Collegati con noi

Esteri

Agguato dei tabebani e dell’Isis contro militari Usa e afghani, molti morti e feriti nella provincia di Nangarhar

Pubblicato

del

Morti e feriti tra soldati Usa e afghani in uno scontro a fuoco durante una operazione congiunta nella provincia orientale afghana di Nangarhar, roccaforte dei talebani ma anche dell’Isis. Secondo due ufficiali afghani, ci sono cinque o sei militari statunitensi e sei afghani uccisi. Una fonte militare Usa ha riferito che ci sono almeno sei americani colpiti confermando che vi sono vittime ma senza dire quante. Il comando militare Usa a Kabul si è limitato a confermare che forze americane e afghane sono finite sotto il “fuoco diretto” senza fornire altri dettagli. “Stiamo valutando la situazione e forniremo ulteriori aggiornamenti appena possibile”, ha spiegato il colonnello Sonny Leggett, portavoce delle truppe statunitensi in Afghanistan. Per ora ci sono due scenari possibili. Il primo e’ quello di un agguato da parte dei talebani, che stanno perdendo terreno in questa zona. Il secondo, accreditato da piu’ fonti, e’ quello di uno scontro a fuoco innescato da talebani infiltrati fra le fila afghane alleate, come successo in passato. Negli ultimi anni il numero di tali attacchi e’ sceso parallelamente alla riduzione della presenza Usa e al ruolo non piu’ in prima linea ma di supporto delle forze afghane. Ma il pericolo e’ sempre dietro l’angolo: l’anno scorso il gen. Austin Miller, il comandante delle truppe Usa e Nato nel Paese, e’ scampato di un soffio ai colpi di un talebano infiltrato con l’uniforme di un soldato afghano, mentre il generale afghano accanto a lui e’ rimasto ucciso. L’incidente arriva in un momento delicato, in cui i negoziatori americani hanno riavviato i negoziati di pace con i talebani per mettere fine a 19 anni di guerra, la piu’ lunga della storia americana. Se spuntasse una responsabilita’ dei talebani, i colloqui potrebbero subire un nuovo stop, dopo quello che aveva deciso Donald Trump lo scorso settembre per un’autobomba a Kabul Nato che uccise un soldato americano e una decina di afghani. Una battuta d’arresto che impedirebbe al tycoon di mantenere la promessa elettorale di terminare le guerre “senza fine” e di riportare a casa le truppe.

Advertisement

Esteri

Caos eredità Maradona: le figlie accusano l’ex avvocato Morla di frode e chiedono la restituzione di 13 milioni di dollari

Le figlie di Diego Maradona accusano l’ex legale Morla di frode: spariti 13 milioni dai conti esteri. Al centro del caso la società Sattvica e i diritti d’immagine.

Pubblicato

del

Dove sono finiti 13 milioni di dollari? È la domanda che oggi agita il tribunale di Buenos Aires e infiamma lo scontro tra gli eredi di Diego Armando Maradona e l’avvocato Matías Morla (nella foto con Diego), il rappresentante legale e uomo di fiducia del Pibe de Oro negli ultimi anni della sua vita. A portare la questione in tribunale sono state Dalma e Gianinna, figlie di Diego e di Claudia Villafañe, che accusano Morla di aver sottratto fondi e di aver agito alle spalle degli eredi legittimi.

Secondo le figlie dell’ex campione, il patrimonio occultato ammonterebbe a oltre 13 milioni di dollari, presenti su conti bancari esteri a nome del padre. Le accuse non si fermano qui: Morla avrebbe anche trasferito in modo sospetto il controllo della società Sattvica – che gestisce i diritti commerciali sul nome e sull’immagine di Maradona – alle sorelle di Diego, Rita e Claudia Norma Maradona, eludendo così il passaggio naturale ai figli eredi.

La frode secondo le figlie

Nel dossier presentato in tribunale, i legali di Dalma e Gianinna parlano apertamente di frode post mortem, sostenendo che la firma apposta da Maradona sui documenti che affidavano pieni poteri a Morla potrebbe essere stata falsificata. La società Sattvica, secondo la loro ricostruzione, sarebbe stata solo formalmente intestata a Morla e al cognato Maximiliano Pomargo, ma in realtà sottostava alla volontà di Diego, che ne era il socio occulto. Dopo la morte del Pibe, il rifiuto di Morla di riconsegnare ai figli il controllo della società rappresenterebbe un’ulteriore violazione dei loro diritti.

Conti bancari e attività commerciali

Nel programma argentino “Intrusos”, sono stati resi noti i dettagli dei presunti conti esteri:

  • 1,6 milioni presso Bank Caribbean

  • 1,9 milioni presso la North National Bank di Abu Dhabi

  • 5 milioni presso Paribas

  • 5 milioni presso HSBC

Fondi che, secondo l’accusa, Morla avrebbe occultato e che ora gli eredi chiedono di recuperare e suddividere tra i cinque figli riconosciuti di Maradona: Dalma, Gianinna, Diego Jr, Jana e Diego Fernando.

Il ruolo controverso di Morla

Morla, attraverso il suo legale Rafael Cuneo Libarona, ha rigettato ogni accusa, sostenendo che la gestione dei diritti d’immagine fu affidata alle sorelle di Diego su esplicita volontà del Pibe, che aveva interrotto ogni rapporto con l’ex moglie Claudia e le figlie. Nonostante ciò, la sua figura resta al centro delle polemiche. Nel 2021, in occasione di una manifestazione a Buenos Aires per chiedere giustizia sulla morte del campione, Morla fu duramente contestato, insieme al neurochirurgo Luque, rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio con dolo eventuale.

Il marchio Maradona e Sattvica

Intanto Sattvica, la società al centro della disputa, continua a gestire le licenze commerciali legate a Maradona: abbigliamento, tequila, caramelle, palloni e gadget firmati dal campione. La società ha sede sia in Argentina che in Spagna, e a oggi Morla avrebbe confermato di avere rapporti quotidiani solo con le sorelle del Pibe.

La battaglia legale, appena iniziata, si preannuncia lunga e complessa. Sul piatto non ci sono solo soldi e proprietà, ma anche il controllo del nome e del mito di Diego Armando Maradona, che continua a vivere nei cuori dei tifosi e nei tribunali.

Continua a leggere

Esteri

Esercito Usa crea nuova zona militare a confine Messico

Pubblicato

del

L’esercito statunitense ha creato una seconda zona militare lungo il confine con il Messico, aggiungendo un’area in Texas dove le truppe possono trattenere temporaneamente migranti o intrusi, dopo che un’altra area simile era stata designata nel New Mexico il mese scorso. Lo scrive l’agenzia Reuters sul suo sito web. Il mese scorso l’amministrazione Trump aveva designato una prima striscia di 440 km quadrati lungo il confine del New Mexico come “Area di Difesa Nazionale”. Ora arriva la “Texas National Defense Area”, una striscia lunga 101 km che si estende a est dal confine tra Texas e New Mexico a El Paso.

Continua a leggere

Esteri

Ok Usa a equipaggiamenti F-16 per l’Ucraina

Pubblicato

del

Il Dipartimento di Stato americano ha approvato la potenziale vendita di parti e equipaggiamenti del caccia F-16 all’Ucraina per 310 milioni di dollari: lo ha reso noto il Pentagono. Tra i principali appaltatori figurano Lockheed Martin Aeronautics, Bae Systems e Aar Corporation. (

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto