Monet “in piena luce” sotto al sole del Mediterraneo: il Grimaldi Forum di Monte-Carlo, nel Principato di Monaco, annuncia un’esposizione monografica consacrata al grande pittore francese Claude Monet (1840-1926). In programma dall’8 luglio al 3 settembre, la mostra estiva intitolata ‘Monet en pleine lumière’ viene realizzata in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi.
Lungo il percorso espositivo di 2.500 metri quadri, un centinaio di opere realizzate dal maestro dell’Impressionismo durante i suoi soggiorni sulla Riviera, tra Francia e Italia, un momento determinante della sua carriera. A cominciare dal soggiorno in Liguria, nel 1884, quando il pittore nato a Parigi nel novembre 1840 e cresciuto in Normandia passerà tre mesi alla pensione Inglese di Bordighera, conquistato dalla qualità del cibo e del paesaggio. Secondo la curatrice della mostra, Marianne Mathieu, quello è il momento in cui l’artista “si rivela a sé stesso: a Monaco, nel 1883, pone fine alla pittura in compagnia” di altri illustri colleghi come Auguste Renoir. “D’ora in avanti – ha precisato la curatrice durante uan conferenza stampa a Parigi – Monet lavorerà in solitario, privilegando le proprie impressioni. Il viaggio a Bordighera nel 1884 instaura il principio delle campagne pittoriche ricorrenti che lo condurranno di regione in regione, nei due decenni successivi”.
E’ proprio nella cittadina ligure, e in particolare nei giardini privati della famiglia Moreno, che Monet scoprirà il gusto di dipingere in solitudine, circondato da una natura chiusa e inaccessibile, come una sorta di hortus conclusus senza vincoli esterni, portatore di calma, benessere e contemplazione. Un’esperienza meditativa da giardino dell’Eden che Monet ripeterà poi nel giardino di Giverny, sua celebre dimora col ponticello giapponese a settanta chilometri da Parigi. Rientrando in Francia dall’Italia, il pittore venne fermato a Ventimiglia con le casse piene dei tanti dipinti realizzati sul posto: i doganieri vollero accertarsi che non si trattasse di opere trafugate del patrimonio italiano. L’artista che all’epoca viaggiava in treno dovette disimballare quel pesante carico, fornire tutte le garanzie del caso nonché compilare una lista numerata dei suoi dipinti.
“La cerchiamo ancora”, sospira la curatrice, auspicando che quel documento possa un giorno tornare alla luce, magari dagli archivi di Genova i Ventimiglia o dalla soffitta di qualche ex doganiere. Organizzata in occasione del 140/o anniversario del primo viaggio di Monet sulla Riviera, la mostra monegasca – tra le più importanti del decennio – riunirà circa un centinaio di opere provenienti da tutto il mondo, tra cui capolavori raramente presentati insieme.
“Che siano di Monaco, delle regioni italiane o francesi circostanti, oppure turisti, i vistatori potranno ammirare i dipinti con i punti di vista del pittore in situ, a Bordighera, Dolceacqua, Roquebrune Cap Martin, Antibes, e ovviamente, Monaco”, spiega la direttrice del Grimaldi Forum, Sylvie Biancheri. Lungo il percorso espositivo anche una sala consacrata alle grandi decorazioni impressioniste, come le celebri ninfee portatrici di un messagio di pace dopo l’orrore della Prima guerra mondiale. “L’opera di Monet – sottolinea Mathieu – è anche un’opera di resistenza che dipinge una speranza”. I prestiti giungono da una trentina di collezioni, tra cui quelle privata del principe di Monaco, ma anche grandi istituzioni internazionali come il Cleveland Museum of Art, l’Hammer Museum di Los Angeles, il Musée d’Orsay di Parigi, il Museu de Arte de Sao Paulo, e il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid.