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Al Verona la sfida salvezza, Sassuolo choc Berardi

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Perde il Sassuolo, ma a Verona perde anche l’Italia. Domenico Berardi si rompe il tendine d’Achille della gamba destra e se gli emiliani dovranno fare a meno della loro bandiera, gli azzurri di Spalletti perdono un protagonista per il prossimo Europeo. Sono passati nemmeno una quindicina di minuti della ripresa, Montipò sbaglia un rinvio con i piedi, Berardi stoppa di petto ma non appenna accenna a scattare si accascia al suolo portando subito le mani nella zona del tendine. La smorfia di dolore dice tutto. Berardi alza la mano e chiede il cambio.

Per il Sassuolo diventa dura, riperde il capitano che, tornato titolare dopo mesi, chiude così la stagione da dimenticare. Nella gara della paura un clamoroso errore di Henrique spiana la strada a Swiderski che con un tocco sporco come è destino del campionato dell’Hellas batte Consigli e manda all’inferno il Sassuolo. Una gara con poche emozioni, tanti errori e un’apprensione palpabile. Vince il Verona con fortuna ma anche con grande umiltà, per il Sassuolo – con l’esordio in panchina di Ballardini – una sconfitta preoccupante.. Baroni ripropone il francese Henry prima punta.

Noslin scala a supporto dell’attaccante, con Lazovic e Suslov. Coppola vince il ballottaggio con Magnani al centro della difesa, Serdar e Duda in mediana a centrocampo. Folorunsho non va neanche in panchina per un attacco influenzale. Ballardini schiera il suo primo Sassuolo con il 4-3-3. La notizia è il ritorno di Berardi, titolare un mese e mezzo dopo l’ultima volta. Pedersen è forse l’unica novità come terzino destro. Un quarto d’ora di studio poi si accende Berardi che dalla destra fa spiovere un pallone sul secondo palo, controllo e sinistro di Thorstvedt, bravo Montipò a respingere con i pugni. Rimane una gara sporca, nervosa, con due squadre che hanno troppa fretta una volta vicino all’area avversaria, frenesia che comporta tanti errori. Il Verona si fa vivo alla mezz’ora.

Sinistro di Suslov dal limite, Consigli con i pugni e ancora il portiere del Sassuolo a dire di no alla ribattuta di Cabal. Primo tempo, comunque, avaro di emozioni tra due squadre molto più attente a non correre pericoli che a crearne. La ripresa porta, purtroppo, la brutta notizia per il Sassuolo. Il Sassuolo perde fantasia in fase offensiva con l’infortunio di Berardi ma il Verona non sembra in grado di approfittarne. Anzi, in questa parte centrale della ripresa, sembrano gli emiliani più in palla. Baroni corre ai ripari provando a cambiare di fatto l’intero pacchetto offensivo. L’equilibrio si rompe sull’erroraccio di Henrique che perde malamente palla da ultimo uomo, il pallone arriva a Bonazzoli che premia lo scatto di Swiderski che, contrastatonda Erlic, riesce a toccare quel tanto per battere Consigli. Il Sassuolo ci prova più che altro per dovere ma, stordito per l’infortunio di Berardi, non crea alcuna occasione per mettere in crisi la retroguardia gialloblù.

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Volèe glamour e no vax, Camila Giorgi ritiro in silenzio

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Glamour, no-vax, un futuro nel campo della moda con il suo marchio Giomila, creato da mamma Claudia. Camila Giorgi ha deciso di lasciare il tennis agonistico a soli 32 anni e per una donna con tanti interessi può starci. Sorprende però il modo, improvviso e senza spiegazioni. Nessun annuncio, magari via social (peraltro frequentati dalla marchigiana di Macerata, dove rivela passione per la moda giocando con la sua avvenenza), com’è ormai abitudine diffusa tra gli sportivi. Sul profilo Instagram da oltre 700mila follower nemmeno un accenno. A svelarne l’addio al circuito mondiale è stata piuttosto la presenza del suo nome – in data 7 maggio – nella lista dell’International Tennis Integrity Agency (ITIA) sulle giocatrici ritirate ed uscite così dal protocollo antidoping.

Giorgi avrebbe dunque deposto ufficialmente la racchetta ieri, terminando di fatto la carriera con la sfida persa a Miami, il 24 marzo, contro la numero 1 al mondo Iga Swiatek: 6-1, 6-1. Nella classifica Wta del singolare occupa la 116ma posizione. Non era nell’entry list degli Internazionali d’Italia ed era in forse anche la partecipazione al Roland Garros. Dopo aver debuttato giovanissima, a soli 14 anni, nel circuito professionistico, Camila è salita fino al numero 26 del ranking (22 ottobre del 2018) ed ha messo in bacheca quattro trofei.

Il primo lo ha vinto a giugno 2015 sull’erba olandese di s’-Hertogenbosch (WTA 250). Sono seguiti quello sul veloce indoor di Linz (WTA 250) ad ottobre del 2018, quello sul cemento di Montreal (WTA 1000), il più prestigioso, ad agosto 2021, e quello di Merida (WTA 250), ancora sul cemento, a febbraio 2023. Ha raggiunto altre sei finali: Katowice e Linz 2014, Katowice (2015), Katowice (2016), Washington e Bronx 2019. Negli Slam il risultato migliore sono i quarti a Wimbledon 2018. Sui campi Giorgi ha fatto parlare di sé anche per il non sempre facile rapporto con il papà e allenatore Sergio, di origi argentine, definito dai detrattori un ‘padre-padrone’ che con le sue veementi proteste contro gli arbitri le avrebbe spesso nuociuto. E’ inoltre rimasta coinvolta in una storia di false certificazioni anti-Covid per la quale lo scorso 2 marzo la procura di Vicenza ha chiesto il rinvio a giudizio, tra gli altri, per lei e la cantante Madame.

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Champions, il Real Madrid batte il Bayern e va in finale: Ancelotti re di coppe

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Il Real Madrid ha compiuto un’impresa pazzesca al Santiago Bernabeu, ribaltando le sorti della semifinale di Champions League contro il Bayern Monaco e guadagnandosi un posto nella finale di Londra. La partita sembrava ormai indirizzata verso la vittoria del Bayern, che era in vantaggio grazie alla rete di Davies, ma Joselu ha cambiato il destino del match con una doppietta nei minuti finali.

Carlo Ancelotti, l’architetto di questa incredibile vittoria, ha dimostrato ancora una volta di essere il “re di coppe”. I suoi ragazzi hanno indossato una maglietta con la scritta “a por la 15′”, a testimonianza del desiderio di conquistare la quindicesima Coppa dei Campioni. Ancelotti ha saputo leggere la partita e ha effettuato le sostituzioni giuste al momento giusto, in particolare l’ingresso di Joselu si è rivelato decisivo per il successo del Real Madrid.

Il Bayern Monaco ha offerto una resistenza tenace, ma l’errore di Neuer ha aperto la porta al Real Madrid. La squadra spagnola ha preso l’iniziativa, sostenuta da un tifo assordante, e ha continuato a creare occasioni da gol. Vinicius è stato particolarmente pericoloso sulla fascia sinistra, ma è stata la determinazione di Joselu a fare la differenza.

Ancelotti ha elogiato l’apporto del suo staff e dei suoi giocatori, sottolineando l’importanza di delegare e di avere un gruppo di alto livello. La vittoria del Real Madrid è stata una dimostrazione di carattere e determinazione, e ora la squadra si prepara per affrontare il Borussia Dortmund nella finale di Champions League a Londra.

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Conference League, la Fiorentina pareggia con il Brugge e va in finale

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La Fiorentina conquista la finale di Conference League  contro il Club Brugge. Il pareggio 1-1 in Belgio è stato sufficiente per garantire agli uomini di Italiano la loro seconda finale consecutiva in questa competizione, dopo la delusione dello scorso anno contro il West Ham United. Il match è stato inizialmente tattico, con entrambe le squadre che hanno impiegato venti minuti per calibrare i propri movimenti. Il primo vero sussulto è arrivato con un mancino alto di Mandragora, ma è stato il Bruges a trovare il gol con De Cuyper, che ha sfruttato un’occasione su un errore difensivo della Viola. La squadra italiana ha risposto con determinazione, creando diverse occasioni ma senza riuscire a concretizzare. Tuttavia, il rigore trasformato da Beltran ha ribaltato le sorti del match, portando la Fiorentina in finale. La ripresa è stata un vero e proprio assedio viola, con Kouamé che ha colpito la traversa e Mignolet che ha salvato il Bruges su una punizione magistrale del capitano viola. Ma è stato Beltran a scrivere la storia, con il suo gol che ha garantito alla Fiorentina un posto nella finale. Non sono mancati momenti di tensione, come la parata di Terracciano che ha tenuto la porta inviolata. Ora gli occhi sono tutti puntati sulla finale del 29 maggio allo Stadio Agia Sophia di Atene, dove la Fiorentina cercherà di conquistare il trofeo.

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