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Djokovic è il Re di Wimbledon, settima vittoria sull’erba inglese

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Imbattibile Djokovic: in tre ore esatte di gioco il campione serbo supera in quattro set l’australiano Nick Kyrgios aggiudicandosi per la quarta volta di fila il torneo di Wimbledon, la settima in totale, portando a 21 il computo totale degli Slam vinti in carriera. “Ma questo torneo e’ speciale, quest’erba perfetta: Wimbledon mi ha ispirato a essere quello che sono”, le prime parole del campione. Tutto secondo pronostico contro il n.40 del ranking, anche la partenza a rilento dello stesso Djokovic, come gia’ avvenuto nei precedenti match. Smarrito il primo set, pero’, Djokovic alza la percentuale delle prime, migliora la fase difensiva e azzera (o quasi) gli errori non forzati. Aggiudicandosi la finale dei Championships n.139 al terzo match-point del tie-break del quarto set (46 63 64 76(3)). Un epilogo che allunga la sua striscia d’imbattibilita’ sulla nobile erba londinese a 28 incontri, salendo a 86 vittorie (e 10 sconfitte) nelle sue 17 partecipazioni di fila. Grazie al successo odierno contro il primo australiano in finale da 20 anni (Lleyton Hewitt), Djokovicraggiunge William Renshaw e Pete Sampras sul secondo gradino dello speciale podio dei trionfi all’All England Club (7), dietro al solo Roger Federer (8). Staccato oggi, di contro, nel conteggio degli Slam: lo svizzero, fermo per infortunio da un piu’ di un anno, ha vinto 20 Slam, Djokovic 21 (89esima vittoria di un torneo del circuito), uno in meno di Rafa Nadal.

Ma per l’assalto al primato del maiorchino, con ogni probabilita’ bisognera’ attendere il prossimo anno: dopo aver ribadito di non avere intenzione di vaccinarsi contro il Covid, e’ probabile che Djokovic – il secondo vincitore piu’ maturo di sempre di Wimbledon, con i suoi 35 anni e 49 giorni – sara’ costretto a saltare i prossimi US Open. Un pensiero lontano nell’afoso pomeriggio londinese, che ha visto il debutto nel Royal Box del principino George, terzo erede al trono, accompagnato dalla mamma Kate Middelton, madrina dell’esclusivo club. “Ormai ho esaurito le parole per spiegare quanto speciale sia questo torneo per me – la gioia di Djokovic al termine dell’ottava finale ai Championships -. E’ stato il torneo che mi ha ispirato. Il primo match che ho visto in tv, a quattro anni, e’ stato l’ultimo successo di Sampras qui. Speravo un giorno di poter giocare su questo campo, non avrei mai potuto sognare di vincere questo torneo cosi’ tante volte”. A fine match c’e’ spazio anche per un simpatico siparietto tra i due finalisti, che in passato non avevano nascosto la reciproca antipatia. “Credo di aver giocato anche bene, ma Novak qui e’ un po’ come un dio”, le parole di Kyrgios. “Nick ha dimostrato di essere tra i migliori al mondo, soprattutto su questa superficie – la risposta diDjokovic -. E’ un talento formidabile e sta completando il suo gioco. Non avrei mai pensato di dirgli cosi’ tante belle cose, probabilmente e’ l’inizio di una splendida relazione”. Chiusura d’obbligo, con la dedica speciale, per la moglie Jelena, in tribuna con i figli Stefan e Tara, nel giorno del loro anniversario di nozze. Porgendole la coppa, davanti ai 15mila del Centre Court, Djokovic: “Questo e’ il mio regalo per te”.

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Incassi, in vetta Zendaya tennista e il doc sul Napoli campione

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Una vetta spumeggiante di sport al botteghino italiano in questo week end. Al primo posto si conferma “solida” per il terzo settimana di fila Zendaya in versione tennista per Challengers con Mike Faist e Josh O’Connor.

Il film di Luca Guadagnino, seppur in calo del 37%, ha incassato altri 792mila euro con una media di 1.410 euro su 562 sale superando i 3 milioni complessivi e avviandosi a superare presto Chiamami col tuo nome (3.180.790 euro totali). Ma è il grande calcio di serie A il protagonista del secondo posto a un soffio dal vincitore: ‘Sarò con te’, il film che a un anno di distanza celebra il terzo scudetto del Napoli, diretto da Andrea Bosello e prodotto da Filmauro di Luigi e Aurelio De Laurentiis, ha guadagnato 770 mila euro in soli due giorni con la media stellare di 5.135 euro in 150 cinema.

Al terzo posto il blockbuster The Fall Guy con Ryan Gosling e Emily Blunt che ha ottenuto quasi 669mila euro nel week end che diventano 1 milione 196mila grazie anche alle anteprime del 26 aprile e del 1 maggio. La media è stata di 1.818 euro su 368 sale.

Al quarto posto c’è invece Garfield – Una missione gustosa, che mette in cascina 562mila (1.255 di media su 448 sale) con un totale di 1 milione 257mila nei 5 giorni e con il 1 maggio. Scivola dalla seconda alla quinta piazza Confidenza di Daniele Luchetti con Elio Germano che ha guadagnato 287mila euro (per un totale di 1 milione 390mila), poi il biopic Back to Black su Amy Winehouse con Marisa Abela che ne ha incassati 165mila (in complesso 2 milione 106mila) e settimo Civil War con Kirsten Dunst che ne ha ottenuti quasi 159mila. Debutta ottavo il documentario di Wim Wenders, Anselm, che ha incassato 134mila euro (256mila in 6 giorni). Chiudono la top ten il pungente Cattiverie a domicilio di Thea Sharrock con Olivia Colman (131 mila nel week end e 1.066.938 totali) e il quarto capitolo di Ghostbusters, Minaccia Glaciale (123mila nel fine settimane e 2 milioni 720mila complessivi). Gli incassi totali sono stati di quasi 4 milioni 485mila in calo del 23.9% sullo stesso periodo dello scorso anno e del 28% sullo scorso week end.

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Attesa per voto su Emiliano. Conte, non aiutare destra

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In Puglia si contano le ore. Martedì nel consiglio regionale è atteso il voto sulla mozione di sfiducia al presidente Michele Emiliano presentata dal centrodestra e i fari sono tutti puntati sul gruppo del Movimento 5 Stelle. Il leader pentastellato Giuseppe Conte trascorre l’intero fine settimana nel ‘tacco’ della Penisola, in un tour che guarda alle elezioni europee, ma anche a quelle amministrative. E, tra un appuntamento e l’altro, esclude sgambetti.

“Il Movimento 5 Stelle non si presterà mai a iniziative strumentali del centrodestra”, rassicura. Intanto cresce il pressing di chi è pronto a votare la sfiducia a una giunta che, seppur rinnovata con un ‘mini-rimpasto’, è ancora scossa dal terremoto politico e giudiziario che l’ha investita. Italia Viva annuncia: “voteremo contro Emiliano”. E lancia l’appello a Cinque Stelle e Azione: “smettete di sostenere Emiliano e passate all’opposizione con noi se davvero volete essere credibili”. Il richiamo della compagine renziana è alle due forze che potrebbero essere decisive nel voto in assemblea. Anche se, nel territorio, è diffusa la sensazione che la giunta possa reggere al colpo sferrato dalla coalizione di centrodestra.

Emiliano ha da poco incontrato il gruppo di Azione, che conta tre consiglieri, accogliendo le condizioni politiche poste per restare in maggioranza: rotazione dei dirigenti e dei funzionari della Regione, compresa quella simultanea e immediata dei direttori generali delle Asl. Il presidente pugliese ha anche aperto al “patto di legalità” e al “progetto del nucleo ispettivo” avanzati dal M5s. E così Conte, da Bari, può tendere la mano: “c’è un riscontro positivo, quindi non ci sono gli elementi per offrire il destro a questa azione strumentale”. Il leader assicura una valutazione “dell’azione amministrativa a livello regionale” e aggiunge: “noi siamo corresponsabili, fieramente responsabili, di tanti progetti positivi che abbiamo avviato prima di lasciare gli incarichi in Regione”. L’assessora M5s Rosa Barone ha sì lasciato gli incarichi – gesto di discontinuità voluto dai pentastellati -, ma Conte sembra non voler buttare a mare il laboratorio del campo largo rappresentato dalla giunta Emiliano.

Una decisione già anticipata dai 5s pugliesi e che non è frutto di un confronto tra l’ex premier e la segretaria dem Elly Schlein. Tra i due i rapporti restano gelidi. E Conte preferisce piuttosto puntare il dito contro la destra, sia a livello nazionale che locale. L’opposizione alla giunta Emiliano, attacca il leader M5s, “fa bene a non dare lezioni a nessuno perché potrei fare l’elenco dello scambio politico mafioso che riguarda le amministrazioni di centrodestra in tutta Italia”. Intervento che stimola la risposta piccata di Teresa Bellanova di Iv.

“Conte – dice – continua con il suo linguaggio ambiguo, ma in realtà vuole continuare a sostenere Emiliano”. E va all’assalto anche il capogruppo alla Camera di FdI Tommaso Foti: “il dubbio è che quando parla di corresponsabilità, Conte si associ al sistema di potere targato PD, consolidatosi anche grazie ai silenzi dei 5 Stelle”. Schermaglie che continueranno fino a martedì. Poi, dal giorno dopo, tornerà sul piatto l’ipotesi di un rimpasto più profondo della giunta Emiliano. Così come inizialmente auspicato dai vertici nazionali del Pd. Non è escluso che Emiliano possa temporeggiare fino a dopo il voto delle amministrative. Intanto, sul possibile rientro dei 5s in giunta, Campo Marzio fa sapere che “non è all’ordine del giorno oggi, come non lo era prima”.

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Addio a Cesar Luis Menotti, il ct ‘mundial’ del 1978

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Luis Cesar Menotti, commissario tecnico della nazionale argentina che vinse i Mondiali di casa, nel 1978, è morto all’età di 85 anni. Lo rende noto via social la federcalcio argentina. Menotti non era in buone condizioni di salute dall’agosto dell’anno scorso, quando aveva avuto un malore in casa.

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