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Arrestato con l’accusa di corruzione il sindaco Artena Felicetto Angelini: era in prima linea sul caso Willy

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E’ stato in prima linea dopo la morte di Willy Monteiro partecipando a fiaccolate in memoria del giovane, portando solidarieta’ ai familiari e ripetendo in piu’ occasioni che la sua comunita’ era dalla parte della giustizia. Ora Felicetto Angelini, sindaco di Artena, paese dove vivevano i fratelli Bianchi e gli altri arrestati per l’omicidio di Willy e’ finito ai domiciliari nell’ambito di un’indagine che ha ‘decapitato’ l’amministrazione comunale del paese in provincia di Roma. L’operazione e’ scattata all’alba. Sono 22 gli indagati per illeciti al Comune a cui vengono contestati, a vario titolo, reati di corruzione, concussione, tentata concussione, falsita’ ideologica, turbata liberta’ del procedimento di scelta del contraente e plurimi abusi d’ufficio. Ai domiciliari anche l’assessore ai lavori pubblici Domenico Pecorari e l’allora responsabile dell’Ufficio Tecnico. Il Pd provinciale ha sospeso il sindaco e l’assessore dal partito. “La vicenda e’ ancora poco delineata. Confidiamo nell’operato della magistratura e cercheremo di dare il nostro contributo per far emergere la verita’”, ha affermato, da parte sua, l’avvocato Massimo Ferrandino, difensore del primo cittadino. L’indagine dei carabinieri di Colleferro e’ partita dal licenziamento di una dipendente, assunta con concorso pubblico con l’incarico di istruttore direttivo contabile, poi al Comune di Rignano Flaminio e successivamente licenziata per mancato superamento del periodo di prova di sei mesi. Secondo l’accusa, la dipendente sarebbe stata licenziata perche’ si sarebbe rifiutata di stilare un bilancio falso che non facesse, cioe’, risultare una “situazione di predissesto in cui versava il comune”. “Cosi’ non va bene. Tu sei nuova, non sai come funziona qui ad Artena” le sarebbe stato detto per convincerla. scrive nell’ordinanza il gip di Velletri. Nell’ordinanza il giudice parla di una . Disposta la sospensione temporanea dai pubblici uffici nei confronti della segretaria comunale, del vice comandante della Polizia Locale e della responsabile dell’ufficio del personale. Sarebbero emersi anche casi di corruzione da parte del sindaco con un ex consigliere di minoranza e dell’assessore e l’annullamento di diverse contravvenzioni per violazioni al Codice della Strada.

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Cronache

Voto di scambio a Cercola: voti venduti a 30 e 20 euro

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Trenta euro a voto per la prima tornata elettorale e venti per il ballottaggio: questo il tariffario della compravendita delle preferenze a Cercola, in provincia di Napoli, in occasione delle elezioni amministrative del maggio 2023. E’ emerso nell’ambito di una indagine dei carabinieri e della DDA (pm Henry John Woodcock e Stefano Capuano) su una serie di episodi di voto di scambio politico-mafioso documentati nel comune vesuviano.

Tra gli arrestati figurano la figlia di un boss ergastolano, all’epoca dei fatti rappresentante di lista, una candidata legata da vincoli di parentela al clan De Micco, suo fratello, consigliere in una municipalità di Napoli, e anche loro padre. Le elezioni finite al centro delle indagini sono le amministrative del 14 e 15 maggio 2023, quindi del successivo ballottaggio del 25 e 26 maggio dello stesso anno.

Gli indagati (per loro vale il principio costituzionale di non colpevolezza fino a sentenza definitiva) sono accusati di compravendita di voti per essere eletti. Quando scoprono che la tornata elettorale è andata male fanno i moralisti e contestano agli elettori di avere promesso il consenso e intascato denaro da più di un candidato. Emerge anche questo nell’ambito dell’indagine dei carabinieri e della DDA di Napoli sul voto di scambio politico mafioso a Cercola. Nella conversazione intercettata dai militari della Sezione Operativa di Torre del Greco e di Cercola, a parlare sono alcuni indagati che avevano impegnato qualche migliaio di euro per accaparrarsi i voti: si lamentano del fatto che ciononostante per loro era andata male: “Se li sono comprati i voti… hanno i soldi e comprano…”.

Nel comunicato stampa diffusa dai carabinieri si fa rilevare che “il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva”.

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Uomo ucciso a Pavia, sospetti su amico

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E’ stato ucciso probailmente da un amico l’uomo di 36 anni trovato morto stamattina per strada alla periferia di Pavia. Il delitto sarebbe avvenuto in un appartamento vicino al luogo del ritrovamento e il cadavere portato in strada da una persona che la vittima conosceva, da cui era ospitata, ed ora è interrogata. L’omicidio sarebbe accaduto al culmine di una lite. Sul posto i carabinieri. L’allarme è stato dato da alcuni passanti che hanno visto il corpo per strada.

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Cronache

Donna scomparsa a Lanciano e ritrovata viva a Castelvolturno, volevo farla finita

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La maestra di ballo e fitness di Lanciano, Milena Santirocco, di 54 anni, scomparsa il 28 aprile scorso e ritrovata viva sabato sera a Castel Volturno dopo sei giorni di ricerche sul litorale abruzzese si è allontanata volontariamente da casa con l’intento di suicidarsi: non si è trattato di un sequestro di persona, come dichiarato dalla donna ai primi soccorritori che l’avevano raggiunta nella caffetteria in Campania. La donna avrebbe confessato l’intenzione di uccidersi durante l’interrogatorio di ieri davanti al pm di Lanciano, Silvia di Nunzio. A riportarlo è il quotidiano regionale ‘Il Centro’.

Con questo articolo il racconto di questa storia finisce.

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