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Cronache

Arrestato per corruzione ex manager Fiera Milano

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Dipinge un sistema di corruzione regolato da “una sorta di prassi costante” l’indagine della Procura di Milano che ha portato agli arresti domiciliari Massimo Hallecker, ex ‘senior buyer’ all’interno dell’ufficio acquisti dell’ente di Porta Carlo Magno. Una prassi “che pare ergersi quasi a regola”, in base alla quale, secondo l’accusa, “l’affidamento di un qualche appalto fra quelli gestiti da Fiera Milano dovesse avere quale prezzo un ammontare corrispondente al 5% dell’importo”, oppure utilita’ come una fetta dei lavori aggiudicati illegalmente. A firmare l’ordinanza di custodia cautelare e’ stato il gip Domenico Santoro che ha ricostruito – sulla scorta dell’inchiesta partita da una denuncia dell’ad dell’ente Luca Palermo e coordinata dal pm milanese Paolo Storari e dall’aggiunto Maurizio Romanelli – una vicenda in cui dal 2020 fino a quest’anno l’ex dirigente di Fiera, con interessi in tre societa’ e, risulta dagli accertamenti, socio occulto in altre sei, avrebbe piegato la propria funzione “violando il dovere di imparzialita’, al fine di assegnare a proprio piacimento alcuni appalti” in cambio di denaro o altro. Insieme a lui sono indagati l’imprenditore Gabriele Della Venezia, con la sua Eletric srl, i fratelli Fabbro con la loro Fabbro Logistics Management & Services spa, gia’ arrestati nell’indagine milanese su presunte mazzette per le commesse nel settore delle mense, e altre due persone legate da “stretti rapporti personali e societari”. Gli accertamenti condotti dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza, in attesa di approfondimenti investigativi, hanno portato ad accendere un faro su tre appalti, per un totale di 16,5 milioni di euro, banditi da Fiera e dalla sua controllata Nolostand. Per la manutenzione e conduzione edile, impiantistica ed assistenza alle manifestazioni dei Quartieri di Rho e Milano e per l’installazione e realizzazione di impianti elettrici per stand preallestiti e per aree servizi e aree speciali all’interno di Fieramilano, Fieramilanocity e Centro congressi Mi Co, Hallecker avrebbe ricevuto in totale 20 mila e 810 euro da Della Venezia. Denaro versato tramite due bonifici bancari riportanti causali fittizie quali “acquisto mobili usati” o “acquisto Rolex”, come ha messo a verbale lo stesso imprenditore. Il quale ha raccontato di aver conosciuto l’ex buyer di Fiera nel 2016, quando era al gruppo Percassi. Quell’anno gli avrebbe fatto dei lavori a casa, facendogli solo “pagare il costo vivo”. Quando gia’ era in Fiera da un paio di anni, durante un pranzo “gli chiesi se doveva fare altri lavori, proponendo una soluzione analoga a quella del 2016. (…) Hallecker mi fece capire che (…) preferiva il denaro e cio’ sarebbe stato il corrispettivo per avermi fatto entrare in Fiera”. Riguardo al terzo appalto, del valore di oltre 8 milioni, l’ex manager avrebbe favorito l’impresa Fabbro LM per la gestione dei servizi logistici per il magazzino di Lainate di Nolostand. In cambio avrebbe ricevuto una somma di denaro il cui ammontare al momento non e’ stato quantificato e l’affidamento, in subappalto, dei lavori per quasi l’intero ammontare del loro valore alla Idea Servizi srl, societa’ in cui avrebbe forti interessi visto i legami con l’amico ‘Mimmo’, al quale, andato in porto l’affare, aveva detto: “Stappa e preparati a lavorare duro”. Secondo il giudice, comunque, il “sistema corruttivo sarebbe piu’ ampio” come farebbe intendere una intercettazione in cui Hallecker avrebbe ricordato a un imprenditore che avrebbe ‘aiutato’ a stare in piedi durante l’emergenza Covid: “io sono in Fiera, io sono dappertutto”.

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Cronache

Il 19 giugno parte il processo per l’omicidio di Aurora

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Si svolgerà il 19 giugno al Tribunale per i minorenni di Bologna, con rito abbreviato, il processo per il 15enne accusato dell’omicidio di Aurora Tila, la ragazza di 13 anni, morta dopo essere precipitata dal terrazzo sopra casa a Piacenza, il 25 ottobre. Ne dà notizia il quotidiano Libertà. Il processo era stato inizialmente fissato per il 9 luglio, con rito ordinario. L’avvocato difensore del ragazzo ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Oltre agli atti raccolti dalla procura saranno presi in esame in aula i risultati delle perizie dei consulenti di parte. Aurora Tila, studentessa dell’Istituto Colombini, morì la mattina del 25 ottobre precipitando da un terrazzo al settimo piano del palazzo dove viveva con la madre e cadendo poi su un balcone tre piani più in basso. Con lei, sul terrazzo, c’era l’ex fidanzatino, di due anni più grande: le telecamere del condominio hanno ripreso il loro incontro nell’atrio, prima di salire in casa.

È stato lui a dare l’allarme e qualche giorno dopo è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario. Lui ha sempre negato queste accuse, sostenendo una versione diversa dei fatti rispetto alla ricostruzione della Procura. Il processo si svolgerà secondo il rito abbreviato (ovvero sulla base degli atti raccolti dalla procura, con il beneficio di uno sconto di un terzo della pena) ma “condizionato”, ovvero con l’ascolto in aula dei periti, e quindi con il confronto fra le due perizie, dagli esiti divergenti, che potrebbero rappresentare il cuore del processo. I medici legali di parte della difesa, infatti, contestano radicalmente le conclusioni alle quali era arrivata la perizia disposta dalla procura dei minorenni, che sostanzialmente attribuiscono al 15enne la volontà di far cadere Aurora dal terrazzo, da un’altezza di nove metri.

Una ricostruzione che la difesa ha sempre negato. Il punto cruciale su cui ci sarà battaglia sarà la dinamica della caduta, che secondo la perizia del consulente della procura, è incompatibile con un suicidio. Conclusioni, che come riferisce il quotidiano piacentino, secondo il medico legale Mario Tavani (che insieme al collega Attilio Maisto ha curato la perizia per la difesa) “risultano indubbiamente criticabili”, mentre “quelle sulla ricostruzione dinamica della precipitazione del corpo per alcuni versi inaccettabili”. Saranno prese in esame anche alcune testimonianze oculari: il racconto di alcune persone che hanno riferito di aver visto i due giovani litigare sul terrazzo sono state infatti cruciali per le indagini.

E’ stata una di queste testimonianze, in particolare, secondo cui il ragazzo avrebbe spinto Aurora oltre il parapetto e l’avrebbe colpita sulle mani per farla cadere, a risultare cruciale nella decisione di arrestare il 15enne. Un dettaglio, quello dei colpi sulle mani, che sarà messo a confronto con gli esiti delle perizie: quella dell’accusa ritiene le ferite che Aurora aveva sulle dita compatibili con i colpi ricevuti per farla cadere, mentre secondo la perizia della difesa sono state procurate dall’impatto a terra.

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Napoli: si ripete ‘miracolo’ di San Gennaro, sangue è sciolto

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Si è ripetuto il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro. All’apertura della teca, poco prima delle 17 nella Cappella di San Gennaro all’interno del Duomo di Napoli, il sangue contenuto nell’ampolla è apparso già liquido. La teca è stata aperta dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, presidente della Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, dall’abate della cappella monsignor Vincenzo De Gregorio, e dai vescovi ausiliari di Napoli monsignor Francesco Beneduce e monsignor Michele Autuoro, in vece dell’arcivescovo don Mimmo Battaglia, impegnato a Roma in vista del Conclave. Per l’annuncio “ufficiale” dell’avvenuto miracolo di maggio bisognerà aspettare l’arrivo nella basilica di Santa Chiara della processione in partenza dal Duomo. Il corteo si snoderà nelle strade del centro antico di Napoli e alle 18 avrà inizio la celebrazione eucaristica nella trecentesca basilica di Santa Chiara.

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Incidente nel Ragusano, conducente muore nel rogo dell’auto

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Un grave incidente stradale si è verificato nel pomeriggio nei pressi di Playa Grande, lungo la circonvallazione di Donnalucata, frazione di Scicli, nel Ragusano. Una delle due auto coinvolte ha preso fuoco e il conducente, rimasto incastrato tra le lamiere, è morto carbonizzato nonostante i tempestivi soccorsi. Sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco, ambulanze del 118 e gli agenti della polizia municipale di Scicli. Le operazioni di messa in sicurezza e rilievi sono in corso.

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