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L’Atalanta s’illude due volte, Ronaldo l’agguanta

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Il botta e risposta Ilicic-Cristiano Ronaldo, il 2-0 piu’ volte sfiorato, il sorpasso di Zapata al rientro dal tunnel e alla fine un’altra beffa firmata dal doppiettista di giornata: a Old Trafford era valsa il ko, stavolta e’ un 2-2 che grida vendetta davanti ai 14.500 (tutti con bandierina regalata dal club) dello stadio di Bergamo. Contro il Manchester United l’Atalanta culla a lungo i sogni di primo posto, salvo dover restare al terzo nel girone F di Champions League (5; a 7 c’e’ anche il Villarreal), obbligata a vincere le due partite che le rimangono per qualificarsi. Tra un estremo e l’altro in un primo tempo in cui i bergamaschi mettono pressione alla reinventata difesa a tre inglese, una cronaca di pura suspense avviata dal palo al 5′ di McTominay, liberato dal flipper Rashford-Koopmeinters-Pogba e con la traiettoria deviata da Palomino: Musso e’ spiazzato, non ci sarebbe arrivato. Sette giri di lancetta e Ilicic affonda la zampata a rimorchio di Zapata, imbeccato da Freuler e capace di far girare la testa a Wan-Bissaka e Bailly, cogliendo De Gea in controtempo, tanto da infilarlo sotto le braccia.


La reazione ospite, a lungo, e’ tutta nella girata oltre il montante di Shaw che rimbalza davanti all’area piccola su pennellata di CR7 dall’out (16′), ma e’ l’assistman del vantaggio a mancare il bis. Prima lanciato da Koopmeiners (21′) dalle retrovie per controllo, corsetta e botta alta non di molto da posizione defilata, stavolta verso destra, e scollinata la mezzora chiuso in angolo dalla diagonale in scivolata dell’uomo beffato sull’1-0. Il servizio e’ di nuovo del mancino olandese, asfissiante in pressing alto su un Pogba irriconoscibile. A due rintocchi dal 40′ Varane si fa male e Solskjaer vira al consueto 4-2-3-1 inserendo Greenwood, che si piazza a destra e proprio al culmine di una manovra da una trequarti all’altra serve dentro Bruno Fernandes che di tacco libera per il rigore in movimento del pari il connazionale piu’ famoso al 1′ di recupero. Azione davvero da manuale. Nella ripresa Gasperini corre ai ripari inserendo Djimsiti, convalescente dalla frattura all’avambraccio, mettendosi a 3-5-2 con De Roon basso, ma rischia quando Cristiano borseggia Demiral (3′) per pescare l’altro portoghese, murato da Palomino. Dall’11’, quasi due minuti da cuore in gola per Zapata, tocco sotto per il nuovo sorpasso su lancio di Palomino col Var a correggere l’assurdo annullamento iniziale di Vincic: il colombiano era in gioco di mezzo metro. A tiro dell’impossibile tiro dal fondo dell’ex doriano servito da Bissaka (23′), doppio cambio Matic-Pogba e Cavani-Rashford su un fronte; di qua c’e’ Muriel per il battistrada (26′). Per fortuna della Dea Greenwood ci mette la testa per respingere il tracciante del suo pendolino a destra, raggiunto dal cross di Shaw corretto da Cavani (31′); di qua, stacco imperfetto del match winner su pallone di Zappacosta (34′) e diagonale ciabattato dell’altro colombiano (36′) su apertura a destra del protagonista. Il giro palla irridente con sovrapposizione di Maehle sfocia nel destro di Duvan deviato in corner dal nazionale spagnolo (41′), ma il secondo pari e’ in agguato al 1′ di extra time: un destro perfetto nell’angolino che sfrutta il rimpallo tra Grenwood e Demiral.

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Tennis: Sabalenka batte Gauff e vince Masters 1000 Madrid

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Aryna Sabalenka trionfa a Madrid superando nella finale del Masters 1000 Coco Gauff per 6-3 7-6 in un’ora e 39 minuti di gioco. Per la Sabalenka, n.1 della Wta, è il terzo titolo a Madrid dopo il successo del 2021 su Ashleigh Barty e quello del 2023 su Iga Swiatek, e anche il terzo titolo dell’anno dopo le vittorie a Brisbane e Miami. Complessivamente è il 20esimo titolo della carriera.

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Raspadori, il goleador dai gol pesanti: calmi e gesso, dobbiamo lavorare ancora

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“Penso che di pezzettini ne abbiamo costruiti tanti durante l’anno, siamo alla fine, mancano tre partite, ma dobbiamo pensare solo alla prossima, quella che viene è la più importante. Penso che ci siano dei gol che vengono ricordati, ma quello che rimane a noi è quello che c’è dietro, il lavoro quotidiano per poter vincere queste partite. Siamo riusciti a portarla a casa, non è mai scontato”. Lo ha dichiarato l’attaccante del Napoli Giacomo Raspadori ai microfoni di Dazn dopo il match vinto 1-0 contro il Lecce. “La partita è stata molto difficile, avevamo pressione, l’importante è avere vinto, dobbiamo continuare così. Clean sheet? Parte dagli attaccanti, quando loro fanno bene è più facile anche per noi”, ha aggiunto Amir Rrahmani.

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Lotito al telefono: mai visto un giocatore intelligente

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Un video che gira da ore sul web mette in difficoltà il patron della Lazio. Si tratta di una telefonata che sarebbe avvenuta tra un interlocutore, che dice di fare il tassista e Claudio Lotito, nella quale lui esprime giudizi non proprio lusinghieri sui suoi giocatori. Nelle immagini si vede un cellulare, in cui appare il numero di telefono del senatore di FI e si ascolta la conversazione. Tra le frasi definite ‘choc’ c’è quella rivolta ai calciatori: “I giocatori hanno la merda nel cervello, altrimenti non farebbero i calciatori. Hai mai visto un calciatore intelligente?”. Poi aggiunge: “I giocatori si dividono in quattro categorie: normali, buoni, ottimi e campioni”. E a questo proposito elogia l’attaccante spagnolo Pedro per come è entrato in campo contro il Parma nell’ultima partita di campionato in cui ha segnato due reti, determinanti per il pareggio della Lazio.

“Quello è un campione”, incalza Lotito, mentre gli altri “uno è una pippa e l’altro pure”. “Stiamo messi così, che vuoi fare?”, spiega al giovane tassista che tenta di farlo parlare il più possibile. Cosa che il senatore, presidente della squadra biancoceleste, fa a briglia sciolta. Infatti quando gli viene menzionata l’eliminazione con il Bodo e si nominano Noslin e Tchaouna che hanno sbagliato ai calci di rigore, Lotito sbotta: “Il Bodo è una squadra di pippe”.

E “Noslin è costato 18 milioni”, ma “l’ha voluto l’ allenatore mica l’ho chiesto io”. “Adesso lui”, aggiunge riferendosi a Baroni, ma senza citarlo per nome, “mi ha detto: ma cosa cazzo gli è successo? Lo scorso anno era un fenomeno”. E quando gli si parla del like messo da Tchaouna ad un post della Uefa che esaltava la qualificazione del Bodo, Lotito replica: “Quello è proprio un cretino, nemmeno parla l’italiano”. Per poi concludere: “Purtroppo è questa la realtà”. Visto il clamore scatenato dal video sul web, Lotito passa all’attacco e in una nota diffusa alle agenzie avverte: “Il mio numero di cellulare probabilmente è stato clonato e una conversazione telefonica è stata registrata in modo fraudolento”. “Si tratta di un atto vile e intollerabile” che lui condanna “con la massima fermezza”, poiché “rappresenta una palese violazione della mia privacy e dei principi di legalità”. Quindi, fa sapere di essere andato in Questura per denunciare l’accaduto e per chiedere “l’immediata rimozione del video e la sua cancellazione”.

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