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Cronache

Abusi e violenze sui detenuti del carcere di Poggioreale, presidio al tribunale di Napoli per l’udienza del processo “cella zero”

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Familiari dei detenuti ed attivisti protagonisti di un presidio al tribunale di Napoli dove era prevista un’udienza del processo ‘Cella zero’ sulle presunte violenze avvenute e danno di reclusi nel carcere di Poggioreale. I promotori, dell’associazione “Parenti e amici dei detenuti a Poggioreale, Pozzuoli e Secondigliano” e ” Ex detenuti organizzati napoletani”, hanno aperto degli striscioni di protesta in piazza Cenni, lo slargo antistante il Palazzo di Giustizia visibile anche dalle celle del carcere di Poggioreale. “Siamo qui – ha spiegato uno degli organizzatori del sit-in – per ricordare ai detenuti che non sono soli e che quello che succede nel carcere, grazie alla forza di molti che si sono uniti e hanno deciso di non abbassare la testa, e’ venuto fuori”. Tra i manifestanti anche i parenti di Claudio Volpe il detenuto morto lo scorso gennaio a Poggioreale a causa, denunciano, di mancanza di cure adeguate. “In carcere – hanno spiegato gli organizzatori – si muore per malasanita’ e assenza di cure. Per non parlare dei suicidi: solo l’anno scorso 67 detenuti si sono tolti la vita. Poggioreale e’ sinonimo di sovraffollamento dove e’ di norma l’ abuso di psicofarmaci e le violenze da parte dei secondini puntualmente taciuti. Vogliamo dire basta a tutto questo. Uniamo la voce dei detenuti con quella di chi e’ fuori per portare conoscenza di tutti cio’ che accade tra le mura di Poggioreale”. A promuovere queste ed altre iniziative del genere Pietro Ioia, ex detenuto, che ha per primo parlato della cella zero del carcere di Poggioreale.

 

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Cronache

Voto di scambio a Cercola: voti venduti a 30 e 20 euro

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Trenta euro a voto per la prima tornata elettorale e venti per il ballottaggio: questo il tariffario della compravendita delle preferenze a Cercola, in provincia di Napoli, in occasione delle elezioni amministrative del maggio 2023. E’ emerso nell’ambito di una indagine dei carabinieri e della DDA (pm Henry John Woodcock e Stefano Capuano) su una serie di episodi di voto di scambio politico-mafioso documentati nel comune vesuviano.

Tra gli arrestati figurano la figlia di un boss ergastolano, all’epoca dei fatti rappresentante di lista, una candidata legata da vincoli di parentela al clan De Micco, suo fratello, consigliere in una municipalità di Napoli, e anche loro padre. Le elezioni finite al centro delle indagini sono le amministrative del 14 e 15 maggio 2023, quindi del successivo ballottaggio del 25 e 26 maggio dello stesso anno.

Gli indagati (per loro vale il principio costituzionale di non colpevolezza fino a sentenza definitiva) sono accusati di compravendita di voti per essere eletti. Quando scoprono che la tornata elettorale è andata male fanno i moralisti e contestano agli elettori di avere promesso il consenso e intascato denaro da più di un candidato. Emerge anche questo nell’ambito dell’indagine dei carabinieri e della DDA di Napoli sul voto di scambio politico mafioso a Cercola. Nella conversazione intercettata dai militari della Sezione Operativa di Torre del Greco e di Cercola, a parlare sono alcuni indagati che avevano impegnato qualche migliaio di euro per accaparrarsi i voti: si lamentano del fatto che ciononostante per loro era andata male: “Se li sono comprati i voti… hanno i soldi e comprano…”.

Nel comunicato stampa diffusa dai carabinieri si fa rilevare che “il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva”.

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Cronache

Uomo ucciso a Pavia, sospetti su amico

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E’ stato ucciso probailmente da un amico l’uomo di 36 anni trovato morto stamattina per strada alla periferia di Pavia. Il delitto sarebbe avvenuto in un appartamento vicino al luogo del ritrovamento e il cadavere portato in strada da una persona che la vittima conosceva, da cui era ospitata, ed ora è interrogata. L’omicidio sarebbe accaduto al culmine di una lite. Sul posto i carabinieri. L’allarme è stato dato da alcuni passanti che hanno visto il corpo per strada.

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Cronache

Donna scomparsa a Lanciano e ritrovata viva a Castelvolturno, volevo farla finita

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La maestra di ballo e fitness di Lanciano, Milena Santirocco, di 54 anni, scomparsa il 28 aprile scorso e ritrovata viva sabato sera a Castel Volturno dopo sei giorni di ricerche sul litorale abruzzese si è allontanata volontariamente da casa con l’intento di suicidarsi: non si è trattato di un sequestro di persona, come dichiarato dalla donna ai primi soccorritori che l’avevano raggiunta nella caffetteria in Campania. La donna avrebbe confessato l’intenzione di uccidersi durante l’interrogatorio di ieri davanti al pm di Lanciano, Silvia di Nunzio. A riportarlo è il quotidiano regionale ‘Il Centro’.

Con questo articolo il racconto di questa storia finisce.

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