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Cronache

Autostrade per l’Italia pronta a ricostruire tutto in 5 mesi, sui social la rabbia degli italiani contro i Benetton

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Ci sono già 40 morti. Ci sono dispersi di cui nulla si sa. C’è una città in ginocchio. Un Paese intero che ha paura di attraversare viadotti e ponti. E ad Autostrade, per difendersi, sciorinando numeri. La società – che ha chiuso il 2017 con ricavi operativi per quasi 4 miliardi, un utile d’ esercizio di 1,042 miliardi e investimenti operativi per 556 milioni – si difende con queste parole. “Investiamo oltre un miliardo in sicurezza e manutenzione”. E il viadotto “era monitorato con cadenza trimestrale secondo le prescrizioni di legge e con verifiche aggiuntive mediante apparecchiature altamente specialistiche”. L’esito ha sempre fornito “adeguate rassicurazioni”. Queste adeguate rassicurazioni sono sotto gli occhi del mondo: morti, distruzione e una città bloccata. 

Il Ponte Morandi. Autostrade per l’Italia ora vuole ricostruire tutto in pochi mesi

Sotto attacco, legata ad una convenzione che prevede che la responsabilità verso terzi sia tutta la sua, Autostrade prova a liberarsi dalla morsa: “Non è possibile in questa fase formulare alcuna ipotesi attendibile sulle cause del crollo”. E fa sapere di essere in grado di ricostruire “il viadotto in cinque mesi dalla piena disponibilità delle aree”, progetto al quale starebbe già lavorando. Sono parole che suscitano rabbia. Sui social network, e in particolare su Twitter, va in scena la rabbia degli italiani contro la società Autostrade per l’ Italia controllata, attraverso Atlantia, dalla famiglia Benetton. Centinaia di tweet in poche ore contro la famiglia, alcuni con una foto del gruppo familiare sorridente e al completo. Molto condiviso anche un fotomontaggio dove si vede il ponte crollato con la scritta “United Colors of Benetton”. “Non comprerò mai più un capo di abbigliamento Benetton” scrive una utente. Non leggerò mai più un giornale di Benetton. E altro. Perchè i Benetton hanno partecipazioni ovunque, in ogni settori dell’economia italiana e all’estero.

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Curia di Napoli a parroci, a Pasqua niente allestimenti maestosi

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Per le cerimonie della Settimana Santa l’ufficio liturgico della diocesi di Napoli ha scritto una sorta di vademecum che è stato pubblicato sul sito. Ai parroci viene ricordato, ad esempio, che per l’altare della Deposizione, che viene allestito in occasione del triduo pasquale “non servono dunque fioriture e allestimenti maestosi, né eccessivi segni, spesso frutto di estrosa fantasia, che finiscono per distogliere lo sguardo e l’attenzione dal ‘Segno'”. “È piuttosto necessaria la preparazione di un luogo accogliente e consono alla preghiera, senza elementi di disturbo. Risulta pertanto assolutamente inopportuno dare “un tema” all’altare della reposizione. Esso non è dunque il luogo dove ostentare la solennità e gareggiare alla realizzazione più bella, né delle rappresentazioni scenografiche con le quali stupire i fedeli: l’unico stupore è dato dal dono dell’Eucaristia da parte del Signore stesso alla sua Chiesa”.

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Cronache

È morta Sofia Sacchitelli la ragazza che combatteva le malattie rare come la sua

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Aveva solo 23 anni Sofia Sacchitelli, la ragazza genovese affetta da un raro tumore al cuore : non ce l’ha fatta ed è morta. Sofia aveva dato vita a una associazione per raccogliere fondi per la ricerca scientifica per le malattie rare, come la sua. Lei stessa aveva parlato in pubblico per spingere questa missione e in tanti la stavano sostenendo. Sofia studiava Medicina ma l’angiosarcoma cardiaco, un tumore rarissimo al cuore, l’ha ucciso. Parliamo di una malattia che colpisce una persona ogni 2-3 milioni. Anche le società calcistiche di Genoa e Sampdoria hanno sostenuto la onlus che si chiama ‘Sofia nel cuore’. In tanti hannopvoluto ricordare il coraggio della giovane Sofia, fra questi il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti: “Ti ricorderemo con il sorriso sul viso e il coraggio di chi sa trasformare le difficoltà in solidarietà e speranza per gli altri. Addio Sofia. Tutta Genova e la Liguria oggi pregano per te e si stringono alla tua famiglia, ai tuoi amici, a chi ti vuole bene e porterà avanti il percorso che hai iniziato”.

 

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Cronache

Valanga su Courmayeur, sono due giovani svedesi le sciatrici morte

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È stata trovata anche la seconda sciatrice morta dopo essere stata travolta dalla frana caduta su Courmayeur, in val Veny. Si tratta di una ragazza svedese di 25 anni, faceva parte di un gruppetto di 4 giovani “freerider” tra 20 e 25 anni, giunti a Courmayeur per sciare fuori pista. E mentre facevano questo sono stati travolti dalla frana: le due ragazze non sono riuscite a ripararsi e sono state travolte in pieno trovando la morte sulle nevi valdostane, i due ragazzi sono riusciti a mettersi in salvo. A trovare gli sciatori sono stati i soccorritori del Soccorso alpino, nel caso dell’ultima giovane ritrovata, hanno individuato il corpo sorvolando la zona in elicottero quando il maltempo ha concesso una pausa

 

 

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