Collegati con noi

Esteri

Scontro tra treni, il bilancio dei morti supera i 220

Pubblicato

del

Il bilancio del catastrofico incidente ferroviario che ha coinvolto un treno passeggeri e un merci presso la stazione di Bahanaga nel distretto di Balasore in India, è pesantissimo: secondo il segretario generale dello stato dell’Orissa, Pradeep Jena, citato dal Times of India, le persone rimaste uccise sono più di 220. Secondo Jena, i feriti nel deragliamento e nell’impatto, che ha coinvolto anche un terzo treno, sono al momento circa 900. Sono almeno duemila i soccorritori della Protezione Civile e di altre agenzie impegnati in una lotta contro il tempo per estrarre persone ancora vive dai vagoni dei tre treni che si sono scontrati ieri sera intorno alle 19 nello Stato dell’Odisha. Secondo i responsabili dei soccorsi, numerosi vagoni sono ancora rovesciati e aggrovigliati sui binari dopo lo scontro che ha coinvolto due convogli passeggeri e un merci, a seguito del deragliamento di uno dei due treni passeggeri. I cadaveri vengono trasferiti in una scuola della città di Balasore; l’amministrazione distrettuale fa sapere di avere avviato i lavori per trasformare in morgue un capannone nell’area industriale, passaggio necessario per consentire l’identificazione dei corpi da parte dei parenti. (

Advertisement

Esteri

Nuova stretta dell’Ue contro Mosca, ‘colpita al cuore’

Pubblicato

del

Un colpo durissimo al Cremlino, un passo che segna un prima e un dopo nel percorso delle sanzioni contro la Russia. L’Ue, dopo un lungo negoziato, ha dato il via libera al diciottesimo pacchetto di misure contro Mosca. Lo ha fatto di prima mattina, ad una manciata di minuti dall’inizio del Consiglio Affari Generali, ultima riunione formale dei ministri dei 27 prima della pausa estiva. Nella notte il veto del leader sovranista della Slovacchia, Robert Fico, è caduto. La Commissione ha trovato la quadra per accontentare Bratislava sui potenziali effetti negativi delle sanzioni, che si abbattono potentemente su tutto il settore energetico nelle mani di Vladimir Putin. “Abbiamo colpito al cuore la macchina da guerra russa”, ha sottolineato Ursula von der Leyen.

Il diciottesimo pacchetto è tra i più pesanti messi in campo dall’Ue e segna un importante novità: coinvolge in maniera diretta anche i Paesi terzi. Il price cap messo al petrolio russo, infatti, colpisce le casse del Cremlino rendendo meno vantaggioso, per Stati come India e Cina, importarlo per poi rivenderlo agli Occidentali. A dispetto del passato, quando l’input sulle misure energetiche è partito dal G7, questa volta è stata Bruxelles a fare strada al Club dei Grandi. Il tetto al prezzo del petrolio “è una decisione autonoma presa al di fuori della coalizione del price cap. Ci aspettiamo che i partner del G7 si allineino per rendere la misura più efficace”, hanno spiegato fonti Ue.

L’obiettivo è portare a bordo anche gli Stati Uniti, con i quali tra l’altro le misure sull’energia sono state pensate. Il primo passo è stato della Gran Bretagna, che ha immediatamente annunciato l’allineamento al price cap europeo assieme a sanzioni contro gli 007 russi “per attività maligne di minacce e interferenze recenti contro il Regno e i suoi alleati”. Un dossier, quest’ultimo, sul quale la Nato e l’Ue sono intervenuti con nettezza, promettendo che gli attacchi ibridi non resteranno senza risposta. Con il cosiddetto tetto mobile, il prezzo del petrolio russo passa da 60 a 47,6 dollari a barile, ma è soggetto comunque a un meccanismo dinamico: è fissato in linea generale un prezzo del 15% in meno rispetto a quello medio di mercato del greggio dello zar. La nuova stretta europea smonta inoltre uno dei simboli della dipendenza energetica dell’Ue da Mosca, il Nord Stream 1 e 2. Con il bando totale al transito di gas i due mega-condotti sono destinati presto a diventare archeologia industriale. Parallelamente l’Ue ha prorogato l’obbligo di stoccaggio del gas al 90% delle capacità – ma con potenziali eccezioni – anche per il prossimo inverno. Duro il colpo alle banche russe: il divieto di transazione con gli istituti europei diventa totale, mentre la blacklist si arricchisce di 22 nuove entità per un totale di 45.

Il nuovo pacchetto aggiunge oltre cento imbarcazioni alla lista nera costruita appositamente per la flotta ombra grazie alla quale Putin ha mantenuto attivo il commercio di energia. La mossa di Bruxelles ha fatto andare su tutte le furie il Cremlino. “Le sanzioni sono illegali e ricadranno contro i loro promotori”, ha il portavoce Dmitry Peskov, assicurando che la Russia ha ormai acquisito una “certa immunità” dalle misure europee. Il diciottesimo pacchetto, tuttavia, potrebbe essere davvero incisivo. Per ottenere la luce verde dei 27 la presidente della Commissione ha sottoscritto un impegno scritto con la Slovacchia. Innanzitutto Bruxelles ha assicurato un paracadute legale a Bratislava in caso di ricorsi – e conseguenti, salatissime penali – delle aziende energetiche russe per la risoluzione anticipata dei contratti. Le garanzie Ue, ha spiegato il premier Fico, concerno anche “il prezzo del gas e la sua quantità, oltre alle tariffe di trasporto, nonché l’uso di fondi europei per compensare prezzi del gas eventualmente troppo elevati”. Le sanzioni sono state accolte dal plauso di tutti, Italia compresa. “Manteniamo alta la pressione affinché Mosca si impegni seriamente al tavolo negoziale”, ha sottolineato il ministro per gli Affari Ue Tommaso Foti.

Continua a leggere

Esteri

Braccialetto elettronico a Bolsonaro, l’ira di Trump

Pubblicato

del

Il coinvolgimento diretto di Donald Trump nello scontro tra Jair Bolsonaro e la giustizia brasiliana rischia di trasformare il caso in una crisi diplomatica senza precedenti tra Washington e Brasilia. A poche ore dall’ennesimo endorsement in cui il tycoon ha chiesto “lo stop immediato” del processo contro l’ex presidente brasiliano, alla sbarra per il tentato golpe del 2022, la Corte Suprema ha alzato il tiro imponendogli nuove misure cautelari: braccialetto elettronico, coprifuoco domiciliare notturno, divieto di contatti con altri indagati e diplomatici stranieri, oltre all’interdizione dai social media. Per il giudice Alexandre de Moraes, Bolsonaro avrebbe in modo “cosciente e volontario” ammesso durante un’intervista di aver cercato di estorcere un’amnistia alla giustizia brasiliana, condizionando la revoca dei dazi del 50% imposti dagli Stati Uniti alla sua immunità nel processo per tentato colpo di stato.

“Un’audacia criminale senza limiti”, scrive il giudice nell’ordinanza. Dopo l’annuncio dei dazi Usa, motivati da Trump anche con il “trattamento” riservato a Bolsonaro, la magistratura indagava già su una possibile “strategia deliberata” per destabilizzare le istituzioni e danneggiare l’economia nazionale, coordinata dal figlio dell’ex presidente, Eduardo Bolsonaro. Il deputato, residente negli Stati Uniti da marzo, conduce apertamente una campagna contro il sistema giudiziario brasiliano, facendo pressione su Washington per imporre sanzioni contro il giudice de Moraes, titolare delle indagini sul golpe.

Le minacce si sono intensificate dopo la richiesta di condanna per tutti gli indagati da parte della Procura Generale.
Gli inquirenti segnalano anche un rischio di fuga. Bolsonaro avrebbe manifestato in passato l’intenzione di rifugiarsi in un’ambasciata per evitare l’arresto. Appena ieri – rivela O Globo – il giornalista Paulo Figueiredo ha dichiarato in una trasmissione in diretta, accanto a Eduardo Bolsonaro, che la Casa Bianca li avrebbe consultati sulla possibilità di offrire asilo negli Usa e protezione dall’Interpol a Jair e al figlio. Washington non conferma. Bolsonaro invece nega e definisce una “suprema umiliazione” l’obbligo del braccialetto elettronico, respingendo l’accusa di voler fuggire.

Nel frattempo, durante la perquisizione nella sua abitazione a Brasilia, la polizia ha sequestrato 14 mila dollari in contanti, un cellulare, una pen drive nascosta in bagno e alcuni documenti. Tra questi, una copia della causa civile intentata negli Usa dalla Trump Media & Technology Group e dalla piattaforma Rumble contro il giudice de Moraes. Il magistrato è accusato di aver violato la libertà di espressione ordinando la rimozione di contenuti di influencer bolsonaristi da Rumble (considerati disinformazione). Anche questa azione è stata citata da Trump come giustificazione per i dazi. Il governo Lula, pur considerando l’operazione una prova dell’indipendenza dei poteri in Brasile, si prepara a una possibile reazione da parte di Trump. Al Planalto cresce il timore che il presidente statunitense possa colpire direttamente il giudice de Moraes.

Continua a leggere

Esteri

‘Trump ha una insufficienza venosa cronica alle gambe’

Pubblicato

del

Donald Trump soffre di una insufficienza venosa cronica alle gambe: la portavoce della Casa Bianca è stata costretta a leggere la lettera del medico del presidente per rispondere ai crescenti interrogativi sulla salute del tycoon, dopo che sui media e sui social sono apparse foto delle sue caviglie gonfie e delle sue mani con lividi. Immagini scattate domenica scorsa mentre assisteva con la first lady Melania alla finale della finale della Coppa del Mondo di calcio per club tra Chelsea e Psg. Immediatamente sono fiorite diagnosi mediche online fai-da-te, con ipotesi che spaziavano dai disturbi cardiaci o di circolazione agli effetti di una trombosi, dalla gotta al diabete sino ad un principio di demenza senile. La Casa Bianca quindi ha deciso di mettere fine subito alle speculazioni. Se n’e’ incaricata la portavoce Karoline Leavitt, che nel briefing ha prevenuto le domande dei giornalisti condividendo la lettera del medico del presidente dopo una recentissima visita. Trump si è sottoposto a esami e ad un’ecografia alle gambe che “hanno rivelato un’insufficienza venosa cronica… una patologia benigna e una condizione comune, in particolare nelle persone di età superiore ai 70 anni”.

“Inoltre, recenti foto del presidente hanno mostrato lievi lividi sul dorso della mano”, ha proseguito la Leavitt. “Ciò è compatibile con una lieve irritazione dei tessuti molli dovuta a frequenti strette di mano e all’uso di aspirina, assunta come parte di un regime standard di prevenzione cardiovascolare”, ha spiegato. Niente flebo o iniezioni, dunque, ne’ malattie dermatologiche. La Casa Bianca ha assicurato ripetutamente che il presidente gode di ottima salute e lavora tutto il giorno, spesso anche di notte. Certo, è sicuramente sovrappeso (ai limiti dell’obesità). E non lo aiuta né la sua dieta, dove ama il fast food e la Coca Cola, né lo scarso moto, a parte qualche partita a golf nel fine settimana. Gli interrogativi sulle condizioni di salute sono comunque destinati a moltiplicarsi per un presidente di 79 anni, peraltro restio a rendere pubblici i referti che lo riguardano. Era già successo al più anziano Joe Biden, per il quale é stato evocato addirittura un deficit cognitivo negli ultimi anni.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto