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Cultura

“Sport e Religioni per la Pace”, il matrimonio officiato al Real Teatro San Carlo di Napoli

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Non solo sport  nel panorama degli eventi alle Universiadi estive 2019. Temi sociali e la Pace in prima fila ieri al Teatro San Carlo di Napoli durante l’evento “Sport e Religioni per la Pace”, evento interreligioso  pensato dall’ufficio cultura della Curia di Napoli per favorire l’incontro tra le diverse religioni di appartenenza dei tanti atleti partecipanti all’Universiade. Varie comunità religiose porteranno in scena una propria esibizione: il gruppo Buddista Sri Ridma, la Comunità Baha’i, l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, la Comunità Ebraica, la Comunità Dzogchen di Namdeling e la Comunità Islamica Nasheed. La serata sarà aperta dagli interventi dell’Orchestra Liceo Musicali e dell’Orchestra Conservatorio a Majella dirette dai Maestri Leonardo Quadrini e Carlo Morelli. A seguire, saliranno sul palco del teatro più antico d’Europa anche l’Orchestra Big Band diretta da Morelli, il Coro Polifonico di Napoli diretto da Luigi Grima, il Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo diretto da Stefania Rinaldi e la compagnia Ivir Danza di Irma Cardano. Lo spettacolo durerà circa due ore e al termine tutti i leader religiosi presenti saliranno sul palco per intonare insieme un canto di pace.

Uno spettacolo che ha visto il Massimo Napoletano culla di incontri intereligiosi tra le comunità di fedeli che vivono in città, ma anche e specialmente degli ospiti per le Universiadi arrivati da ogni parte del mondo. Il Teatro San Carlo, confermandosi attento osservatore dei fenomeni e degli eventi cittadini, dopo lo spettacolo di ieri, questa sera, raddoppierà la proposta  per gli ospiti dei giochi universitari mandando in scena  la “Cavalleria Rusticana”, opera in atto unica di Pietro Mascagni, tratta dalla novella di Giovanni Verga. Pippo Delbono, che ne cura la regia, spalanca le porte del paesino dell’entroterra siciliano dove si consuma la fosca vicenda verghiana, fiaccola di un grumo di sentimenti arcaici. L’allestimento è in lingua italiana con sovratitoli in inglese.

 

 

Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse, Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES. Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli. Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli. Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International. Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.

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Cultura

Addio ad Arnaldo Pomodoro: il grande Maestro della scultura si è spento a 99 anni

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Arnaldo Pomodoro, uno dei più grandi scultori del Novecento e voce autorevole del panorama artistico internazionale, è morto ieri sera, domenica 22 giugno, nella sua casa di Milano all’età di 99 anni. A darne notizia è stata la Fondazione che porta il suo nome.

“Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro il mondo dell’arte perde una delle sue voci più autorevoli, lucide e visionarie,” ha scritto la Fondazione. “Il Maestro lascia un’eredità immensa, non solo per la forza della sua opera, riconosciuta a livello internazionale, ma anche per la coerenza e l’intensità del suo pensiero, capace di guardare al futuro con instancabile energia creativa”.

Nato a Morciano di Romagna nel 1926, Pomodoro ha segnato in modo indelebile la storia dell’arte contemporanea. Le sue celebri “Sfere” – sculture monumentali in bronzo dal cuore fratturato e meccanico – campeggiano nelle piazze di tutto il mondo, da Roma a New York, da Copenaghen a Tokyo. Con il suo linguaggio scultoreo inconfondibile, fatto di materia, equilibrio e tensione interna, Pomodoro ha dato forma a una visione del mondo moderna, potente e carica di significati.

Ma il suo contributo non si è fermato all’arte plastica. Con la creazione della Fondazione Arnaldo Pomodoro, l’artista ha voluto tracciare un percorso duraturo di riflessione, confronto e promozione della cultura. “La Fondazione, nata da questa visione e forte della direzione tracciata da Arnaldo Pomodoro nel corso di trent’anni – si legge ancora nel comunicato –, continuerà ad operare secondo la volontà del fondatore, garantendo la conservazione e la valorizzazione della sua opera, impegnandosi a diffondere il proprio patrimonio materiale e immateriale attraverso la realizzazione di mostre, eventi e iniziative in uno spazio inventivo, quasi sperimentale, di studio e confronto sui temi dell’arte e della scultura, che mira a un coinvolgimento, profondo e globale, con le persone e la società”.

L’Italia e il mondo dell’arte perdono un Maestro vero, capace di lasciare un segno duraturo non solo nel bronzo e nel marmo, ma anche nelle menti e nei cuori di generazioni di artisti e appassionati. “Mancherai a tutti noi Arnaldo, e faremo tesoro dei tuoi insegnamenti,” conclude la Fondazione.

Arnaldo Pomodoro ci lascia con un’eredità culturale e umana di straordinario valore. Le sue opere continueranno a parlare per lui, a suscitare domande, emozioni e pensiero. Un addio che pesa, ma anche un invito a non smettere mai di creare, esplorare, immaginare.

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Ambiente

Premio Demetra 2025, svelati i finalisti del riconoscimento dedicato alla cultura ecologica

Svelati i 17 finalisti della quinta edizione del Premio Demetra. La cerimonia di premiazione si terrà a Rio nell’Elba il 18 luglio durante l’Elba Book Festival.

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Sono stati annunciati i finalisti della quinta edizione del Premio Demetra, il riconoscimento nazionale promosso da Comieco e dedicato a opere che affrontano i temi dell’ecologia, del cambiamento climatico, della transizione ecologica e dell’innovazione ambientale. La cerimonia di premiazione si terrà venerdì 18 luglio a Rio nell’Elba, nell’ambito dell’Elba Book Festival.

Un laboratorio culturale per il futuro sostenibile

Il Premio Demetra non è solo un concorso, ma anche un laboratorio che attraverso i libri osserva e racconta le trasformazioni ambientali, sociali e culturali del presente. Una riflessione che va oltre l’ambiente, toccando le relazioni tra ecosistemi, tecnologia e comunità umane.

Quest’anno, su un centinaio di opere in concorso, 17 sono state selezionate come finaliste, suddivise in cinque sezioni: Saggistica, Saggistica straniera tradotta, Narrativa, Libri per ragazzi, e Graphic novel italiana e tradotta.

Le giurie coinvolte

Il premio si distingue per la partecipazione di giurie originali e trasversali: gli studenti dell’ITCG Cerboni di Portoferraio per la sezione ragazzi, i detenuti della Casa di Reclusione di Porto Azzurro per le graphic novel, e il circolo di lettura Tisana letteraria dell’Isola d’Elba per la narrativa. Un segno tangibile dell’impegno del Premio a creare ponti tra generazioni, mondi e linguaggi.

I finalisti del Premio Demetra 2025

Saggistica

  • Giulio Betti, Ha sempre fatto caldo! (Aboca)

  • Luigi Ciotti, Mirta Da Pra, Dalla transizione alla conversione ecologica (La Via Libera)

  • Giulio Ferroni, Natura vicina e lontana (La nave di Teseo)

  • Massimo Lapucci, Stefano Lucchini, Ritrovare l’umano (Baldini+Castoldi)

Saggistica straniera tradotta

  • Kristoffer Hatteland Endresen, Un po’ come noi (Codice Edizioni)

  • Adriana Petryna, Lavoro d’orizzonte (DeriveApprodi)

  • John Vaillant, L’età del fuoco (Iperborea)

Narrativa

  • Patrizia Carrano, Il cuore infranto della quercia (Aboca)

  • Piero Malenotti, Per l’ultima goccia (Sensibili alle foglie)

  • Beatrice Peruffo, Segreti di ghiaccio (LINEA Edizioni)

Libri per ragazzi

  • Paolina Baruchello, Jeanne (Sinnos)

  • Stefano Mancuso, Philip Giordano, Il favoloso viaggio delle piante (Aboca)

  • Walter Obert, Animali (Sabìr Editore)

  • Cinzia Scaffidi et al., Ecoscuola (Arcari Editore)

Graphic novel italiana e tradotta

  • Alice Berti, Un poema per le piccole cose (Bao Publishing)

  • Andrea Ferraris, Temporale (Oblomov Edizioni)

  • Roberto Grossi, La grande rimozione (Coconino)

Un premio che racconta il nostro tempo

Ogni vincitore riceverà un premio in denaro di 2.000 euro. La giuria è presieduta da Ermete Realacci e coordinata da Alice Zappa per Comieco. Il Premio è realizzato con il sostegno di Seda International Packaging Group, ESA Ambiente, UniCoop Tirreno, Fondazione Symbola, con il patrocinio del Parco Nazionale Arcipelago Toscano e del Comune di Rio.

(Le foto d’archivio sono fornite dall’organizzazione del premio Demetra) 

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Cronache

Ville Vesuviane, firmato protocollo per tutelarle e rilanciarle come simbolo del Miglio d’Oro

Un accordo tra Fondazione, Ministero e Procure per protezione e valorizzazione.

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Un patto per difendere e valorizzare uno dei patrimoni più preziosi del territorio vesuviano: le Ville del ‘700, capolavori del Miglio d’Oro, saranno ora al centro di un’azione condivisa tra istituzioni. È stato sottoscritto questa mattina a Palazzo Reale di Napoli un protocollo d’intesa tra la Fondazione Ente Ville Vesuviane, il Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale del Ministero della Cultura e le Procure della Repubblica di Napoli e Torre Annunziata.

Un modello virtuoso di cooperazione istituzionale

«Uno straordinario protocollo d’intesa che costituisce un’azione di rilancio delle Ville Vesuviane e una buona prassi da seguire – ha dichiarato Gennaro Miranda, presidente della Fondazione – Un esempio virtuoso di collaborazione trasversale, che coniuga tutela, conservazione e promozione culturale». Le Ville Vesuviane, secondo Miranda, sono “lo spirito e l’identità del territorio”, e grazie a questo protocollo potranno diventare un vero faro di cultura e bellezza per tutto il Miglio d’Oro.

Cultura, legalità e bellezza: la visione delle Procure

Presente alla firma Nicola Gratteri, procuratore di Napoli, insieme al procuratore generale Aldo Policastro, che ha sottolineato l’impegno crescente delle Procure nel contrasto ai reati contro i beni culturali: «Bellezza e legalità sono un connubio che va alimentato». Sulla stessa linea anche Nunzio Fragliasso, procuratore di Torre Annunziata: «Il protocollo si inserisce in un percorso che da anni portiamo avanti per proteggere l’immenso patrimonio storico, artistico e archeologico del nostro territorio».

Ministero e Soprintendenza: rafforzare la rete di protezione

Luigi La Rocca, capo dipartimento del Ministero della Cultura, e Mariano Nuzzo, Soprintendente Abap per l’area metropolitana di Napoli, hanno evidenziato la necessità di integrare la tutela normativa con azioni concrete sul territorio, promuovendo anche attività di restauro e percorsi didattici per rilanciare l’educazione al patrimonio.

Presenti autorità civili e militari

All’incontro hanno partecipato il prefetto di Napoli Michele di Bari, i procuratori aggiunti Pier Paolo Filippelli e Vincenzo Filippelli, Rosalia D’Apice per la Soprintendenza di Napoli, Roberto Chianese direttore generale della Fondazione Ente Ville Vesuviane, i consiglieri Elena Scarlato e Alfonso Gifuni, Maria Raffaella Caramiello(magistrato di Sorveglianza) e il sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno.

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