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Cronache

Si sono costituiti nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere i due carabinieri condannati in Cassazione per l’omicidio di Cucchi

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Il primo a costituirsi dopo la condanna a 12 anni della Cassazione è stato Alessio Di Bernardo, carabinieri originario di Sesto Campano, nel Molise.  Poi è stata la volta di Raffaele D’Alessandro, l’altro carabiniere condannato a 12 anni dalla Cassazione per l’omicidio di Stefano Cucchi. Si sono consegnati. I due militari si sono recati nella Caserma Ezio Andolfato di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), sede del Carcere militare giudiziario. I due sono arrivati nel cuore della notte. Prima di essere trasferiti in carcere i due carabinieri si sono consegnati ai loro colleghi che poi hanno provveduto al trasferimento nella struttura penitenziaria casertana. Come previsto dal protocollo sanitario relativo al Covid-19, Raffaele D’Alessandro e Alessio Di Bernardo si trovano ora in in isolamento sanitario. Come è stato disposto per tutti i detenuti che arrivano in carcere, resteranno appartati per cinque giorni. Poi, se l’esito del tampone sarà negativo, verranno trasferiti in cella.

“Sono amareggiato perchè non sono l’assassino di Stefano Cucchi, ma rispetto la decisione dei giudici perchè sono un carabiniere nell’animo”. E’ quanto ha affermato Raffaele D’Alessandro. A riferire queste sue parole è stato il suo difensore Maria Lampitella

“Molto probabilmente D’Alessandro deve riflettere ancora per comprendere cosa ha fatto se ancora afferma di non sentirsi colpevole. Ricordo ancora quando disse alla moglie come quella notte si era divertito assieme al collega Alessio Di Bernardo a pestare ‘quel tossico di merda’”. E’ quanto afferma Ilaria Cucchi commentando le parole dette dal carabiniere – condannato in via definitiva a 12 anni di reclusione ieri sera dalla Cassazione – al suo avvocato prima di entrare nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Tornando alla decisione dei giudici della Suprema corte, la sorella di Cucchi ha aggiunto di sentirsi “ancora frastornata ma serena” per essere giunta alla fine di questo percorso per quanto riguarda gli autori del pestaggio. “Per quanto riguarda la posizione del maresciallo Mandolini (all’epoca dei fatti comandante della stazione Appio ndr) per il quale i giudici hanno disposto un nuovo processo d’appello mi limito a dire che non finisce qui. Ho ancora in mente la sua espressione quando venne al primo processo, quello che definisco ‘sbagliato’ ai penitenziari, racconto’ di quanto Stefano era stato simpatico quella notte quando era gia’ a conoscenza di quanto avvenuto, di quel terribile pestaggio”.

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Voto di scambio a Cercola: voti venduti a 30 e 20 euro

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Trenta euro a voto per la prima tornata elettorale e venti per il ballottaggio: questo il tariffario della compravendita delle preferenze a Cercola, in provincia di Napoli, in occasione delle elezioni amministrative del maggio 2023. E’ emerso nell’ambito di una indagine dei carabinieri e della DDA (pm Henry John Woodcock e Stefano Capuano) su una serie di episodi di voto di scambio politico-mafioso documentati nel comune vesuviano.

Tra gli arrestati figurano la figlia di un boss ergastolano, all’epoca dei fatti rappresentante di lista, una candidata legata da vincoli di parentela al clan De Micco, suo fratello, consigliere in una municipalità di Napoli, e anche loro padre. Le elezioni finite al centro delle indagini sono le amministrative del 14 e 15 maggio 2023, quindi del successivo ballottaggio del 25 e 26 maggio dello stesso anno.

Gli indagati (per loro vale il principio costituzionale di non colpevolezza fino a sentenza definitiva) sono accusati di compravendita di voti per essere eletti. Quando scoprono che la tornata elettorale è andata male fanno i moralisti e contestano agli elettori di avere promesso il consenso e intascato denaro da più di un candidato. Emerge anche questo nell’ambito dell’indagine dei carabinieri e della DDA di Napoli sul voto di scambio politico mafioso a Cercola. Nella conversazione intercettata dai militari della Sezione Operativa di Torre del Greco e di Cercola, a parlare sono alcuni indagati che avevano impegnato qualche migliaio di euro per accaparrarsi i voti: si lamentano del fatto che ciononostante per loro era andata male: “Se li sono comprati i voti… hanno i soldi e comprano…”.

Nel comunicato stampa diffusa dai carabinieri si fa rilevare che “il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva”.

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Cronache

Uomo ucciso a Pavia, sospetti su amico

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E’ stato ucciso probailmente da un amico l’uomo di 36 anni trovato morto stamattina per strada alla periferia di Pavia. Il delitto sarebbe avvenuto in un appartamento vicino al luogo del ritrovamento e il cadavere portato in strada da una persona che la vittima conosceva, da cui era ospitata, ed ora è interrogata. L’omicidio sarebbe accaduto al culmine di una lite. Sul posto i carabinieri. L’allarme è stato dato da alcuni passanti che hanno visto il corpo per strada.

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Cronache

Donna scomparsa a Lanciano e ritrovata viva a Castelvolturno, volevo farla finita

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La maestra di ballo e fitness di Lanciano, Milena Santirocco, di 54 anni, scomparsa il 28 aprile scorso e ritrovata viva sabato sera a Castel Volturno dopo sei giorni di ricerche sul litorale abruzzese si è allontanata volontariamente da casa con l’intento di suicidarsi: non si è trattato di un sequestro di persona, come dichiarato dalla donna ai primi soccorritori che l’avevano raggiunta nella caffetteria in Campania. La donna avrebbe confessato l’intenzione di uccidersi durante l’interrogatorio di ieri davanti al pm di Lanciano, Silvia di Nunzio. A riportarlo è il quotidiano regionale ‘Il Centro’.

Con questo articolo il racconto di questa storia finisce.

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