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Esteri

Star del basket Usa altri 2 mesi in carcere a Mosca

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Britney Griner e’ altissima, oltre due metri. La star del basket americano, due volte campionessa olimpica, e’ da esperti del settore considerata come forse la migliore giocatrice di pallacanestro di tutti i tempi. Con lunghe treccine e tatuaggi non passa inosservata, ma di lei, dallo scorso 17 febbraio, non si ha traccia. Si sa che e’ in carcere a Mosca e l’ultimo aggiornamento di queste ore e’ che un tribunale russo ha esteso il suo arresto per almeno altri due mesi, secondo l’agenzia di stampa russa Tass. Intanto dal 17 febbraio a oggi tante cose sono cambiate: la Russia ha lanciato la sua operazione militare in Ucraina e gli Stati Uniti guidano il moto d’indignazione dell’Occidente a colpi di sanzioni che sono arrivate fino a Putin. Arrivano una montagna di notizie dal fronte e una montagna di botta e risposta, fra Washington e Mosca passando per le capitali europee, che rischiano adesso di seppellire in fondo alla lista delle priorita’ il caso Griner o, peggio, che venga usato ad altri scopi. E’ quello che teme il deputato americano John Garamendi, che alla Camera a Washington siede anche in commissione forze armate e nei giorni scorsi e’ stato il piu’ esplicito di tutti: “Non vogliamo che la signora Griner diventi una pedina nella battaglia politica che si sta conducendo in tutto il mondo in questo momento”, ha detto. “La guerra in Ucraina ha sostanzialmente interrotto i rapporti diplomatici tra Stati Uniti e Russia”, ha affermato Garamendi. “Questo aggravera’ il problema”. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato la scorsa settimana che i funzionari americani stanno “facendo tutto il possibile” per aiutare Britney Griner. La 31enne originaria del Texas il 17 febbraio era atterrata all’aeroporto moscovita di Sheremetyevo perche’, finito il campionato con la Phoenix Mercury, si apprestava a giocare una stagione nella squadra russa di Ekaterinburg. Le ultime immagini di lei sono quelle delle telecamere a circuito chiuso dello scalo russo: attraversa i controlli di sicurezza vestita tutta di nero, sneakers e abiti comodi, una felpa con la scritta ‘Black Lives for Peace’ sulla schiena. Poi viene fermata e trattenuta dalle autorita’ doganali russe, che sostengono di aver scoperto cartucce di vape contenenti olio di hashish nel suo bagaglio. Da quel momento il silenzio, nessuna notizia se non una foto segnaletica mostrata alla tv russa la scorsa settimana, riferisce la Bbc. Fino all’ultima comunicazione del tribunale di Khimkinsky diffusa dalla Tass: “Il tribunale ha accolto la richiesta della procura e ha esteso il periodo di detenzione della cittadina statunitense Griner fino al 19 maggio”. Rischia fino a 10 anni di carcere.

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Esteri

Caos eredità Maradona: le figlie accusano l’ex avvocato Morla di frode e chiedono la restituzione di 13 milioni di dollari

Le figlie di Diego Maradona accusano l’ex legale Morla di frode: spariti 13 milioni dai conti esteri. Al centro del caso la società Sattvica e i diritti d’immagine.

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Dove sono finiti 13 milioni di dollari? È la domanda che oggi agita il tribunale di Buenos Aires e infiamma lo scontro tra gli eredi di Diego Armando Maradona e l’avvocato Matías Morla (nella foto con Diego), il rappresentante legale e uomo di fiducia del Pibe de Oro negli ultimi anni della sua vita. A portare la questione in tribunale sono state Dalma e Gianinna, figlie di Diego e di Claudia Villafañe, che accusano Morla di aver sottratto fondi e di aver agito alle spalle degli eredi legittimi.

Secondo le figlie dell’ex campione, il patrimonio occultato ammonterebbe a oltre 13 milioni di dollari, presenti su conti bancari esteri a nome del padre. Le accuse non si fermano qui: Morla avrebbe anche trasferito in modo sospetto il controllo della società Sattvica – che gestisce i diritti commerciali sul nome e sull’immagine di Maradona – alle sorelle di Diego, Rita e Claudia Norma Maradona, eludendo così il passaggio naturale ai figli eredi.

La frode secondo le figlie

Nel dossier presentato in tribunale, i legali di Dalma e Gianinna parlano apertamente di frode post mortem, sostenendo che la firma apposta da Maradona sui documenti che affidavano pieni poteri a Morla potrebbe essere stata falsificata. La società Sattvica, secondo la loro ricostruzione, sarebbe stata solo formalmente intestata a Morla e al cognato Maximiliano Pomargo, ma in realtà sottostava alla volontà di Diego, che ne era il socio occulto. Dopo la morte del Pibe, il rifiuto di Morla di riconsegnare ai figli il controllo della società rappresenterebbe un’ulteriore violazione dei loro diritti.

Conti bancari e attività commerciali

Nel programma argentino “Intrusos”, sono stati resi noti i dettagli dei presunti conti esteri:

  • 1,6 milioni presso Bank Caribbean

  • 1,9 milioni presso la North National Bank di Abu Dhabi

  • 5 milioni presso Paribas

  • 5 milioni presso HSBC

Fondi che, secondo l’accusa, Morla avrebbe occultato e che ora gli eredi chiedono di recuperare e suddividere tra i cinque figli riconosciuti di Maradona: Dalma, Gianinna, Diego Jr, Jana e Diego Fernando.

Il ruolo controverso di Morla

Morla, attraverso il suo legale Rafael Cuneo Libarona, ha rigettato ogni accusa, sostenendo che la gestione dei diritti d’immagine fu affidata alle sorelle di Diego su esplicita volontà del Pibe, che aveva interrotto ogni rapporto con l’ex moglie Claudia e le figlie. Nonostante ciò, la sua figura resta al centro delle polemiche. Nel 2021, in occasione di una manifestazione a Buenos Aires per chiedere giustizia sulla morte del campione, Morla fu duramente contestato, insieme al neurochirurgo Luque, rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio con dolo eventuale.

Il marchio Maradona e Sattvica

Intanto Sattvica, la società al centro della disputa, continua a gestire le licenze commerciali legate a Maradona: abbigliamento, tequila, caramelle, palloni e gadget firmati dal campione. La società ha sede sia in Argentina che in Spagna, e a oggi Morla avrebbe confermato di avere rapporti quotidiani solo con le sorelle del Pibe.

La battaglia legale, appena iniziata, si preannuncia lunga e complessa. Sul piatto non ci sono solo soldi e proprietà, ma anche il controllo del nome e del mito di Diego Armando Maradona, che continua a vivere nei cuori dei tifosi e nei tribunali.

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Esercito Usa crea nuova zona militare a confine Messico

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L’esercito statunitense ha creato una seconda zona militare lungo il confine con il Messico, aggiungendo un’area in Texas dove le truppe possono trattenere temporaneamente migranti o intrusi, dopo che un’altra area simile era stata designata nel New Mexico il mese scorso. Lo scrive l’agenzia Reuters sul suo sito web. Il mese scorso l’amministrazione Trump aveva designato una prima striscia di 440 km quadrati lungo il confine del New Mexico come “Area di Difesa Nazionale”. Ora arriva la “Texas National Defense Area”, una striscia lunga 101 km che si estende a est dal confine tra Texas e New Mexico a El Paso.

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Esteri

Ok Usa a equipaggiamenti F-16 per l’Ucraina

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Il Dipartimento di Stato americano ha approvato la potenziale vendita di parti e equipaggiamenti del caccia F-16 all’Ucraina per 310 milioni di dollari: lo ha reso noto il Pentagono. Tra i principali appaltatori figurano Lockheed Martin Aeronautics, Bae Systems e Aar Corporation. (

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