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Esteri

Trump nei guai dopo rivelazioni shock su assalto Capitol

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 Donald Trump sembra davvero nei guai dopo la deposizione bomba della super testimone nelle audizioni pubbliche dell’inchiesta parlamentare sull’assalto del Capitol del 6 gennaio. La 26/enne Cassidy Hutchinson, assistente dell’ex chief of staff Mark Meadows con accesso alle segrete stanze del potere, lo ha accusato di aver istigato i suoi fan a marciare sul Capitol per ribaltare l’esito del voto pur sapendo che alcuni erano armati. E di aver tentato di unirsi a loro afferrando il volante della limousine presidenziale dopo che il Secret Service si era opposto. “Un epitaffio”, una “smoking gun”, insistono vari analisti, paragonando l’effetto politico-giudiziario devastante della testimonianza della Hutchinson a quello della deposizione di John Dean, il consigliere di Richard Nixon che mezzo secolo fa accuso’ l’allora presidente di essere personalmente coinvolto nel Watergate. L’audizione, secondo molti esperti legali, spiana la strada ad un’inchiesta penale e mina la ricandidatura del tycoon nel 2024, gia’ insidiata da giovani leader repubblicani emergenti pronti a raccogliere la sua eredita’, primo fra tutti il governatore della Florida Ron De Santis. Era stato lo stesso avvocato della Casa Bianca Pat Cipollone ad avvisare dei rischi giudiziari per Trump se avesse marciato insieme ai suoi supporter, intenzione confermata dalla super testimone: “Ci accuseranno di ogni crimine immaginabile”, le disse. Gli esperti ritengono che la deposizione di Hutchinson tolga all’ex presidente l’alibi di aver agito in buona fede, nella convinzione dell’esistenza di brogli elettorali, e lo scudo del primo emendamento sulla liberta’ di espressione. E gia’ elencano i possibili reati: ostruzione di una procedura parlamentare (la certificazione del voto), cospirazione per truffare gli Stati Uniti (lavorando per ribaltare l’esito delle elezioni) e incitamento alla rivolta. Peraltro c’e’ gia’ un precedente, in un caso civile, dove un giudice ha concluso che Trump e uno dei suoi legali, John Eastman, hanno commesso probabilmente i primi due reati. Sale quindi la pressione sul riluttante ministro della giustizia Merrick Garland perche’ apra un’inchiesta penale contro Trump, che potrebbe portare al primo processo contro un ex presidente, con effetti socio-politici dirompenti e duraturi. L’attorney general deve prendere prima tre decisioni. La prima e’ valutare se ci siano prove sufficienti per convincere una giuria che Trump ha commesso crimini oltre ogni ragionevole dubbio. La seconda e’ scegliere se mantenere il pieno controllo dell’inchiesta, rendendo conto politicamente del suo operato dopo essere stato confermato dal Senato in modo bipartisan. Oppure nominare un procuratore speciale per evitare conflitti di interesse, cioe’ l’accusa di usare la giustizia come un braccio armato contro un avversario (potenzialmente anche futuro) del presidente. Tanto piu’ dopo che Joe Biden ha definito Trump “un pericolo per la democrazia”. La terza decisione, la piu’ difficile, e’ se una mossa del genere servirebbe l’interesse nazionale: c’e’ il rischio di dividere ulteriormente un Paese gia’ fortemente polarizzato, di sollevare accuse di vendetta politica minando l’indipendenza del dipartimento di giustizia, di rafforzare il tycoon trasformandolo in un martire e innescando future rappresaglie tra amministrazioni di colore diverso. Non agire pero’ sarebbe altrettanto pericoloso, perche’ incoraggerebbe le illegalita’ di futuri presidenti. A partire da Trump, se dovesse vincere ancora. Per Garland e’ un vero dilemma: qualunque sia la sua decisione, le conseguenze saranno sismiche.

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Esteri

Caos eredità Maradona: le figlie accusano l’ex avvocato Morla di frode e chiedono la restituzione di 13 milioni di dollari

Le figlie di Diego Maradona accusano l’ex legale Morla di frode: spariti 13 milioni dai conti esteri. Al centro del caso la società Sattvica e i diritti d’immagine.

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Dove sono finiti 13 milioni di dollari? È la domanda che oggi agita il tribunale di Buenos Aires e infiamma lo scontro tra gli eredi di Diego Armando Maradona e l’avvocato Matías Morla (nella foto con Diego), il rappresentante legale e uomo di fiducia del Pibe de Oro negli ultimi anni della sua vita. A portare la questione in tribunale sono state Dalma e Gianinna, figlie di Diego e di Claudia Villafañe, che accusano Morla di aver sottratto fondi e di aver agito alle spalle degli eredi legittimi.

Secondo le figlie dell’ex campione, il patrimonio occultato ammonterebbe a oltre 13 milioni di dollari, presenti su conti bancari esteri a nome del padre. Le accuse non si fermano qui: Morla avrebbe anche trasferito in modo sospetto il controllo della società Sattvica – che gestisce i diritti commerciali sul nome e sull’immagine di Maradona – alle sorelle di Diego, Rita e Claudia Norma Maradona, eludendo così il passaggio naturale ai figli eredi.

La frode secondo le figlie

Nel dossier presentato in tribunale, i legali di Dalma e Gianinna parlano apertamente di frode post mortem, sostenendo che la firma apposta da Maradona sui documenti che affidavano pieni poteri a Morla potrebbe essere stata falsificata. La società Sattvica, secondo la loro ricostruzione, sarebbe stata solo formalmente intestata a Morla e al cognato Maximiliano Pomargo, ma in realtà sottostava alla volontà di Diego, che ne era il socio occulto. Dopo la morte del Pibe, il rifiuto di Morla di riconsegnare ai figli il controllo della società rappresenterebbe un’ulteriore violazione dei loro diritti.

Conti bancari e attività commerciali

Nel programma argentino “Intrusos”, sono stati resi noti i dettagli dei presunti conti esteri:

  • 1,6 milioni presso Bank Caribbean

  • 1,9 milioni presso la North National Bank di Abu Dhabi

  • 5 milioni presso Paribas

  • 5 milioni presso HSBC

Fondi che, secondo l’accusa, Morla avrebbe occultato e che ora gli eredi chiedono di recuperare e suddividere tra i cinque figli riconosciuti di Maradona: Dalma, Gianinna, Diego Jr, Jana e Diego Fernando.

Il ruolo controverso di Morla

Morla, attraverso il suo legale Rafael Cuneo Libarona, ha rigettato ogni accusa, sostenendo che la gestione dei diritti d’immagine fu affidata alle sorelle di Diego su esplicita volontà del Pibe, che aveva interrotto ogni rapporto con l’ex moglie Claudia e le figlie. Nonostante ciò, la sua figura resta al centro delle polemiche. Nel 2021, in occasione di una manifestazione a Buenos Aires per chiedere giustizia sulla morte del campione, Morla fu duramente contestato, insieme al neurochirurgo Luque, rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio con dolo eventuale.

Il marchio Maradona e Sattvica

Intanto Sattvica, la società al centro della disputa, continua a gestire le licenze commerciali legate a Maradona: abbigliamento, tequila, caramelle, palloni e gadget firmati dal campione. La società ha sede sia in Argentina che in Spagna, e a oggi Morla avrebbe confermato di avere rapporti quotidiani solo con le sorelle del Pibe.

La battaglia legale, appena iniziata, si preannuncia lunga e complessa. Sul piatto non ci sono solo soldi e proprietà, ma anche il controllo del nome e del mito di Diego Armando Maradona, che continua a vivere nei cuori dei tifosi e nei tribunali.

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Esercito Usa crea nuova zona militare a confine Messico

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L’esercito statunitense ha creato una seconda zona militare lungo il confine con il Messico, aggiungendo un’area in Texas dove le truppe possono trattenere temporaneamente migranti o intrusi, dopo che un’altra area simile era stata designata nel New Mexico il mese scorso. Lo scrive l’agenzia Reuters sul suo sito web. Il mese scorso l’amministrazione Trump aveva designato una prima striscia di 440 km quadrati lungo il confine del New Mexico come “Area di Difesa Nazionale”. Ora arriva la “Texas National Defense Area”, una striscia lunga 101 km che si estende a est dal confine tra Texas e New Mexico a El Paso.

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Esteri

Ok Usa a equipaggiamenti F-16 per l’Ucraina

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Il Dipartimento di Stato americano ha approvato la potenziale vendita di parti e equipaggiamenti del caccia F-16 all’Ucraina per 310 milioni di dollari: lo ha reso noto il Pentagono. Tra i principali appaltatori figurano Lockheed Martin Aeronautics, Bae Systems e Aar Corporation. (

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