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Ambiente

“Vi chiedo perdono, ho bruciato io il Monte Solaro a Capri”, la confessione choc di un 15enne

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Ha solo 15 anni l’autore dell’incendio del Monte Solaro a Capri il 30 settembre passato. Fiamme che hanno devastato un ettaro di vegetazione nel punto più alto dell’isola, rovinando anche quello che era lo skyline originario. Ci vorranno almeno 10 anni per far rinascere quell’area incendiata. A scoprire e a far confessare il piromane sono stati i carabinieri della stazione di Anacapri, dopo un lavoro certosino di indagine. Il giovane è stato rintracciato dopo che i militari assieme ai vigili del fuoco sono riusciti a capire quale è stato il punto di innesco dell’incendio. È bastato guardare le telecamere di sorveglianza per accertare che a quell’ora sette ragazzini erano saliti verso il Monte Solaro per poi ridiscenderne a distanza di un po’ di tempo con l’aria e il comportamento di chi scappa a gambe levate, forse anche spaventati. I giovani sono stati rintracciati uno ad uno.

Portati in caserma. Ascoltati con le garanzie di legge trattandosi di minorenni. E alla fine uno di loro, 15 anni da poco compiuti, ha confessato di essere stato lui ad innescare l’incendio. Come? Dando fuoco a foglie secche con un accendino. Per spegnere il rogo, quando era già andato distrutto quasi tutto sul Monte Solaro, sono intervenuti tre squadre dei Vigili del Fuoco, 2 elicotteri antincendio della protezione civile e tanti volontari. Il 15enne è apparso pentito, certo non lo si può bollare come piromane. Ha fatto danni ingenti. È indagato per il reato di incendio boschivo.

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Ambiente

Microsoft presenta Aurora: l’intelligenza artificiale che rivoluziona le previsioni meteo e ambientali

Più veloce, più precisa e capace di prevedere anche tempeste di sabbia e cicloni: il nuovo modello AI supera gli standard globali.

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Aurora è il nome della nuova intelligenza artificiale sviluppata da Microsoft che segna un punto di svolta nella previsione del tempo e degli eventi ambientali. Più che un semplice modello meteorologico, Aurora è un sistema avanzato in grado di modellare l’intero sistema Terra, integrando dati su atmosfera, oceani e qualità dell’aria. Le sue straordinarie prestazioni sono state appena pubblicate sulla rivista scientifica Nature.

Oltre il meteo: una mappa predittiva globale della Terra

Aurora è in grado di prevedere l’evoluzione dei cicloni tropicali, l’altezza delle onde oceaniche, la direzione dei venti, la qualità dell’aria e persino fenomeni eccezionali come le tempeste di sabbia, superando nettamente i modelli meteorologici tradizionali. Il sistema si basa su oltre un milione di ore di dati geofisici raccolti da satelliti, radar, stazioni meteorologiche e simulazioni: un dataset che gli sviluppatori definiscono il più ampio mai assemblato per un modello IA di questo tipo.

Apprendimento rapido e flessibile

Aurora si distingue anche per la rapidità di addestramento: l’intelligenza artificiale è in grado di imparare a generare previsioni in pochi secondi e può essere ulteriormente specializzata per compiti mirati – come la previsione delle onde o dell’inquinamento – utilizzando una quantità limitata di dati aggiuntivi.

Più precisa dei modelli ufficiali

I risultati sono impressionanti. Secondo lo studio su Nature, Aurora fornisce previsioni meteo a 10 giorni più accurate e a un costo computazionale inferiore rispetto ai modelli utilizzati dalle principali agenzie internazionali, compreso quello del prestigioso Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF).

Durante i test, Aurora ha:

  • Previsto con quattro giorni di anticipo l’arrivo del tifone Doksuri (luglio 2023) nelle Filippine.

  • Superato il National Hurricane Center nella previsione dei percorsi dei cicloni tropicali a cinque giorni.

  • Battuto sette importanti centri di previsione per i percorsi dei cicloni nella stagione 2022-2023.

  • Indicato con un giorno di anticipo la tempesta di sabbia che ha colpito l’Iraq nel giugno 2022.

Un nuovo paradigma per la meteorologia globale

Con Aurora, Microsoft ridefinisce le potenzialità dell’intelligenza artificiale applicata alla scienza del clima e dell’ambiente, aprendo nuove strade non solo per il meteo quotidiano ma anche per la gestione delle emergenze climatiche, la navigazione marittima, la salute pubblica e la pianificazione energetica.

(L’immagine in evidenza è stata creata grazie a sistemi di intelligenza artificiale) 

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Ambiente

Ponte sullo Stretto, ok della Valutazione ambientale ma il Quirinale blocca norma antimafia del decreto Infrastrutture

La Presidenza della Repubblica chiede lo stralcio della norma sui controlli centralizzati. Intanto arriva il via libera ambientale al progetto.

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Passo avanti sul fronte tecnico, ma stop sul piano normativo. Il decreto Infrastrutture, approvato lunedì scorso dal Consiglio dei ministri, è stato modificato su richiesta del Quirinale, che ha chiesto di eliminare una norma pensata per rafforzare i controlli antimafia legati alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

La misura, fortemente voluta dal ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini e dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, prevedeva il trasferimento delle competenze di controllo alla struttura centralizzata per la prevenzione antimafia del Viminale, sulla falsariga del modello già in uso per Milano-Cortina 2026 e per le zone terremotate.

«Volevamo centralizzare i controlli come segno concreto dell’impegno sulla prevenzione delle infiltrazioni criminali», aveva spiegato Piantedosi.

Tuttavia, secondo la Presidenza della Repubblica, non sussistevano i presupposti d’urgenza che giustificassero l’inserimento della norma nel decreto, chiedendone la rimozione prima dell’uscita del testo da Palazzo Chigi. Una decisione che ha sorpreso la Lega, che non esclude di riproporre la misura tramite un emendamento nei prossimi passaggi parlamentari.

Il progetto del Ponte riceve l’ok ambientale

Nel frattempo, il progetto del Ponte sullo Stretto ha segnato un passo avanti importante con il via libera della Commissione tecnica del Ministero dell’Ambiente alla Valutazione di impatto ambientale (VIA). Dopo mesi di richieste e approfondimenti, la documentazione potrà ora essere trasmessa alla Presidenza del Consiglio, dove il progetto attende il timbro finale del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile).

L’iter non si ferma qui: il governo dovrà trasmettere un’informativa alla Commissione Europea, tappa necessaria prima della delibera conclusiva.

Salvini: «Un passo fondamentale». Morelli: «Chiudiamo in due settimane»

Il vicepremier Salvini ha commentato con entusiasmo la notizia:

«È un altro passo fondamentale verso un’opera che unisce e sviluppa».

A fare il punto sulle prossime tappe è Alessandro Morelli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Cipess:

«Siamo in costante contatto con le amministrazioni competenti. Appena arriverà la proposta di delibera dal Mit, confidiamo di chiudere l’intero percorso entro due settimane, con il via libera definitivo del Cipess».

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Ambiente

Area Marina Protetta Capri: intesa vicina tra tutela del mare e sviluppo turistico

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I “no” ideologici sembrano finalmente superati: l’Area Marina Protetta dell’Isola di Capri è oggi più vicina grazie a una nuova stagione di dialogo e mediazione. L’obiettivo non è più solo difendere l’ambiente o incentivare il turismo, ma trovare un equilibrio concreto tra la salvaguardia del mare e la sua fruizione responsabile.

Tavolo del Mare: Capri e Anacapri pronte al confronto

Dopo anni di tensioni e veti contrapposti, è arrivato un segnale chiaro di svolta dal Tavolo del Mare riunitosi ad Anacapri, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali e scientifici di primo piano, tra cui Ettore de Conciliis, capo della segreteria del sottosegretario alle Aree Protette, l’ammiraglio Francesco Tomas del Mase, il prof. Gianni Russo dell’Università Parthenope e Antonino Miccio, presidente del coordinamento nazionale Federparchi.

Entro poche settimane i comuni di Capri e Anacapri saranno convocati al Ministero dell’Ambiente per definire la zonizzazione ufficiale dell’Area Marina Protetta. Si tratta di un passo fondamentale, anche in vista del 2027, anno in cui Capri sarà sotto i riflettori per le regate dell’America’s Cup.

Dalla protesta all’intesa: la reazione agli “inchini” dei giganti del mare

Il nuovo slancio è arrivato anche in seguito all’ennesimo episodio di oltraggio al paesaggio: l’inchino ai Faraglioni da parte della nave da crociera Silver Ray, poi sanzionato. Proprio questo fatto ha accelerato la presa di posizione dei sindaci dell’isola.

«Se continuiamo a violare il nostro patrimonio naturale, anche il mito di Capri sarà compromesso», ha dichiarato Franco Cerrotta, sindaco di Anacapri, sottolineando la necessità di difendere un ambiente che oggi è parte integrante dell’identità turistica dell’isola.

Il sindaco di Capri, Paolo Falco, ha invece ribadito l’urgenza di riconoscere autonomia alla Zona Speciale di Conservazione (ZSC) dell’isola, ancora oggi inglobata nell’area di Punta Campanella. «Solo con l’autonomia possiamo garantire una tutela adeguata senza penalizzare la vocazione turistica dell’isola», ha spiegato.

Le nuove condizioni: confronto aperto e tutela condivisa

Il dialogo avviato con Ispra, associazioni ambientaliste e categorie locali ha prodotto un primo risultato importante: la revisione dei divieti inizialmente proposti nell’area dei Faraglioni, con un approccio più flessibile e sostenibile.

Antonino Miccio, coordinatore delle Aree Marine Protette, ha confermato che ci sono ancora aspetti da affinare, ma ha apprezzato la disponibilità del ministero a concertare soluzioni con le amministrazioni locali, affinché l’Area Marina Protetta di Capri possa diventare un modello di sviluppo sostenibile nel Mediterraneo.

Federalberghi: sì alla tutela, ma con equilibrio

Tra i protagonisti del confronto, Lorenzo Coppola, presidente di Federalberghi Isola di Capri, ha espresso ottimismo: «Siamo vicini a una soluzione condivisa. Se il sistema Capri lavora compatto, i risultati arrivano». E proprio Anacapri ha messo sul tavolo nuove condizioni per riscrivere il regolamento e definire lo scorporo da Punta Campanella, elemento essenziale per completare l’iter.

La vera sfida, come ha sottolineato Coppola, sarà coniugare la tutela ambientale con l’esigenza di non soffocare l’imprenditoria turistica, che rappresenta il cuore economico dell’isola.


Titolo SEO: Area Marina Protetta Capri: intesa vicina tra tutela del mare e sviluppo turistico
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