, pari a meno di un terzo di quello di Ferrero. Per la prima volta, il podio è completato da Piero Ferrari, figlio di Enzo, con 7,6 miliardi. Al quarto posto arriva una donna, è Massimiliana Landini Aleotti, proprietaria dell’azienda farmaceutica Menarini, che ha un patrimonio di 6,8 miliardi di dollari.

Tallonata da Sergio Stevanato, presidente emerito di Stevanato Group, che grazie alle fiale di vetro e alle cartucce per le penne d’insulina (vendute in tutto il mondo) ha raggiunto un patrimonio di 6,7 miliardi. Tutti e tre i miliardari sul podio sono più ricchi di un anno fa. Il patrimonio di Ferrero è aumentato di 4,5 miliardi rispetto a un anno fa. Merito della crescita del suo gruppo, che nell’ultimo bilancio, pubblicato a febbraio, ha visto crescere il fatturato a 14 miliardi, con un aumento del 10,4% sull’anno precedente. Risultati che hanno portato Ferrero a riconoscere ai dipendenti un premio fino a 2.450 euro nello stipendio di ottobre. Armani ha 6 miliardi in più di un anno fa.

Ferrari ha visto il suo patrimonio salire di oltre 3 miliardi negli ultimi 12 mesi, grazie alla crescita del 61% del titolo della casa automobilistica, di cui possiede circa il 10%. Al sesto posto ci sono i coniugi Miuccia Prada e Patrizio Bertelli (4,5 miliardi), seguiti da Giuseppe De’Longhi (4,4 miliardi). Nono Giuseppe Crippa (4,1 miliardi), fondatore di Technoprobe, uno dei due grandi produttori mondiali delle schede per i test dei microchip.

A chiudere la top ten, al decimo posto c’è un pari merito tra 11 miliardari, che hanno raggiunto tutti un patrimonio di 4 miliardi. Inclusi gli otto eredi di Leonardo Del Vecchio: i figli Claudio, Clemente, Leonardo, Luca, Marisa e Paola, la vedova, Nicoletta Zampillo, e Rocco Basilico, nato dal precedente matrimonio di Zampillo con il banchiere Paolo Basilico. A quota 4 miliardi ci sono anche il costruttore ed editore Francesco Gaetano Caltagirone, il presidente di Campari Group, Luca Garavoglia, e il nome nuovo che occupa la posizione più alta in classifica: Giancarlo Devasini, direttore finanziario di Tether, una società di stablecoin con sede nelle Isole Vergini Britanniche. Tra gli eredi di Berlusconi, Marina e Pier Silvio sono al 38esimo posto, Barbara, Eleonora e Luigi al 67esimo.

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Economia

Meta sorprende i mercati: boom di utili e scommessa sul futuro con gli occhiali intelligenti

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Meta, la holding a cui fanno capo Facebook, WhatsApp e Instagram, ha chiuso il primo trimestre dell’anno con numeri superiori alle attese, rafforzando la fiducia degli investitori e rilanciando il proprio impegno strategico nel campo dell’intelligenza artificiale e dei dispositivi wearable.

Nei primi tre mesi del 2025, l’azienda di Mark Zuckerberg ha registrato utili netti per 16,64 miliardi di dollari, pari a 6,43 dollari per azione, con un incremento del 35% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il fatturato è salito del 16%, raggiungendo 42,31 miliardi di dollari, superando ampiamente le previsioni degli analisti, che si attendevano utili per 5,23 dollari ad azione su ricavi pari a 41,34 miliardi.

Gli occhiali intelligenti, la nuova frontiera

Oltre ai conti, Zuckerberg ha colto l’occasione per illustrare la visione futura di Meta. Il focus è sull’intelligenza artificiale e su una nuova generazione di dispositivi: gli occhiali smart, indicati come la futura “piattaforma ideale” sia per l’IA che per il metaverso.

«Gli occhiali – ha spiegato Zuckerberg – permetteranno a un’IA di vedere ciò che vedi, ascoltare ciò che senti e parlarti tutto il giorno. Uniranno il mondo fisico e digitale tramite ologrammi». Un passaggio epocale, secondo il fondatore di Meta, destinato a rimpiazzare gli smartphone entro 5-10 anni, considerando che oggi oltre un miliardo di persone nel mondo indossa occhiali.

La partnership con EssilorLuxottica

Protagonista di questa rivoluzione è EssilorLuxottica, partner di Meta nello sviluppo degli occhiali Ray-Ban Meta AI, che hanno triplicato le vendite nell’ultimo anno. Zuckerberg ha annunciato nuovi lanci imminenti, con tecnologie potenziate e funzioni avanzate.

Una visione condivisa anche dal CEO di Essilux, Francesco Milleri, che durante l’assemblea del gruppo ha dichiarato: «Presto non servirà più lo smartphone. Le nostre montature lasceranno le mani libere e uniranno vista e udito per gestire la quotidianità».

Un esempio concreto? La traduzione simultanea disponibile sugli occhiali Ray-Ban Meta, che consente di ascoltare in tempo reale nella propria lingua conversazioni in inglese, francese, italiano e spagnolo, con trascrizione nell’app Meta AI.

Una nuova industria alle porte

Milleri ha parlato di un «nuovo mercato» che si apre per EssilorLuxottica: il wearable computing, partendo da montature e lenti ma con l’obiettivo di estendersi ben oltre. È il caso dei nuovi Nuance Audio, occhiali per la correzione di lievi deficit uditivi. Sullo sfondo, intanto, il mercato specula su una possibile partecipazione azionaria diretta di Meta in Essilux, a suggello di una collaborazione strategica sempre più solida.

 

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Economia

‘Bezos venderà sino a 4,7 miliardi di azioni Amazon’

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Il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, prevede di vendere azioni della società per un valore fino a 4,75 miliardi di dollari nei prossimi 12 mesi, secondo il Financial Time, che cita documenti depositati presso le autorità di regolamentazione. Bezos, che ha lasciato il ruolo di ceo del colosso di Seattle a metà del 2021, intende vendere fino a 25 milioni di azioni attraverso un piano di vendita ordinato che si estenderà fino alla fine di maggio 2026. Al prezzo di chiusura di ieri, pari a 190 dollari per azione, la quota in questione vale circa 4,75 miliardi di dollari. Secondo l’ultimo resoconto trimestrale di Amazon, il piano di vendita è stato avviato all’inizio di marzo. La notizia è arrivata poche ore dopo che Amazon aveva lanciato un avvertimento sull’impatto della guerra commerciale globale di Donald Trump, prevedendo che vendite nette e utili operativi potrebbero risultare inferiori alle stime di Wall Street.

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Economia

Istat: lavoro in frenata a marzo, disoccupazione giovanile al 19%

A marzo l’occupazione cala di 16mila unità e la disoccupazione giovanile sale al 19%. Boom di contratti stabili, ma donne e under35 restano indietro.

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Frena il mercato del lavoro a marzo 2025: secondo i dati diffusi dall’Istat, si registra una riduzione mensile degli occupati di 16mila unità (-0,1%), una flessione che colpisce soprattutto le donne e i giovani sotto i 35 anni. Crescono invece gli occupati tra gli over35, gli uomini e i lavoratori a tempo indeterminato. Il tasso di occupazione resta stabile al 63%, lo stesso livello record di febbraio, mentre la disoccupazione torna a salire, al 6%, con un’impennata tra i giovani (15-24 anni), che toccano il 19% (+1,6 punti percentuali).

Più persone in cerca di lavoro, ma anche più posti stabili

Nonostante il rallentamento, il bilancio annuo resta positivo: rispetto a marzo 2024, ci sono 450mila occupati in più (+1,9%). A trainare l’occupazione sono soprattutto i lavori stabili: +673mila dipendenti permanenti in un anno, contro una flessione di 269mila contratti a termine. Crescono anche gli autonomi (+47mila). Il lieve aumento della disoccupazione è accompagnato da un calo degli inattivi, segno che più persone tornano a cercare lavoro.

Sindacati in allerta: donne e giovani ancora penalizzati

I dati riaccendono il dibattito politico all’indomani del Primo Maggio. Se da un lato il governo rivendica la crescita dell’occupazione – un milione di posti in più nei due anni e mezzo di governo Meloni –, dall’altro i sindacati sottolineano la persistente fragilità di donne e giovani nel mercato del lavoro. Ivana Veronese (Uil) denuncia il basso tasso di occupazione femminile: «Troppe donne inattive e scoraggiate, costrette a lasciare il lavoro dopo la maternità».

Sicurezza sul lavoro: confronto in arrivo a Palazzo Chigi

Altro tema centrale resta quello della sicurezza nei luoghi di lavoro, con i sindacati che tornano a chiedere maggiori controlli, formazione e prevenzione, ricordando le recenti tragedie come quella di Luana D’Orazio e i cinque operai morti a Casteldaccia. Il governo ha stanziato 650 milioni per la sicurezza e ha convocato le parti sociali per l’8 maggio a Palazzo Chigi. Cisl e Uil vedono l’incontro come un’apertura, ma Maurizio Landini (Cgil) avverte: «Senza risposte sarà mobilitazione».

Calderone: «Patente a crediti anche oltre l’edilizia»

Sul fronte normativo, la ministra del Lavoro Marina Calderone ha confermato l’obiettivo di estendere la patente a crediti – attualmente prevista per il settore edile – anche ad altri comparti produttivi, come misura di contrasto agli incidenti sul lavoro.

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