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Addio al cofondatore di Microsoft Paul Allen, ucciso da un tumore. Amava il mare, spesso incrociava nelle acque dell’isola d’Ischia

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Assieme all’amico (e socio) Bill Gates hanno costruito il nuovo mondo della comunicazione e dell’economia digitale. È  stato uno dei padri fondatori di Internet, della new economy, della Silicon Valley Usa. Paul Allen ha combattuto per quasi tutta la sua vita adulta col cancro. I linfomi lo hanno aggredito nel 1982. Lasciò il ruolo di amministratore delegato della Microsoft, azienda che aveva fondato assieme a Gates. L’hanno hanno perseguitato per decenni.
Dandogli a volte l’ illusione della guarigione, per poi ripresentarsi in forme nuove, anche più aggressive, fino alla morte, ieri notte, a 65 anni.
Uscito, in modo piuttosto traumatico, dalla guida di quello che diventerà il primo gigante mondiale del software, ma ricchissimo per la sua scelta di tenere tutto il pacchetto di azioni Microsoft, senza rivenderle a Gates, Allen si è gettato in mille imprese.

Quasi messo alla porta da Bill Gates che, più giovane di lui di due anni, nel 1975 era convinto proprio da Allen, allora programmatore della Honeywell, a lasciare anzitempo l’ università di Harvard per fondare Microsoft.
Amava l’Italia, soprattutto il Sud. Aveva una particolare predilezione per le isole del Golfo di Napoli. Spesso incrociava col suo mega yatch, l’Octopus, nelle acque dell’isola d’Ischia, di norma quando si svolge l’Ischia Film and Global Fest di Pascal Vicedomini. Il suo 130 metri di lunghezza in quei giorni è sempre stato ormeggiato nel porto di Lacco Ameno. Sul panfilo, tra i 10 più belli e costosi al mondo, c’era sempre decine di divi hollywoodiani, rockstar. Nel 2017 gli ospiti di riguardo di Allen alla kermesse di Pascal erano così tanti che sono stati accompagnati al Regina Isabella a bordo di tre bus turistici. Chi c’è stato a bordo dell’Octopus, come Riccardi Maria Monti, presidente di Italferr, ricorda serate e nottate meravigliose in compagnia di attori, attrici e rockstar a suonare e cantare. Ed alla chitatta c’era quasi sempre lui. Chitarra elettrica, ovviamente.

Di carattere energico, come Gates un visionario, pieno di fantasie e buoni propositi, non si è fatto mai piegare dalla malattia. Anzi, ha sempre voluto dare impressione di fare una vita normale. E infatti era sempre in prima linea quando ha esplorato gli abissi oceanici alla ricerca di relitti di navi affondate. Ha finanziato programmmi spaziali copme lo  SpaceShipOne, l’ astronave di Burt Rutan che fu la prima navicella costruita da privati a uscire dall’atmosfera terrestre con un volo suborbitale a 115 chilometri di distanza dalla superficie terrestre. Era un filantropo. Ha investito miliardi in attività filantropiche finanziando progetti di riforma dell’istruzione, il ridisegno di interi quartieri di Seattle (la sua città) e iniziative per la conservazione dell’ ambiente. Poi, con le contraddizioni tipiche di molti miliardari della West Coast, si è concesso il lusso di diversi yacht grandi come navi da crociera con uno dei quali ha  involontariamente distrutto preziosi banchi di corallo.
Sconfitto il linfoma di Hodgkin che lo aveva costretto a lasciare la guida di Microsoft, Allen ha vissuto da benefattore e da gaudente: non solo crociere nei mari caldi, ma anche la passione per lo sport soddisfatta comprando una squadra di basket della Nba, i Portland Trail Blazers e una di football americano Nfl, i Seattle SeaHawks. Poi si è innamorato anche del soccer, il nostro calcio, diventando principale azionista dei Seattle Sounders che dal 2009 disputano la Major League, la serie A americana. Il 2009 è l’ anno nel quale Allen scopre anche che il tumore è tornato, stavolta sotto forma di linfoma non-Hodgkin. Comincia un’altra battaglia che durerà quasi un decennio, conclusa tragicamente ieri. Allen lascia la Vulcan Inc, curiosa conglomerata nella quale si mescolano filantropia, investimenti nell’informazione, attività di ricerca scientifica, dallo spazio allo studio delle cellule, sport, sviluppo dell’ intelligenza artificiale.
Chi ha conosciuto la sua genialità si chiede cosa avrebbe potuto creare in Microsoft – gigante di enorme successo, ma basato su pochi prodotti che Gates ha saputo far diventare indispensabili per chiunque volesse usare un computer – se Allen non si fosse ammalato di cancro.

Paul Allen. È stato ucciso da un tumore che combatteva da 20 anni

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Guerra Ucraina

Ucraina, morto in battaglia Merinov, campione mondiale di kickboxing

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Ancora uno sportivo, un campione che ha dato la vita per il suo Paese, combattendo per l’Ucraina: si tratta di Vitaliy Merinov, atleta ucraino quattro volte campione del mondo e il campione nazionale di arti marziali miste. Colpito in battaglia. Merinov è morto in ospedale per le ferite troppo gravi.

Ad annunciarlo sui social il sindaco di Ivano-Frankivsk, la città d’origine del campione, Ruslan Martsinkiv. Merinov era un volontario ed era tornato sul campo dopo essere stato ferito una prima volta in combattimento.

Merinov lascia la moglie e una bambina di soli 2 anni.

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Cronache

Napoli, gli sparano per uno scooter: le immagini shock della rapina, le parole della mamma

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Una rapina violenta che ha visto la vittima, un giovane ingegnere napoletano, rischiare la vita. Tutto ripreso dalle telecamere di sorveglianza dell’impianto. Una vicenda assurda, accaduta la sera del 29 marzo a San Giovanni a Teduccio, in via di Reggia di Portici. L’ingegnere va fare carburante al suo scooter, quando due rapinatori lo aggrediscono perchè vogliono il mezzo del 32enne. Lo minacciano, lo strattonano, provano a farlo scendere e infine uno dei due estrae la pistola e gli spara alle gambe. Lui cade, ferito, con tutto lo scooter. Trasportato all’ospedale del Mare, per qualche giorno è in pericolo di vita, adesso non lo è più, ma è comunque grave.

Le immagini del video della rapina sono violente, danno l’idea della crudeltà dei rapinatori che sono stati disposti a fare e poi pagare un omicidio per un vecchio SH che gli avrebbe fruttato poche decine di euro. Senza alcuno scrupolo.

 

La mamma della vittima scrive su Facebook, raccontando i momenti di angoscia che ha vissuto: “Mi avevano nascosto tutto, ma mio figlio Fabio, non rispondeva ai messaggi, non volevano darmi altro dolore. Ho realizzato stanotte che qualcosa non andava. Ho appreso solo stamani. Mio figlio è fuori pericolo, il mio cuore è impazzito, abbiamo avuto un miracolo, mio marito Enzo l’avrà protetto dal cielo. Confido che vengano presi questi criminali, e ringrazio il Signore che ha protetto mio figlio da una peggiore disgrazia. Sono distrutta, il dolore nel dolore…”

 

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In Evidenza

ChatGpt, OpenAi sospende il servizio in Italia dopo lo stop del Garante della privacy

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OpenAi ha sospeso l’accesso al servizio ChatGpt in Italia, dopo lo stop del Garante della privacy al software d’intelligenza artificiale sviluppato dall’organizzazione di ricerca con sede negli Stati Uniti.

OpenAi ha dichiarato di aver disabilitato ChatGpt per gli utenti in Italia su richiesta del Garante, riportano i media internazionali. Il sito internet dell’applicazione risulta al momento irraggiungibile dal nostro Paese. Un avviso sulla pagina web chat.openai.com. afferma che “il proprietario del sito potrebbe aver impostato restrizioni che impediscono agli utenti di accedere”. “Lavoriamo attivamente per ridurre i dati personali nella formazione dei nostri sistemi di intelligenza artificiale come ChatGpt, perché vogliamo che la nostra intelligenza artificiale impari a conoscere il mondo, non i privati”, spiega OpenAi.

“Riteniamo inoltre che la regolamentazione dell’Ai sia necessaria. Speriamo quindi di poter lavorare al più presto stretto contatto con il Garante per spiegare come i nostri sistemi siano costruiti e utilizzati”, aggiunge l’organizzazione di ricerca sull’intelligenza artificiale.

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