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Cronache

Maria de Marco, la signora dei dolci alla guida dell’Asia

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Maria de Marco è la nuova presidente del CdA di Asìa, azienda speciale di igiene urbana di Napoli. L’ha nominata il sindaco Luigi de Magistris. L’ha scelta tra 44 persone che hanno mandato le loro credenziali a Palazzo San Giacomo aspirando a diventare presidente di Asia, azienda di una complessità incredibile, con problemi seri di finanza, poco personale e quel che c’è molto avanti negli anni, mezzi obsoleti e mille altri problemi. Lo stato della pulizia della città di Napoli è quello che i napoletani conoscono. Maria de Marco al cronista del quotidiano Il Mattino Paolo Barbuto che l’ha intervistata ha spiegato che lei è molto brava a fare i dolci e che fra i 43 curriculum degli aspiranti al vertice di Asìa, in una valutazione seria fatta per titoli lei sarebbe arrivata quasi certamente ultima. Però lei, a differenza degli altri candidati, vanta un titolo che altri non avevano: conosceva il sindaco per comunanza di idee politiche. La signora De Marco è nella segreteria di DeMa, il movimento del sindaco de Magistris. E questo è stato un vantaggio, ammette lei.

Ora la De Marco è diventata presidente di una municipalizzata della terza città d’Italia. Che cosa significhi però per Napoli è tutto da scoprire. E lo scopriremo solo vivendo. Certo la prima uscita pubblica della signora De Marco è stata un pochino imbarazzante in termini di contenuti in merito ai piani per rendere in una situazione di finanza pubblica difficile efficiente l’azienda per l’igiene urbana.

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Cronache

Tabaccaio morto a Jesolo, non si esclude l’omicidio

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Una morte misteriosa ha turbato la tranquilla Jesolo Paese, la parte cittadina della località balneare veneziana. Questa mattina, i familiari hanno fatto una scoperta agghiacciante: il corpo senza vita di Roberto Basso, un uomo poco più che sessantenne, è stato trovato in un magazzino attiguo alla sua casa. Da quel momento sono scattate le indagini.

I Carabinieri del nucleo investigativo di Venezia e della compagnia di San Donà di Piave, insieme al sostituto procuratore Giovanni Zorzi, sono accorsi sul posto dopo la segnalazione dei parenti. La scena del delitto, se di delitto si tratta, è stata presa in consegna e analizzata attentamente. Non si è esclusa l’ipotesi più grave, quella di un omicidio, considerando le modalità del ritrovamento del cadavere e le condizioni in cui si trovava.

Roberto Basso, 64 anni, celibe e proprietario di una tabaccheria nella zona del Lido di Jesolo, era un uomo solitario, specialmente dopo la recente perdita della madre, con cui condivideva la casa. Questa tragedia ha colpito profondamente la comunità locale, con vicini e parenti sconvolti dall’accaduto.

Il medico legale, durante la prima ispezione cadaverica, ha notato sul collo di Basso dei segni che potrebbero far pensare a uno strangolamento, oltre al trauma cranico dovuto alla caduta al suolo. Tuttavia, tutte le piste sono ancora aperte, compresa quella di un incidente domestico.

Il procuratore Zorzi ha già annunciato l’autopsia, che sarà fondamentale per chiarire le circostanze della morte di Basso e per accertare se si tratti effettivamente di omicidio o di un tragico incidente.

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Cronache

Sette alberi di magnolia: il regalo di Francesco Borrelli e di sua mamma alla città di Napoli

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Sette alberi di magnolia piantati in piazza Carlo III a Napoli: è il regalo che il deputato dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e sua madre Diana hanno voluto fare alla città di Napoli in occasione dei loro rispettivi compleanni. Francesco Borrelli ha infatti compiuto 50 anni e sua mamma 80: un bel modo davvero di festeggiare, con un gesto d’amore nei confronti della propria città.

 

 

 

Alla cerimonia di piantumazione anche il sindaco Gaetano Manfredi e alcuni cittadini che hanno voluto salutare il bel gesto. “È anche un invito, ha detto l’onorevole Borrelli, a rendere Napoli sempre più verde”. Le sette magnolie adesso contribuiscono a dare ombra e ristoro a chi attraversa la piazza napoletana.

 

 

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Cronache

Sicilia, tragedia sul lavoro: morti 5 operai per esalazioni tossiche, grave un sesto

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L’ennesima strage sul lavoro, stavolta a Casteldaccia, nel palermitano, dove cinque operai hanno perso la vita in seguito a un grave incidente sul lavoro. Un sesto operaio è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Policlinico di Palermo, dopo essere stato intubato, mentre gli altri sette coinvolti nel tragico evento stavano svolgendo lavori di manutenzione per conto dell’Amap, la società che gestisce le condotte idriche e fognarie a Palermo.

Secondo una prima ricostruzione, gli operai erano impegnati in lavori di manutenzione di un impianto di sollevamento delle acque fognarie quando alcuni di loro hanno cominciato ad accusare malori, verosimilmente a causa di un’intossicazione da idrogeno solforato, una sostanza che può provocare gravi irritazioni alle vie respiratorie e il soffocamento. Uno dei lavoratori è riuscito a uscire dall’impianto e a dare l’allarme, mentre gli altri sei sono rimasti intrappolati e hanno perso conoscenza a causa delle esalazioni.

I soccorsi sono stati immediati: vigili del fuoco e personale sanitario del 118 si sono precipitati sul posto e hanno tentato disperatamente di rianimare i lavoratori coinvolti nell’incidente. Purtroppo, per cinque di loro ogni tentativo è stato vano, mentre il sesto è stato trasportato d’urgenza al Policlinico di Palermo dopo essere stato intubato.

La notizia ha suscitato profondo dolore e sgomento, tanto che il presidente della Regione Renato Schifani ha espresso il più sincero cordoglio alle famiglie delle vittime, definendo l’accaduto una terribile e inaspettata tragedia. Le indagini sono in corso per chiarire le cause precise dell’incidente e per garantire che simili tragedie non accadano mai più sul luogo di lavoro.

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