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Juventus più concreta, il Napoli perde di misura allo Stadium

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Juventus – Napoli: la sfida delle sfide. Se l’aggiudicano i padroni di casa per 2-1, costruendo la vittoria senza neanche troppa fatica. Maggiore la qualità tecnica dei bianconeri rispetto al Napoli, maggiori chance grazie al gioco aereo, soprattutto più concretezza. Azzurri che partivano quasi favoriti, galvanizzati dagli ultimi 6 risultati positivi ma sono rimasti abbastanza imbrigliati nelle manovre e oltremodo imprecisi nei tiri in porta anche se, soprattutto nel secondo tempo hanno prodotto tante opportunità. Il penalty azzurro per il 2-1 arrivato troppo tardi per recuperare. La Juve va avanti a 59 punti, il Napoli resta a 56.
Una stagione altalenante per le due squadre con la Juve (sconfitta in casa dal Benevento e costretta al pari dal Torino) alla ricerca della sua ‘nuova’ identità – dopo nove scudetti consecutivi – ma oggi assistita dalla determinazione giusta.
Gattuso opera 6 cambi rispetto al match con il Crotone: rientra Koulibaly dopo la squalifica, con lui Rrahmani al centro della difesa; Di Lorenzo a destra e Hysaj a sinistra. Demme recuperato fa coppia con Fabian; ritorna in attacco Lozano dal primo minuto con al centro Zielinski, trequartista alle spalle di Mertens.
Al 2′ la Juventus molto pericolosa manca il bersaglio clamorosamente: cross dalla destra di Danilo per Ronaldo che solo a due passi da Meret liscia clamorosamente il pallone di testa.
Risponde il Napoli al 4’ minuto: lancio lungo per lo scatto di Lozano. Il messicano in area appoggia per Zielinski che di destro spara alto.

Al 13′ non sbaglia il campione portoghese: Chiesa va via in slalom e mette la palla in mezzo. Ronaldo si smarca e supera Meret per il vantaggio dei padroni di casa.
Il Napoli fa giropalla alla ricerca di spazi utili ma gli avversari chiudono con efficacia.
Al 34′ i bianconeri protestano per un presunto fallo in area, sulla linea di fondo, di Lozano su Chiesa. Il giocatore della Juve resta a terra per vari minuti ma il check del VAR non rileva nulla di irregolare.
Si inverte la querelle al 44′: intervento di Danilo in piena area su Zielinski. Il brasiliano tocca il polacco, protesta il Napoli ma anche in questo caso per l’arbitro Mariani non è calcio di rigore.


Si chiude il primo tempo con il vantaggio della Juventus, più concreta e determinata della squadra azzurra.
Secondo tempo con un piglio diverso da parte degli azzurri. Al 53′ doppio cambio per gli uomini di Gattuso: escono Demme e Lozano per Politano e Osimhen
Molto pericolosi in varie azioni nei primi 20’ della ripresa prima Di Lorenzo, poi Insigne e anche Osimhen. Buffon si fa trovare pronto anche con parate importanti come quella su Fabian al 71’ con un tiro da 25 metri.
La Juve non ha bisogno di mille azioni per andare in rete. Paulo Dybala (subentrato a Morata al 69’), nel momento in cui sembrava fosse vicino il pareggio azzurro, trova al 73’ con un rasoterra preciso al limite dell’area il gol del raddoppio.
Il Napoli prova a rialzarsi con un doppio cambio al 76’: escono Mertens e Hysaj, entrano Elmas e Mario Rui.
All’ 89′ Chiellini tocca il ginocchio di Osimhen, calcio di rigore per gli azzurri. Insigne accorcia le distanze.
Il Napoli ha 4 minuti per sperare nel pareggio. Petagna entra al posto di Fabián Ruiz ma il miracolo non avviene. Il Napoli perde all’Allianz Stadium 2-1.

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Incassi, in vetta Zendaya tennista e il doc sul Napoli campione

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Una vetta spumeggiante di sport al botteghino italiano in questo week end. Al primo posto si conferma “solida” per il terzo settimana di fila Zendaya in versione tennista per Challengers con Mike Faist e Josh O’Connor.

Il film di Luca Guadagnino, seppur in calo del 37%, ha incassato altri 792mila euro con una media di 1.410 euro su 562 sale superando i 3 milioni complessivi e avviandosi a superare presto Chiamami col tuo nome (3.180.790 euro totali). Ma è il grande calcio di serie A il protagonista del secondo posto a un soffio dal vincitore: ‘Sarò con te’, il film che a un anno di distanza celebra il terzo scudetto del Napoli, diretto da Andrea Bosello e prodotto da Filmauro di Luigi e Aurelio De Laurentiis, ha guadagnato 770 mila euro in soli due giorni con la media stellare di 5.135 euro in 150 cinema.

Al terzo posto il blockbuster The Fall Guy con Ryan Gosling e Emily Blunt che ha ottenuto quasi 669mila euro nel week end che diventano 1 milione 196mila grazie anche alle anteprime del 26 aprile e del 1 maggio. La media è stata di 1.818 euro su 368 sale.

Al quarto posto c’è invece Garfield – Una missione gustosa, che mette in cascina 562mila (1.255 di media su 448 sale) con un totale di 1 milione 257mila nei 5 giorni e con il 1 maggio. Scivola dalla seconda alla quinta piazza Confidenza di Daniele Luchetti con Elio Germano che ha guadagnato 287mila euro (per un totale di 1 milione 390mila), poi il biopic Back to Black su Amy Winehouse con Marisa Abela che ne ha incassati 165mila (in complesso 2 milione 106mila) e settimo Civil War con Kirsten Dunst che ne ha ottenuti quasi 159mila. Debutta ottavo il documentario di Wim Wenders, Anselm, che ha incassato 134mila euro (256mila in 6 giorni). Chiudono la top ten il pungente Cattiverie a domicilio di Thea Sharrock con Olivia Colman (131 mila nel week end e 1.066.938 totali) e il quarto capitolo di Ghostbusters, Minaccia Glaciale (123mila nel fine settimane e 2 milioni 720mila complessivi). Gli incassi totali sono stati di quasi 4 milioni 485mila in calo del 23.9% sullo stesso periodo dello scorso anno e del 28% sullo scorso week end.

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Attesa per voto su Emiliano. Conte, non aiutare destra

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In Puglia si contano le ore. Martedì nel consiglio regionale è atteso il voto sulla mozione di sfiducia al presidente Michele Emiliano presentata dal centrodestra e i fari sono tutti puntati sul gruppo del Movimento 5 Stelle. Il leader pentastellato Giuseppe Conte trascorre l’intero fine settimana nel ‘tacco’ della Penisola, in un tour che guarda alle elezioni europee, ma anche a quelle amministrative. E, tra un appuntamento e l’altro, esclude sgambetti.

“Il Movimento 5 Stelle non si presterà mai a iniziative strumentali del centrodestra”, rassicura. Intanto cresce il pressing di chi è pronto a votare la sfiducia a una giunta che, seppur rinnovata con un ‘mini-rimpasto’, è ancora scossa dal terremoto politico e giudiziario che l’ha investita. Italia Viva annuncia: “voteremo contro Emiliano”. E lancia l’appello a Cinque Stelle e Azione: “smettete di sostenere Emiliano e passate all’opposizione con noi se davvero volete essere credibili”. Il richiamo della compagine renziana è alle due forze che potrebbero essere decisive nel voto in assemblea. Anche se, nel territorio, è diffusa la sensazione che la giunta possa reggere al colpo sferrato dalla coalizione di centrodestra.

Emiliano ha da poco incontrato il gruppo di Azione, che conta tre consiglieri, accogliendo le condizioni politiche poste per restare in maggioranza: rotazione dei dirigenti e dei funzionari della Regione, compresa quella simultanea e immediata dei direttori generali delle Asl. Il presidente pugliese ha anche aperto al “patto di legalità” e al “progetto del nucleo ispettivo” avanzati dal M5s. E così Conte, da Bari, può tendere la mano: “c’è un riscontro positivo, quindi non ci sono gli elementi per offrire il destro a questa azione strumentale”. Il leader assicura una valutazione “dell’azione amministrativa a livello regionale” e aggiunge: “noi siamo corresponsabili, fieramente responsabili, di tanti progetti positivi che abbiamo avviato prima di lasciare gli incarichi in Regione”. L’assessora M5s Rosa Barone ha sì lasciato gli incarichi – gesto di discontinuità voluto dai pentastellati -, ma Conte sembra non voler buttare a mare il laboratorio del campo largo rappresentato dalla giunta Emiliano.

Una decisione già anticipata dai 5s pugliesi e che non è frutto di un confronto tra l’ex premier e la segretaria dem Elly Schlein. Tra i due i rapporti restano gelidi. E Conte preferisce piuttosto puntare il dito contro la destra, sia a livello nazionale che locale. L’opposizione alla giunta Emiliano, attacca il leader M5s, “fa bene a non dare lezioni a nessuno perché potrei fare l’elenco dello scambio politico mafioso che riguarda le amministrazioni di centrodestra in tutta Italia”. Intervento che stimola la risposta piccata di Teresa Bellanova di Iv.

“Conte – dice – continua con il suo linguaggio ambiguo, ma in realtà vuole continuare a sostenere Emiliano”. E va all’assalto anche il capogruppo alla Camera di FdI Tommaso Foti: “il dubbio è che quando parla di corresponsabilità, Conte si associ al sistema di potere targato PD, consolidatosi anche grazie ai silenzi dei 5 Stelle”. Schermaglie che continueranno fino a martedì. Poi, dal giorno dopo, tornerà sul piatto l’ipotesi di un rimpasto più profondo della giunta Emiliano. Così come inizialmente auspicato dai vertici nazionali del Pd. Non è escluso che Emiliano possa temporeggiare fino a dopo il voto delle amministrative. Intanto, sul possibile rientro dei 5s in giunta, Campo Marzio fa sapere che “non è all’ordine del giorno oggi, come non lo era prima”.

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Addio a Cesar Luis Menotti, il ct ‘mundial’ del 1978

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Luis Cesar Menotti, commissario tecnico della nazionale argentina che vinse i Mondiali di casa, nel 1978, è morto all’età di 85 anni. Lo rende noto via social la federcalcio argentina. Menotti non era in buone condizioni di salute dall’agosto dell’anno scorso, quando aveva avuto un malore in casa.

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