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Cronache

Muore in chiesa prima di funerale, indagati 2 agenti

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E’ morta nella chiesa della Madonna Pellegrina di Vigevano, nel Pavese, la mattina di venerdì 3 novembre. Marinela Murati, 39 anni, è stata stroncata da un improvviso malore mentre era terra, immobilizzata da due agenti della polizia locale che l’hanno anche ammanettata dopo che la donna stava dando in escandescenze. Un episodio sul quale la Procura della Repubblica di Pavia ha aperto un’inchiesta. I due agenti sono indagati con l’ipotesi di accusa di omicidio colposo.

La 39enne, che soffriva di problemi psichiatrici, è entrata in chiesa prima di un funerale. Si è inginocchiata davanti all’altare, sul tappeto dove doveva essere sistemato il feretro. Poi si è messa ad urlare, invocando più volte Allah. Prima ha cercato di calmarla il parroco, senza successo. A quel punto sono intervenuti sul posto i due agenti, che a loro volta hanno tentato di tranquillizzarla. Dopo aver provato a portarla in sacrestia, l’hanno accompagnata verso l’uscita della chiesa. La donna però ha cercato di afferrare una statua della Madonna e di scagliarla a terra. A quel punto i due agenti l’hanno immobilizzata e ammanettata.

Proprio in quegli istanti la 39enne ha perso i sensi. Soccorsa dagli operatori del 118, è stata trasportata in ambulanza all’ospedale di Vigevano, dove è morta. L’indagine a carico dei due agenti è un “atto dovuto” per consentire alla Procura di proseguire l’indagine. Dall’esito dell’autopsia, in programma domani all’Istituto di medicina legale dell’Università di Pavia, dai filmati e da alcune testimonianze, si dovrà stabilire se nell’atto di bloccare la donna sia stata usata eccessiva violenza.

Marinela Murati abitava a Vigevano da circa tre anni a quanto emerge dal suo profilo Facebook. Negli ultimi tempi si era trasferita in una casa popolare dell’Aler di via Alfieri, nel quartiere Pietrasana. A causa dei suoi disturbi mentali è stata anche ricoverata all’ospedale di Vigevano. La seguivano i Servizi Sociali del Comune. Aveva trovato un sostegno concreto nella Caritas diocesana: andava in mensa a mangiare e frequentava lo sportello di ascolto di via Monti.

La sua morte, dopo una vita di sofferenze e solitudine, ha suscitato commozione nella cittadina. “E’ un dramma che ha visto morire una persona con problemi psichici – ha commentato il sindaco Andrea Ceffa -. Le sue invocazioni ad Allah? Non hanno nulla a che fare con il fondamentalismo islamico, è stata solo una manifestazione della sua malattia. Sono certo che tutto si sia svolto secondo la prassi e ognuno abbia fatto la sua parte. C’è un’indagine in corso che farà chiarezza. Esprimo il mio cordoglio alla famiglia della donna, così come la mia vicinanza al parroco, agli agenti e a chi era lì per il funerale che è stato poi trasferito in un’altra chiesa”.

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Cronache

Incidente in mare a Posillipo, morta una giovane donna

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Una giovane donna è morta questo pomeriggio a Napoli, nello specchio d’acqua di Posillipo su cui si affaccia anche Villa Rosebery, la residenza partenopea del capo dello stato. La donna si trovava a bordo di un kajak assieme ad un amico, che è stato soccorso in mare. Secondo una prima ricostruzione la canoa si sarebbe rovesciata, probabilmente in seguito a una collisione con un natante che poi si sarebbe allontanato. Sul posto è intervenuta la Guardia costiera, allertata dal proprietario di un motoscafo che transitava in zona. Sul posto anche il pm di turno della procura di Napoli. Sono in corso indagini e approfondimenti per ricostruire la dinamica dell’accaduto.

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Truffe agli anziani, nuove tecniche di inganno: un arresto a Napoli

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Ancora un caso di truffa ai danni di anziani: i Carabinieri della Compagnia di Napoli Centro hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di M.D.V., un 47enne già noto alle forze dell’ordine, accusato di aver orchestrato una serie di truffe nel quartiere Chiaia.

Secondo le indagini condotte dai Militari della Stazione Carabinieri di Napoli Chiaia, coordinate dalla Procura di Napoli, M.D.V. e un complice non ancora identificato avrebbero sviluppato una nuova tecnica di inganno che si svolgeva direttamente in strada, nelle vie dello shopping. Il loro metodo era semplice ma efficace: si presentavano come impiegati di un negozio di informatica e avvicinavano le loro vittime, principalmente anziani, con la scusa di dover consegnare al figlio della vittima due “compact disc”. Uno dei CD veniva dichiarato del valore di 150 euro, l’altro di 200 euro. Inducendo l’anziano in errore, i truffatori riuscivano a farsi consegnare l’importo richiesto, ottenendo così un profitto ingiusto.

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Le indagini hanno rivelato che questa tecnica ha mietuto diverse vittime. In uno dei casi più eclatanti, un 74enne è stato ingannato e derubato della somma richiesta dai truffatori. Il copione si è ripetuto in almeno altri quattro episodi analoghi, sempre nel quartiere Chiaia.

Un altro episodio particolarmente drammatico ha coinvolto un 81enne. In questo caso, dopo aver inscenato la solita storia del “compact disc”, M.D.V. avrebbe strappato dalle mani dell’anziano due banconote da 50 euro, un’azione che gli è costata anche l’accusa di furto con strappo. M.D.V. è stato trasferito nel carcere di Poggioreale, e l’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della procura partenopea. Si tratta di una misura cautelare adottata durante le indagini preliminari, contro cui sono ammessi mezzi di impugnazione. È importante ricordare che M.D.V. è attualmente indagato e, come tale, deve essere considerato innocente fino a sentenza definitiva.

Questo caso mette in luce l’importanza di essere vigili e diffidenti nei confronti di estranei che si presentano con storie apparentemente innocue ma potenzialmente ingannevoli. La prontezza dei Carabinieri di Napoli e la collaborazione della Procura sono fondamentali per proteggere i cittadini, in particolare i più vulnerabili, da simili truffe.

 

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Incidente al campo volo, precipita deltaplano. Due morti

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Drammatico ultimo volo all’aviosuperficie Tuscany Flight di San Miniato (Pisa), dove stamani è precipitato un deltaplano con due persone a bordo. Le vittime sono il pilota, Paolo Fagiolini, 59 anni, di Ponsacco (Pisa), abituale frequentatore dell’aviosuperficie e deltaplanista molto esperto, e l’amico Riccardo Montanari, 41 anni di Bientina (Pisa). L’incidente è avvenuto intorno alle 11.30. Dolore e sgomento tra gli amici e soci dell’aeroclub che non sanno spiegarsi come sia potuto accadere. Sull’incidente indagano i carabinieri. Secondo una prima ricostruzione, l’ipotesi più probabile è che il velivolo abbia avuto un improvviso guasto in volo che lo ha reso ingovernabile per poi schiantarsi al suolo a forte velocità senza lasciare scampo ai due occupanti. Per liberare i corpi incastrati nella cellula di pilotaggio è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Numerosi i testimoni della caduta che si sono accorti quasi subito dopo il decollo che qualcosa non andava: “Di preciso non si è capito” cosa sia accaduto. “Abbiamo visto che veniva giù e non si sa se è stato un problema del mezzo o se potrebbe aver avuto un malore, qualcosa… Non si può capire, neanche noi – ha detto commosso il presidente del Tuscany Flight di San Miniato Franco Castellani in un video di Local Team e Rtv38 -. Qualcuno l’ha visto già dall’alto, qualcun altro, come me, quando è arrivato vicino a terra. Ho visto gli ultimi dieci metri di quello che è successo. Subito abbiamo capito che c’era un problema serio perché ha picchiato in terra veramente forte. Abbiamo subito allertato il 118”. Quello di Fagiolini e Montanari avrebbe dovuto essere l’ultimo volo della mattinata. Secondo i responsabili dell’aviosuperficie e amici del pilota da anni le condizioni meteo erano buone e consentivano voli senza criticità. “Era un pilota esperto al massimo, un ragazzo che sapeva veramente quello che faceva – ha sottolineato ancora Castellani – Stamani abbiamo fatto diversi voli e tutti conclusi in modo assolutamente regolare. Erano sorvoli della zona tutti di durata piuttosto breve, 5-10 minuti al massimo”. Immediata la richiesta dei soccorsi da parte dei testimoni che hanno chiesto anche l’attivazione dell’elicottero del 118 per poi annullarlo quando hanno capito che per i due occupanti del velivolo non c’era più nulla da fare. Il personale del 118 dell’Asl centro giunto via terra non ha potuto fare altro che constatare il decesso dei due uomini mentre i carabinieri hanno eseguito i rilievi e raccolto le testimonianze. Il campo di volo Tuscany Flight è nato oltre vent’anni fa grazie all’opera di un gruppo di appassionati di cui faceva parte anche il pilota del deltaplano precipitato stamani: è un piccolo centro adatto solo per ultraleggeri che intendono effettuare brevi sorvoli dell’area. Non ci sono aree di rifornimento di carburante né servizi di ristoro tranne un piccolo bar che anche oggi avrebbe accolto a pranzo gli appassionati di questa specialità. Saranno le perizie tecniche sui resti del deltaplano distrutto, che verranno affidate dalla procura nei prossimi giorni, a chiarire quali siano state le cause dell’incidente. 

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