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Cronache

Sicilia, 17 indagati per associazione mafiosa e aste truccate, coinvolto un avvocato

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Una vasta operazione condotta da oltre 300 carabinieri del Comando provinciale di Catania ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di misure cautelari personali nei confronti di 17 persone indagate per associazione mafiosa, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, turbata libertà degli incanti e corruzione. L’indagine, denominata “Athena”, coordinata dalla Procura distrettuale e condotta dai Carabinieri della Compagnia di Paternò, è stata avviata dopo la denuncia di un imprenditore locale minacciato da mafiosi che volevano costringerlo a ritirare dalla vendita all’asta un lotto di terreni.

L’attività investigativa ha portato alla luce non solo le dinamiche criminali e gli elementi di vertice del gruppo Morabito-Rapisarda, operante a Paternò e riconducibile al clan catanese Laudani, ma anche gli interessi dell’organizzazione nel controllo delle aste giudiziarie di immobili nelle province di Catania e Siracusa. La cosca aveva il piano di intervenire fisicamente durante le aste per allontanare i partecipanti e garantire ai loro “clienti” l’acquisto o il rientro in possesso dei beni, anche con l’uso della violenza se necessario. Le aste, pilotate in questo modo, avrebbero fruttato consistenti guadagni alla consorteria, condivisi anche con il gruppo Assinata, articolazione della famiglia Santapaola-Ercolano di Cosa nostra di Catania, che conferma una sorta di accordo tra i clan.

In una delle aste manipolate, è coinvolto anche un avvocato siracusano che, in qualità di delegato alla vendita, avrebbe favorito l’aggiudicazione di un appartamento al figlio di un individuo che si era rivolto all’associazione mafiosa. Tra le altre attività illecite dei Morabito-Rapisarda, c’era anche il traffico e lo spaccio al dettaglio di stupefacenti. Durante le indagini, i Carabinieri hanno sequestrato complessivamente circa 71 chilogrammi di sostanza stupefacente, tra marijuana e cocaina, e arrestato otto persone in flagranza di reato.

 

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Cronache

Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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