Il futuro di Carlo Ancelotti è ancora Real, merengues permettendo. Nel giorno di Pasquetta il tecnico italiano ‘congela’ le indiscrezioni che lo volevano a breve termine sulla panchina del Brasile e alla vigilia della sfida tra il suo Madrid e il Chelsea, remake della sfida dello scorso anno, richiama al contratto ancora in vigore col Real. “C’è un bel detto che fa proprio al caso: le chiacchiere le porta via il vento. Ed è così, ho un contratto fino al 30 giugno 2024 e mi piacerebbe rispettarlo”. Condizionale d’obbligo, pero’: il Brasile e’ suggestione affascinante, e nonostante risultati e legami forti che Ancelotti e’ riuscito a costruire al Bernabeu e fuori dal Bernabeu, le voci da Madrid non danno per nulla per scontato che la situazione del Real rimanga questa. Intanto, c’e’ anche il futuro di un altro Ancelotti da decidere, quello del figlio Davide, accostato al Basilea.
“Sta completando il corso, allenerà da solo e sarà in grado, ma non al Basilea”, dice ai microfoni di Radio Anch’io sport. Dal presente-futuro al suo radioso passato al Milan, prima da giocatore e poi da allenatore, è inevitabile un pensiero a Silvio Berlusconi ricoverato da giorni al San Raffaele a Milano. “Siamo tutti in apprensione e in ansia – ha detto il tecnico del Real Madrid – sono molto legato a lui, spero che vada tutto bene. Berlusconi è stato, è e sarà una persona molto amata da tutti. È stato un grande presidente, che stimolava e aiutava nei momenti difficili e metteva un po’ di pepe nei momenti buoni. Nei momenti di difficoltà si poteva contare sul suo appoggio”. Il Real Madrid è ancora in corsa per bissare il successo in Champions dello scorso anno e Ancelotti dice la sua sul derby italiano tra Milan e Napoli: “In questo tipo di partite i giocatori sentiranno la pressione, saranno motivatissimi, quindi non c’è bisogno di fare discorsi motivazionali. Il discorso da fare è legato alla strategia della partita, cercando di dare indicazioni chiare e semplici ai giocatori, per farli sentire coinvolti e partecipi: è un modo anche per stemperare un po’ la pressione che inevitabilmente queste partite ti mettono addosso. È vero che dopo il sorteggio ha sentito Maldini e gli ha dato appuntamento a Istanbul? È stato soprattutto un augurio al Milan al quale sono affezionato. In realtà Milan-Napoli sarà una partita molto equilibrata e molto incerta. Sarebbe bello ritrovarsi a Istanbul? Per il Real sì, credo anche per il Milan, ma tutti vogliono arrivare a Istanbul”.
Ancelotti si sofferma anche sul Var e l’affollatissimo calendario internazionale: “Devo dire la verità, non sono molto contento di come viene applicato il Var. In questo momento ha preso il sopravvento sulla decisione arbitrale, vi si ricorre troppo spesso. Era nato per ovviare a errori chiari ed evidenti, ma ora viene troppo richiesto il suo intervento, deve essere un po’ cambiato. Sui falli di mano c’è ancora molta confusione”. Sulle altre possibili soluzioni per migliorare il calcio: “Ci potrebbe essere l’idea di mettere il tempo effettivo per evitare questi maxi-recuperi. Alcune cose si possono fare”. Anche l’organizzazione dell’attuale stagione calcistica è nel mirino del tecnico del Real: “È una stagione molto esigente con troppe partite. C’è stato un Mondiale di mezzo con 15 giocatori del Real coinvolti, poi la Supercoppa di Spagna in Arabia, il Mondiale per club in Marocco a febbraio. Dal 30 dicembre al 20 marzo abbiamo giocato ogni tre giorni. Nel campionato della regolarità, non siamo riusciti ad avere la continuità del Barcellona. Il calendario è assurdo e anche lì bisognerebbe fare qualcosa. Ma abbiamo da giocare la finale di Coppa del Re e i quarti di Champions, la stagione è ancora aperta. E non dimentichiamo che abbiamo già portato a casa la Supercoppa Europea e il Mondiale per club”.