Una battaglia in cui “testa e motivazioni faranno la differenza”. Cosi’ il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi presenta la sfida di Coppa Italia contro il Milan nella semifinale di andata. “Sara’ una battaglia dove ognuno cerchera’ di prevalere sull’altro ma nello stesso tempo sara’ una partita dove l’aspetto mentale e motivazionale fara’ la differenza. Per Milano sara’ una bellissima vetrina, ma il nostro focus deve essere sul campo e sulla prestazione”, le parole del tecnico a Mediaset. Una gara il cui significato va ben oltre il fatto sia una stracittadina e va anche ben oltre la finale in palio. Perche’ Inter e Milan vivono un momento di difficolta’ simile, segnato da risultati negativi e prestazioni deludenti. La sfida di domani rappresenta il trampolino di rilancio ideale anche nella corsa scudetto oltre alla possibilita’ di assestare un colpo decisivo ad una diretta avversario a livello mentale. Perche’ proprio la testa puo’ fare la differenza quando, come in questo momento, le gambe non sembrano girare. Basta chiedere alla stessa Inter, che ha subito pesantemente il contraccolpo psicologico della sconfitta in rimonta nel derby di campionato: in vantaggio per 1-0 a zero e potenzialmente +7 in classifica, i nerazzurri si sono fatti rimontare nello scontro diretto dai rivali rossoneri, capaci poi di recuperare lo svantaggio anche in classifica con la situazione attuale che vede la squadra di Pioli in vetta insieme al Napoli con due lunghezze di vantaggio sugli uomini di Inzaghi (anche se resta sempre la sfida contro il Bologna da recuperare, dopo il rinvio della gara lo scorso 6 gennaio). Il derby e’ cosi’ l’occasione migliore per ripartire, mettendosi alle spalle i problemi delle ultime settimane, in particolare quelli relativi alle prestazioni a livello offensivo di Lautaro e compagni. Tutto o quasi passa dalla ricerca del goal perduto, una frase che puo’ sembrare particolare per la squadra che ha ancora il miglior attacco del campionato. Ma per tornare a correre Inzaghi ha bisogno che i suoi attaccanti tornino ad essere decisivi, a partire proprio da Martinez che vive un momento di appannamento come forse non gli era mai successo in nerazzurro. Il centravanti argentino avra’ un’altra occasione pure per farsi perdonare l’errore dal dischetto della stracittadina d’andata. Un gol che serve per tornare protagonisti ma anche in chiave qualificazione alla finale di Coppa Italia, considerando che nel torneo vale ancora la regola del gol doppio in trasferta (norma che, sullo stile di quanto fatto in Europa, verra’ tolta anche in Italia soltanto pero’ dalla prossima stagione). “E’ normale che fare un gol in trasferta per noi sarebbe molto importante: dobbiamo cercare di giocare partita per partita cercando di recuperare energie fisiche e mentali senza pensare a quello che sara’ dopo. Per raggiungere gli obiettivi questo e’ l’unico modo”, le parole di Inzaghi. Non solo degli attaccanti pero’ serve un salto di qualita’ ma anche dal resto della squadra, apparsa sottotono nelle ultime uscite. Un aiuto importante potra’ arrivare anche dalla panchina, considerando che l’infermeria si sta svuotando: Gosens e Correa, infatti, sono rientrati in gruppo e potrebbero essere disponibili gia’ per la gara di domani, due ritorni importanti che offrono ad Inzaghi alternative di rilievo sulla fascia e in attacco. Tuttavia per la gara di domani il tecnico nerazzurro sembra intenzionato a confermare la sua formazione tipo con il ritorno, rispetto alla sfida pareggiata a Marassi contro il Genoa, sia di Dzeko che di Skriniar dal primo minuto.
“Penso che di pezzettini ne abbiamo costruiti tanti durante l’anno, siamo alla fine, mancano tre partite, ma dobbiamo pensare solo alla prossima, quella che viene è la più importante. Penso che ci siano dei gol che vengono ricordati, ma quello che rimane a noi è quello che c’è dietro, il lavoro quotidiano per poter vincere queste partite. Siamo riusciti a portarla a casa, non è mai scontato”. Lo ha dichiarato l’attaccante del Napoli Giacomo Raspadori ai microfoni di Dazn dopo il match vinto 1-0 contro il Lecce. “La partita è stata molto difficile, avevamo pressione, l’importante è avere vinto, dobbiamo continuare così. Clean sheet? Parte dagli attaccanti, quando loro fanno bene è più facile anche per noi”, ha aggiunto Amir Rrahmani.
Un video che gira da ore sul web mette in difficoltà il patron della Lazio. Si tratta di una telefonata che sarebbe avvenuta tra un interlocutore, che dice di fare il tassista e Claudio Lotito, nella quale lui esprime giudizi non proprio lusinghieri sui suoi giocatori. Nelle immagini si vede un cellulare, in cui appare il numero di telefono del senatore di FI e si ascolta la conversazione. Tra le frasi definite ‘choc’ c’è quella rivolta ai calciatori: “I giocatori hanno la merda nel cervello, altrimenti non farebbero i calciatori. Hai mai visto un calciatore intelligente?”. Poi aggiunge: “I giocatori si dividono in quattro categorie: normali, buoni, ottimi e campioni”. E a questo proposito elogia l’attaccante spagnolo Pedro per come è entrato in campo contro il Parma nell’ultima partita di campionato in cui ha segnato due reti, determinanti per il pareggio della Lazio.
“Quello è un campione”, incalza Lotito, mentre gli altri “uno è una pippa e l’altro pure”. “Stiamo messi così, che vuoi fare?”, spiega al giovane tassista che tenta di farlo parlare il più possibile. Cosa che il senatore, presidente della squadra biancoceleste, fa a briglia sciolta. Infatti quando gli viene menzionata l’eliminazione con il Bodo e si nominano Noslin e Tchaouna che hanno sbagliato ai calci di rigore, Lotito sbotta: “Il Bodo è una squadra di pippe”.
E “Noslin è costato 18 milioni”, ma “l’ha voluto l’ allenatore mica l’ho chiesto io”. “Adesso lui”, aggiunge riferendosi a Baroni, ma senza citarlo per nome, “mi ha detto: ma cosa cazzo gli è successo? Lo scorso anno era un fenomeno”. E quando gli si parla del like messo da Tchaouna ad un post della Uefa che esaltava la qualificazione del Bodo, Lotito replica: “Quello è proprio un cretino, nemmeno parla l’italiano”. Per poi concludere: “Purtroppo è questa la realtà”. Visto il clamore scatenato dal video sul web, Lotito passa all’attacco e in una nota diffusa alle agenzie avverte: “Il mio numero di cellulare probabilmente è stato clonato e una conversazione telefonica è stata registrata in modo fraudolento”. “Si tratta di un atto vile e intollerabile” che lui condanna “con la massima fermezza”, poiché “rappresenta una palese violazione della mia privacy e dei principi di legalità”. Quindi, fa sapere di essere andato in Questura per denunciare l’accaduto e per chiedere “l’immediata rimozione del video e la sua cancellazione”.
Il Napoli conquista tre punti preziosi sul campo del Lecce grazie a una punizione magistrale di Giacomo Raspadori nel primo tempo. La squadra di Antonio Conte allunga momentaneamente a +6 sull’Inter, in attesa della sfida di stasera dei nerazzurri contro il Verona a San Siro. Il match del Via del Mare si è disputato in un’atmosfera tesa, con proteste accese da parte del pubblico salentino per la decisione della Lega Serie A di non rinviare la gara dopo la morte del fisioterapista del Lecce, Graziano Fiorita.
Avvio teso tra proteste e bengala, annullato un gol a Lukaku
L’inizio del match è stato agitato, con petardi, cori di protesta e lanci di bengala dalla curva Nord del Lecce. Alcuni razzi hanno raggiunto il terreno di gioco, costringendo l’arbitro a interrompere la partita per oltre cinque minuti. Sul piano sportivo, il Napoli aveva trovato subito il gol con Romelu Lukaku, ma la rete è stata annullata dal VAR per fuorigioco dell’attaccante belga, lanciato da Politano.
Raspadori decide con una punizione perfetta al 24’
Il vantaggio azzurro arriva al 24’: Raspadori, da posizione ravvicinata, beffa barriera e portiere del Lecce con un tiro preciso e potente su calcio di punizione. Il Lecce reagisce con una pericolosa incornata di Gaspar al 37’, che si stampa sul palo. Poco dopo, il VAR esamina un possibile tocco di mano di Spinazzola, ma non viene concesso il rigore. Nel finale di tempo, Raspadori sfiora la doppietta e viene anche atterrato in area, uscendo momentaneamente zoppicante, salvo poi rientrare.
Lecce vicino al pari, ma il Napoli resiste
Nel secondo tempo, lo scenario si ripete. Olivera segna il possibile raddoppio per il Napoli, ma anche questo gol viene annullato. Meret si oppone con una grande parata a un tiro potente di Helgason al 52’. Lobotka è costretto a uscire per infortunio ed è sostituito da Gilmour. Il Lecce prova ad acciuffare il pareggio al 67’ con un’altra punizione di Helgason che sfiora il palo, mentre nel finale spinge con maggiore intensità, complice anche il primo caldo estivo che ha portato a due pause di cooling break. Il Napoli si chiude bene e resiste nei sei minuti di recupero, portando a casa una vittoria sofferta ma fondamentale.
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