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Cronache

Si lancia da un palazzo, gravissima la dirigente del Ministero dell’Istruzione Giovanna Boda

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Giovanna Boda, 47 anni, capo del dipartimento per le Risorse umane, finanziarie e strumentali del ministero dell’Istruzione, è ricoverata in gravissime condizioni al Policlinico Gemelli dopo essersi lanciata dal secondo piano di un palazzo in piazza della Libertà a Roma. Proprio oggi la notizia, diffusa dal quotidiano La Verita’, che la donna è indagata per corruzione, in concorso con altre persone, nell’ambito di un’inchiesta della procura di Roma relativa a presunte tangenti per affidamenti di appalti da parte del ministero. Giovanna Boda aveva subito ieri una perquisizione. Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha fatto sapere, attraverso una nota, di essere “profondamente addolorato” ed ha espresso “tutta la vicinanza, sua e del Ministero, alla dottoressa Giovanna Boda e alla sua famiglia”.

Giovanna Boda, 47 anni, è Capo Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali presso il Ministero dell’Istruzione.  La dirigente del Miur era stata di recente posta alla guida dell’Ufficio scolastico regionale calabrese. Laureata in Psicologia dello sviluppo alla Sapienza di Roma, ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Psicologia sociale presso l’Università degli Studi di Padova. Ha vinto il concorso da ricercatore di ruolo in Psicologia sociale presso l’Università degli Studi di Bergamo. Dal 1999 ha collaborato con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricercaoperando in numerose commissioni di lavoro e partecipando a tavoli nazionali sulle politiche giovanili. Ha svolto dal 2017 al 2018 la mansione di Capo Dipartimento presso il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri. Fino al 2019 è Direttore Generale per lo Studente, l’Integrazione, e la Partecipazione presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

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Cronache

Voto di scambio a Cercola: voti venduti a 30 e 20 euro

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Trenta euro a voto per la prima tornata elettorale e venti per il ballottaggio: questo il tariffario della compravendita delle preferenze a Cercola, in provincia di Napoli, in occasione delle elezioni amministrative del maggio 2023. E’ emerso nell’ambito di una indagine dei carabinieri e della DDA (pm Henry John Woodcock e Stefano Capuano) su una serie di episodi di voto di scambio politico-mafioso documentati nel comune vesuviano.

Tra gli arrestati figurano la figlia di un boss ergastolano, all’epoca dei fatti rappresentante di lista, una candidata legata da vincoli di parentela al clan De Micco, suo fratello, consigliere in una municipalità di Napoli, e anche loro padre. Le elezioni finite al centro delle indagini sono le amministrative del 14 e 15 maggio 2023, quindi del successivo ballottaggio del 25 e 26 maggio dello stesso anno.

Gli indagati (per loro vale il principio costituzionale di non colpevolezza fino a sentenza definitiva) sono accusati di compravendita di voti per essere eletti. Quando scoprono che la tornata elettorale è andata male fanno i moralisti e contestano agli elettori di avere promesso il consenso e intascato denaro da più di un candidato. Emerge anche questo nell’ambito dell’indagine dei carabinieri e della DDA di Napoli sul voto di scambio politico mafioso a Cercola. Nella conversazione intercettata dai militari della Sezione Operativa di Torre del Greco e di Cercola, a parlare sono alcuni indagati che avevano impegnato qualche migliaio di euro per accaparrarsi i voti: si lamentano del fatto che ciononostante per loro era andata male: “Se li sono comprati i voti… hanno i soldi e comprano…”.

Nel comunicato stampa diffusa dai carabinieri si fa rilevare che “il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva”.

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Cronache

Uomo ucciso a Pavia, sospetti su amico

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E’ stato ucciso probailmente da un amico l’uomo di 36 anni trovato morto stamattina per strada alla periferia di Pavia. Il delitto sarebbe avvenuto in un appartamento vicino al luogo del ritrovamento e il cadavere portato in strada da una persona che la vittima conosceva, da cui era ospitata, ed ora è interrogata. L’omicidio sarebbe accaduto al culmine di una lite. Sul posto i carabinieri. L’allarme è stato dato da alcuni passanti che hanno visto il corpo per strada.

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Cronache

Donna scomparsa a Lanciano e ritrovata viva a Castelvolturno, volevo farla finita

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La maestra di ballo e fitness di Lanciano, Milena Santirocco, di 54 anni, scomparsa il 28 aprile scorso e ritrovata viva sabato sera a Castel Volturno dopo sei giorni di ricerche sul litorale abruzzese si è allontanata volontariamente da casa con l’intento di suicidarsi: non si è trattato di un sequestro di persona, come dichiarato dalla donna ai primi soccorritori che l’avevano raggiunta nella caffetteria in Campania. La donna avrebbe confessato l’intenzione di uccidersi durante l’interrogatorio di ieri davanti al pm di Lanciano, Silvia di Nunzio. A riportarlo è il quotidiano regionale ‘Il Centro’.

Con questo articolo il racconto di questa storia finisce.

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