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Sci, l’Italia fa festa: Bassino vince la discesa, Brignone seconda

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Anche senza l’infortunata Sofia Goggia la discesa è sempre la disciplina preferita e dominata dalle ragazze jet azzurre. Come sempre azzurra e’ la bella pista di Mont Lachaux a Crans Montana dove dopo le quattro vittorie di Goggia in libera e le quattro di Federica Brignone in combinata è arrivato il nono successo italiano con la stupefacente piemontese Marta Bassino. Il tutto con l’aggiunta di una magica doppietta – la 19/a nella storia dello sci azzurro donne – visto che al secondo posto sul podio c’è pure Federica Brignone. Bsssino ha vinto nettamente e con una sciata pulitissima – settimo successo in carriera e primo in questa disciplina – in 1.26.84.

Seconda una raggiante Federica Brignone, solo terza invece la svizzera Lara Gut-Behrami, vincitrice della libera di ieri, che con l’assenza forzata per infortunio di Sofia Goggia e’ passata in testa alla classifica di disciplina: 369 punti contro i 350 dell’azzurra quando mancano solo due gare alla fine della stagione. Per l’Iitalia c’è poi stato anche lo splendido quinto posto della trentina Laura Pirovano che sino a tre quarti di gara era in piena corsa per il suo primo podio ed una magica tripletta azzurra. In classifica anche le tre brave gardenesi Teresa Runggaldier 11/a, Nicol Delago 15/a e poi sua sorella Nadia. Dopo sei vittorie in gigante ed il titolo mondiale di superG dell’anno scorso e quello iridato di parallelo a Cortina, per la piemontese Marta Bassinoè infatti arrivata anche la prima vittoria in discesa dopo una stagione in cui risultati – nonostante una bella sciata – parevano non arrivare.

“Sapevo di avere due buone discipline su cui puntare come gigante e superg, ma ero consapevole che anche in discesa avrei potuto dire la mia”, ha detto Marta dopo la sua gara praticamente perfetta.
”E’ bello tornare in alto in una stagione in cui sono mancati i risultati importanti. Oggi ho fatto tutto nel modo giusto, facendo la differenza nel muro finale. Non è stato facile gestire gli scorsi mesi ma mi sono dat sempre pazienza, sapendo che sarebbe tornato tutto alla normalità”, ha concluso Marta la cui laboriosa pazienza e’ stata premiata al meglio. Molto soddisfatta ovviamente pure Federica Bignone: “Sono felice: senza grossi errori come nelle ultime gare, ho fatto quello che so fare. Marta è stata perfetta, ma sono orgogliosa di quello che ho fatto io, peccato per Laura Pirovano, sarebbe stato bello salire in tre sul podio”. Niente gloria per l’Italia nella discesa uomini norvegese di Kvitfjell dove l’attesissimo Dominik Paris è stato vittima di un brutto e spettacolare errore.

Il successo è andato allo svizzero Niels Hintermann, 28 anni e terzo successo in carriera. Dietro di lui l’austriaco Vincent Kriechmayr ed il canadese Cameron Alexander. Miglior azzurro è stato il bravo Guglielmo Bosca, 14/o. Ma ha deluso soprattutto se stesso su una pista dove ha vinto tre discese l’atteso Dominik Paris, molto arrabbiato per un errore mentre stava viaggiando velocissimo ed ha chiuso invece solo 18/o. Dopo un salto Domme e’ atterrato troppo inclinato sdraiandosi sulla pista fortunatamente pero’ senza cadere. Dietro di lui l’esemplare veterano Christof Innerhofer 21/o alla soglia dei 40 anni.

E poi Pietro Zazzi, Mattia Casse, Nicolò Molteni e Florian Schieder. Lo svizzero Marco Odermatt, leader di coppa e di disciplina, è finito 7/o ma, vista l’assenza del francese Cyprien Sarrazin per una gran botta ad un polpaccio rimediata nella prova di ieri, ha preso un buon vantaggio nella corsa per il titolo di discesa quando manca solo una libera alla fine stagione. Domani a Kvitfjell si chiude con il superG con Paris che cerca un buon risultato visto che sulla pista norvegese ha gia’ vinto anche in questa disciplina. Ma le aspettative azzurre sono ancor più’ solide per il superG donne che domani chiude la tappa di Crans.

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L’Ema blocca un medicinale contro l’Alzheimer

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L’Agenzia europea per i medicinali ha respinto la raccomandazione per il farmaco Lecanemab contro l’Alzheimer. L’Ema ha annunciato che il rischio di gravi effetti collaterali è superiore all’effetto positivo atteso.

“Il Comitato per i medicinali per uso umano” dell’Ema “ha raccomandato di non concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio per Leqembi”, ha sottolineato l’autorità, facendo riferimento in particolare all’insorgere di rischi di emorragia cerebrale nelle persone trattate con il farmaco. Il Lecanemab – nome commerciale Leqembi – è disponibile negli Stati Uniti dall’inizio del 2023 per il trattamento dell’Alzheimer in stadio iniziale. Sebbene la terapia non migliori i sintomi, può rallentarne leggermente la progressione della malattia. Il farmaco, secondo gli esperti, sarebbe quindi adatto solo per un gruppo molto limitato di malati di Alzheimer, meno del 10%. A fronte dei possibili edemi ed emorragie cerebrali, la terapia deve essere monitorata regolarmente con esami di risonanza magnetica. Ora la società farmaceutica Eisai, che ha presentato la domanda, potrà richiedere un riesame entro 15 giorni.

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Preoccupa il virus Oropouche, primi 2 morti in Brasile

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Sale la preoccupazione per il virus Oropouche, diffuso soprattutto nell’America centro-meridionale e nei Caraibi ma che ha fatto registrare ad oggi 4 casi anche in Italia: l’infezione ha causato due primi decessi in Brasile, nello stato di Bahia, e si tratta dei primi registrati a livello mondiale. La conferma è giunta dal Ministero della Salute brasiliano. La febbre di Oropouche è un’infezione virale tropicale trasmessa da moscerini e zanzare e prende il nome dalla regione in cui è stata scoperta e isolata per la prima volta nel 1955, presso il laboratorio regionale di Trinidad, vicino al fiume Oropouche, a Trinidad e Tobago. Il primo decesso è stato confermato il 17 giugno. Il paziente aveva 24 anni, viveva a Valença ed è morto a marzo. Lunedì scorso è stato invece registrato il secondo decesso, di una donna, ed il ministero della Salute sta ancora indagando su un’altra morte sospetta nello stato di Santa Catarina.

L’Organizzazione panamericana della sanità (Paho) ha inoltre emesso un allarme epidemiologico per informare i Paesi membri sull’identificazione di possibili casi, attualmente in fase di indagine in Brasile, di trasmissione del virus Orov dalla madre al bambino durante la gravidanza. In Italia, ad oggi, sono stati diagnosticati 4 casi tutti di importazione, ovvero di soggetti rientranti dal Brasile e da Cuba. La malattia da virus Oropouche, spiega l’Istituto superiore di sanità, è una arbovirosi causata dal virus Oropouche (Orov), un virus a Rna che può essere trasmesso agli esseri umani principalmente attraverso la puntura di Culicoides paraensis, un piccolo dittero ematofago di 1-3 mm, simile ad un moscerino, che nelle aree endemiche si trova in zone boschive nei pressi di ruscelli, stagni e paludi, o di alcune zanzare come Culex quinquefasciatus.

Nessuno di questi vettori al momento è presente in Italia o in Europa. Non è stata al momento confermata la possibilità di una trasmissione da uomo a uomo del virus. Nel 2024 (al 23 luglio), sono stati registrati oltre 7700 casi nel mondo in cinque paesi: Brasile, Bolivia, Peru, Cuba e Colombia. I primi casi registrati anche in Italia sono senza conseguenze gravi. Il rischio di infezione, chiarisce l’Iss, è presente se si viaggia nei paesi in cui è presente il virus. Per chi si trova in queste zone si raccomanda di mettere in atto tutte le precauzioni necessarie ad evitare il contatto con gli insetti vettori: usare repellenti chimici, indossare vestiti che coprano braccia e gambe, soggiornare in case dotate di zanzariere e cercare di ridurre le attività all’aperto nei periodi di maggiore attività vettoriale (alba e crepuscolo).

I sintomi principali dell’infezione sono febbre, mal di testa, dolore articolare e, in qualche caso, fotofobia, diplopia (visione doppia), nausea e vomito. Se si è di ritorno da un viaggio nei paesi in cui è presente il virus e si hanno questi sintomi il consiglio è di rivolgersi al proprio medico. Grazie ad un team multi-disciplinare di esperti, L’Iss è in prima linea per monitorare il rischio da virus Oropouche in Italia per gli aspetti virologici ed epidemiologici.

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Economia

Bollette più chiare, in arrivo dal prossimo anno

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Basta con una sequela di numeri incomprensibili: dal prossimo anno infatti le bollette di luce e gas saranno più semplici da capire. Basterà un colpo d’occhio – spiega l’Arera, l’autorità per l’energia – per rendersi conto di prezzi e consumi. La nuova bolletta debutterà dal primo luglio del 2025, con un frontespizio uguale per tutti e con le principali informazioni generali. Poi uno ‘scontrino dell’energia’, per capire immediatamente consumi e prezzi, e un box offerta che ricorda le condizioni sottoscritte per verificarne l’applicazione.

E’ stata infatti approvata – a seguito di un lungo processo di consultazione con imprese, consumatori e stakeholder – e sottoposta all’analisi dell’impatto della regolazione (Air) la delibera che introduce una revisione organica delle informazioni indicate nella bolletta e della loro organizzazione, estendendola poi alla totalità dei clienti finali connessi in bassa tensione: domestici, condomini, piccole e medie imprese, box, cantine e magazzini. I venditori avranno 12 mesi di tempo per adeguare i propri sistemi all’invio della nuova bolletta. “Una riforma auspicata da tempo e da più parti, che evolve la struttura introdotta nel 2014 con la bolletta 2.0, allineando le informazioni per tutti e rendendole ancora più chiare e semplici, ma soprattutto dando rilevanza al ruolo dei consumatori, mettendoli in grado di verificare i consumi e le proprie scelte di efficienza energetica e di comparare agilmente il proprio profilo con le proposte del mercato”, commenta il presidente di Arera Stefano Besseghini.

Plaudono i consumatori: “Ringraziamo Arera per aver accolto la nostra richiesta e concluso l’iter per rendere le bollette dell’energia più comprensibili agli utenti, specie sul fronte del costo al KWh della luce e al metro cubo per il gas”, afferma Consumerismo No Profit. “In una fase in cui i prezzi dell’energia continuano a essere altissimi e fuori controllo, giudichiamo positivamente la notizia che Arera ha ufficializzato oggi sul debutto della nuova bolletta”, commenta l’Adoc. In dettaglio la nuova bolletta sarà composta da un frontespizio unificato, che corrisponde alla prima facciata della bolletta in cui i venditori sono tenuti a riportare l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali sul cliente sul tipo di servizio in cui è rifornito, sul contratto di fornitura, su fatturazione e pagamenti, etc. Poi un scontrino dell’energia, che riporterà la formazione del costo complessivo dell’energia in relazione ai volumi consumati secondo la struttura quantità x prezzo, suddiviso in “quota consumi” e “quota fissa”, più la “quota potenza” per l’energia elettrica, e ulteriormente dettagliato per voci di spesa (vendita e ‘rete e oneri’). In questa sezione saranno riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus, altre partite (interessi di mora, prodotti e/o servizi aggiuntivi etc.) e il canone Rai.

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