Dandogli a volte l’ illusione della guarigione, per poi ripresentarsi in forme nuove, anche più aggressive, fino alla morte, ieri notte, a 65 anni.
Uscito, in modo piuttosto traumatico, dalla guida di quello che diventerà il primo gigante mondiale del software, ma ricchissimo per la sua scelta di tenere tutto il pacchetto di azioni Microsoft, senza rivenderle a Gates, Allen si è gettato in mille imprese.
Di carattere energico, come Gates un visionario, pieno di fantasie e buoni propositi, non si è fatto mai piegare dalla malattia. Anzi, ha sempre voluto dare impressione di fare una vita normale. E infatti era sempre in prima linea quando ha esplorato gli abissi oceanici alla ricerca di relitti di navi affondate. Ha finanziato programmmi spaziali copme lo SpaceShipOne, l’ astronave di Burt Rutan che fu la prima navicella costruita da privati a uscire dall’atmosfera terrestre con un volo suborbitale a 115 chilometri di distanza dalla superficie terrestre. Era un filantropo. Ha investito miliardi in attività filantropiche finanziando progetti di riforma dell’istruzione, il ridisegno di interi quartieri di Seattle (la sua città) e iniziative per la conservazione dell’ ambiente. Poi, con le contraddizioni tipiche di molti miliardari della West Coast, si è concesso il lusso di diversi yacht grandi come navi da crociera con uno dei quali ha involontariamente distrutto preziosi banchi di corallo.
Sconfitto il linfoma di Hodgkin che lo aveva costretto a lasciare la guida di Microsoft, Allen ha vissuto da benefattore e da gaudente: non solo crociere nei mari caldi, ma anche la passione per lo sport soddisfatta comprando una squadra di basket della Nba, i Portland Trail Blazers e una di football americano Nfl, i Seattle SeaHawks. Poi si è innamorato anche del soccer, il nostro calcio, diventando principale azionista dei Seattle Sounders che dal 2009 disputano la Major League, la serie A americana. Il 2009 è l’ anno nel quale Allen scopre anche che il tumore è tornato, stavolta sotto forma di linfoma non-Hodgkin. Comincia un’altra battaglia che durerà quasi un decennio, conclusa tragicamente ieri. Allen lascia la Vulcan Inc, curiosa conglomerata nella quale si mescolano filantropia, investimenti nell’informazione, attività di ricerca scientifica, dallo spazio allo studio delle cellule, sport, sviluppo dell’ intelligenza artificiale.
Chi ha conosciuto la sua genialità si chiede cosa avrebbe potuto creare in Microsoft – gigante di enorme successo, ma basato su pochi prodotti che Gates ha saputo far diventare indispensabili per chiunque volesse usare un computer – se Allen non si fosse ammalato di cancro.