Il Napoli vuole evitare di passare il testimone già a dicembre a un’Inter sempre più autorevole, lanciata in una fuga scudetto che appare compatibile col potenziale della sua rosa. Simone Inzaghi, dopo la prova di forza data a Lisbona col recupero di tre gol in una gara che contava poco e con otto sostituti in campo, ha la forza dei nervi distesi. Una sconfitta potrebbe essere tutto sommato rimediabile, una vittoria significherebbe rafforzare la fuga e infliggere un colpo tremendo a un Napoli che tenta di riguadagnare l’autostima col sergente di ferro Mazzarri che, proprio con la squadra con cui ha ottenuto i risultati migliori dieci anni fa, cerca di tornare in auge dopo un’eclissi che l’ha fatto scomparire dai radar del calcio che conta. Tutto lascia presagire un incontro spettacolare e dal risultato in bilico, nel match clou della 14/a di A, domenica sera al ‘Maradona’.
Il recuperato Osimhen e il rinfrancato Kvara sfidano, orgogliosi dello scudetto sul petto, gli affiatati e irresistibili Lautaro e Thuram. Anche a centrocampo i confronti sono equilibrati, mentre sulle fasce prevale l’Inter. Anche se hanno la migliore difesa, in quel reparto gli ospiti potrebbero rendere qualcosa per le assenze di Pavard e Bastoni, ma il Napoli non ha ancora elaborato il ‘lutto’ della partenza di Kim visto che il sostituto Natan convince a metà. Però, dopo l’esonero di Garcia, i partenopei hanno ritrovato lo spirito giusto, come hanno dimostrato a Bergamo e a Madrid. Rischia molto di più, in realtà, il Milan di Pioli colpito e (quasi) affondato in Champions in un girone comunque complicato. I tumultuosi movimenti di mercato sembrano avere alla distanza disunito il gruppo falcidiato da una sequela di infortuni che non possono essere ascrivibili solo alla sfortuna.
La difesa manca di cinque elementi e domani, contro il volitivo Frosinone, il reduce Tomori sarà affiancato dal baby Simic. Senza Leao e lo squalificato Giroud Pioli sarà costretto a ricorrere all’inconsistente Jovic. Di Francesco si sta togliendo molti sassolini dalle scarpe: dopo i molteplici esoneri sta facendo volare il Frosinone come aveva fatto col Sassuolo a inizio carriera. I ciociari divertono, sfruttano i prestiti di Soule’, Barrenechea, Reinier, Cheddira per creare un gruppo sfacciato e ambizioso, per ora ancorato al nono posto. Un ulteriore passo falso potrebbe far traballare la panchina di Pioli, che è comunque al terzo posto. Osservate speciali, nel turno successivo alla quinta tappa delle coppe, sono le attardate Roma, Atalanta, Fiorentina e Lazio, oltre alla sorpresa Bologna. La Roma, criticata aspramente da Mourinho dopo la frenata a Ginevra, gioca in casa del Sassuolo di Berardi e degli ex Vina e Defrel. Rientrerà Mancini, le chance dei tre punti sono affidate a Lukaku e Dybala, insolitamente opaco col Servette.
L’Atalanta ha ritrovato il miglior Scamacca e renderà visita a un Torino sempre più inconcludente, con l’ex Zapata smanioso di farsi rimpiangere. La Fiorentina deve cambiare marcia dopo le quattro sconfitte in cinque gare che hanno frenato la sua ascesa: sembra favorita contro la Salernitana che è ultima ma che ha mostrato orgoglio e qualità vincendo con la Lazio grazie all’ex Candreva. I biancazzurri hanno frenato le difficoltà recenti con la qualificazione agli ottavi di Champions e le prodezze del ritrovato Immobile, ma il bilancio in campionato e’ deprimente: sono 11/i, a -7 dal quarto posto.
Servono tre punti contro il Cagliari che sembra in progresso e ha una batteria di attaccanti superiore ai suoi avversari per la salvezza. Se buona parte delle squadre arrancano, ce n’è una che vola. E’ il Bologna di Thiago Motta, trascinato da Ferguson, Aebischer e Zirkzee, che ha il miglior rendimento degli ultimi 20 anni. Gli emiliani sono quinti con la Roma e hanno la possibilità di ottenere la quarta vittoria in sei gare in casa di un deludente Lecce che Baroni non riesce a riassestare dopo un buon inizio. Le altre due gare riguardano la volata salvezza. Il Genoa, che Gilardino sta pilotando verso il centroclassifica, recupera Retegui, dà fiducia a Malinovskyi e ospita l’alterno Empoli, che però ha tratto giovamento dal ritorno di Andreazzoli. Molto piu’ delicato è il derby del nord-est: l’Udinese con Cioffi sembra più competitivo, ma la classifica è deficitaria e rimane l’enigma del recupero di Deulofeu, fermo ai box da un anno. I friulani ospitano il Verona di Baroni in caduta libera: dopo le due vittorie iniziali ha collezionato tre punti in 11 partite. Un ulteriore stop potrebbe decapitare anche la panchina dei veneti.