Collegati con noi

Spettacoli

Sarafine, ho vinto X Factor con il coraggio di cambiare

Pubblicato

del

È stata una sfida fino all’ultima nota tra tutti i finalisti, quella che ha assegnato la scorsa sera l’X Factor 2023 a Sarafine. La nuova rivelazione del programma targato Sky, in quota Fedez, ha dominato il podio, seguita dagli Stunt Pilots al secondo posto e dal Solito Dandy, terzo (entrambi in quota Dargen D’Amico), oltre a Maria Tomba, al quarto posto e compagna di squadra della vincitrice. Sarafine, all’anagrafe Sara Sorrenti, cantautrice e produttrice elettronica, 35 anni, di origini calabresi e trasferita a Bruxelles, ha conquistato il pubblico del televoto alla finale del programma con un duetto internazionale insieme agli Ofenbach, con l’inedito Malati di Gioia e con un medley dei suoi cavalli di battaglia portati in scena durante il suo percorso ad X Factor.

“Non mi sento paladina di una generazione – ha detto Sarafine – ma ho capito che in tanti si sono trovati in una situazione simile alla mia. Mi sono trovata a chiedermi il perché, ad un certo punto, dalla Calabria mi trovavo a lavorare in Lussemburgo e a fare meeting aziendali senza esserne soddisfatta”.

“Ho affrontato le mie paure – ha detto ancora la vincitrice di XF 2023 – e me ne sono fregata dell’età e dei limiti imposti da una visione sociale per la quale a trent’anni devi già sapere chi sei e non puoi più cambiare. Mi sono detta spesso che sarei tornata in Italia solo per fare musica e forse ora potrebbe capitare, chissà”. Sul secondo gradino del podio, gli Stunt Pilots, che hanno portato nello show di Sky la loro visione della musica.

“Per noi X Factor è stata l’occasione per guardarci allo specchio – hanno commentato dalla band – e se ad inizio anno ci siamo detti che dovevamo andare a Berlino, in Thailandia e fare X Factor, siamo riusciti a fare tutto. Abbiamo fatto quello che ci sentivamo di fare, accompagnando anche la nostra visione con i consigli che ci arrivavano durante il percorso. Abbiamo sempre avuto chiaro quello che volevamo e siamo stati fortunati a lavorare con Dargen e con un team che ci ha capiti subito”. Il Solito Dandy ha conquistato invece il terzo posto alla finalissima e ha puntato su carisma e collaborazione.

“Non c’è mai stata competizione – ha commentato il cantautore – ma più uno spirito di sopravvivenza condiviso tra tutti. Ieri eravamo commossi per esserci trovati noi quattro in finale. Sono fiero del mio percorso. Ho imparato a confrontarmi con i consigli e ad essere anche flessibile per farmi trasportare, pur mantenendo le mie posizioni sul mio modo di fare musica. Sogno di collaborare con Stefano Bollani, Ornella Vanoni e Paolo Conte”.

Dal quarto posto della classifica finale di X Factor 2023, anche Maria Tomba punta ad un futuro con le note in primo piano. “Sono partita per l’avventura di X Factor in in maniera non del tutto consapevole di quello che ero – ha commentato la voce dell’inedito Crush – mentre ora posso dire esserlo di più, sia a livello umano che artistico. In Italia stimo tantissimo Elisa e Madame e a livello internazionale Taylor Swift e i Maneskin”. L’ultimo live show di X Factor 2023, ieri su Sky Uno/+1 e in simulcast su Tv8, ha registrato 1.172.000 spettatori medi, con uno share complessivo del 7%.

Advertisement
Continua a leggere

Spettacoli

Peppino di Capri, compie 85 anni lo chansonnier napoletano

Pubblicato

del

Champagne per Peppino di Capri: compie 85 anni sabato 27 luglio uno dei grandi interpreti italiani più amati nel mondo, il primo ‘rivoluzionario’ della canzone napoletana, oltre 65 anni di carriera che si ha sempre voglia di festeggiare. Un compleanno che Peppino, già entrato da tempo nella storia della musica con i suoi quindici Sanremo coronati da due vittorie e il premio alla carriera del 2023, trascorrerà con gli affetti e gli amici più cari sull’amata isola pregustando un ‘regalo’ davvero speciale. La sua straordinaria vita artistica sarà raccontata nella attesa fiction Rai, il cui titolo non poteva che essere che ‘Champagne’, brano evergreen per antonomasia da oltre mezzo secolo.

Le riprese del film tv dureranno cinque settimane con set tra l’isola azzurra e Napoli e partiranno già a settembre. E proprio in questi giorni, fino al 4 agosto, è stato aperto il casting per cercare un ‘enfant prodige’ del pianoforte tra i cinque e gli otto anni, per impersonare il piccolissimo Giuseppe Faiella, questo il vero nome del cantante, che già nel 1943 si esibiva per le truppe americane di stanza a Capri durante la seconda guerra mondiale. La fiction, produzione Rai con O’ Groove, sarà diretta da Cinzia TH Torrini, regista che ha già firmato con successo il film dedicato a Gianna Nannini ‘Sei nell’anima’. E proprio per l’ultimo album della Nannini, che adora Peppino e il suo swing, di Capri ha firmato il brano ‘Stupida emozione’.

Un’onda di affetto, stima e popolarità che si rinnova ad ogni apparizione quella verso l’interprete di decine di successi: dalla fine degli anni ’50, lanciando nuovi classici come ‘Malatia’ all’esperienza con i Beatles nello storico concerto di Milano nel 1965, dalle vittorie sanremesi alle tante hit firmate da Mimmo di Francia, non solo ‘Champagne’ ma anche ‘Tu’ a ‘Me chiamm ammore’, ‘Magari’. Le sue canzoni, dall’immortale ‘Roberta’ a ‘Let’s twist again’ (il disco più venduto) ma soprattutto la voce dal timbro unico, hanno segnato un’epoca che non passa di moda, oltre a ricordi, e amori, di almeno tre generazioni. Come è accaduto lo scorso giugno quando l’artista è stato abbracciato dal pubblico di piazza Plebiscito, ospite del concerto di Renato Zero. Insieme hanno cantato ‘Luna caprese’, inedita delizia che gli assenti possono gustare grazie ai social ufficiali di Peppino. Tra gli omaggi per gli 85 anni in arrivo anche quello di ‘Felicità – La stagione della famiglia’, il magazine su Rai2 di Pascal Vicedomini in onda il sabato alle 12.

Ma la festa per lo splendido 85enne continuerà. Marisa Laurito, direttrice artistica del Trianon Viviani, ha deciso di aprire la prossima stagione del suo teatro della Canzone napoletana nel cuore di Forcella, venerdì 25 ottobre con una serata speciale dedicata a Peppino di Capri che riunirà numerosi artisti. Tra le prime adesioni che sono pervenute a Laurito che sta organizzando l’appuntamento speciale ci sono infatti Peppe Barra, Eugenio Bennato, Rosa Chiodo, Tullio De Piscopo, Christian De Sica, Enzo Gragnaniello, Lorenzo Hengeller, Pietra Montecorvino e Lina Sastri.

 

Continua a leggere

Spettacoli

John Mayall, leggenda del blues britannico, è morto a 90 anni

Pubblicato

del

John Mayall, il pioniere del blues britannico il cui collettivo musicale degli anni ’60, i Bluesbreakers, contribuì a inaugurare un periodo fertile per il rock e portò alla ribalta chitarristi come Eric Clapton, è morto all’età di 90 anni. Lo ha annunciato la sua famiglia. Mayall, cantante e polistrumentista soprannominato “il padrino del blues britannico” e arrangiatore di alcuni dei più grandi del genere dell’epoca, “è morto pacificamente nella sua casa in California”, ha pubblicato la famiglia su Facebook, senza specificare la causa della morte.

“I problemi di salute che hanno costretto John a porre fine alla sua epica carriera in tournée hanno finalmente portato la pace per uno dei più grandi guerrieri della strada di questo mondo”, si legge. “John Mayall ci ha regalato 90 anni di instancabili sforzi per educare, ispirare e intrattenere.” L’influenza di Mayall sul rock degli anni ’60 e oltre è enorme. I membri dei Bluesbreakers alla fine si unirono o formarono gruppi tra cui Cream, Fleetwood Mac, Rolling Stones e molti altri. All’età di 30 anni, nel 1963, Mayall si trasferì a Londra dal nord dell’Inghilterra.

Sentendo la rivoluzione nell’aria, abbandonò la sua professione di grafico per abbracciare una carriera nel blues, lo stile musicale nato nell’America nera. Ha collaborato con una serie di giovani chitarristi tra cui Clapton, Peter Green, poi dei Fleetwood Mac, e Mick Taylor che ha contribuito a formare i Rolling Stones. Mayall si trasferì in California nel 1968 e fece un lungo tour in America nel 1972. Negli anni ’60 registrò numerosi album storici tra cui “Crusade”, “A Hard Road” e “Blues From Laurel Canyon”. Ne seguirono altre decine negli anni ’70 e fino al suo ultimo, “The Sun Is Shining Down”, nel 2022. Mayall è stato insignito di un OBE, Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico, nel 2005.

Continua a leggere

Spettacoli

Addio a Pierluigi ‘Tricò’, lo stilista delle dive

Pubblicato

del

È morto ieri mattina a Roma, al Policlinico Gemelli, Pierluigi Scazzola in arte Tricò, stilista delle dive che aveva portato Roma alla ribalta internazionale. Nel suo atelier, le sue creazioni in maglia avevano fasciato donne di bellezza divina come Jacqueline Kennedy, Audrey Hepburn, Lauren Bacall, Claudia Cardinale, Allegra Agnelli, le regine di Grecia, Belgio, Danimarca. Era nato a Roma il 21 giugno 1931, scompare il 22 luglio del 2024 a 93 anni. I funerali si terranno domani mattina alle 10.30 nella chiesa di Piazza del Popolo. La sua storia è diventata appena tre anni fa un libro firmato dal nipote Andrea Scazzola e da Francesca Romana Carpentieri, ‘Tricò. lo stilista delle regine’ (Mazzanti Libri).

Tutto parte dall’infanzia dei fratelli Scazzola, ovvero Pierluigi, che frequenta il liceo classico al Convitto nazionale e il fratello Luciano che morirà a 55 anni, matita e anima amministrativa, poi i genitori Giulio e Bianca, e la cognata Fiorenza senza la cui intraprendenza e competenza nulla sarebbe stato uguale. Tutto questo sarà Trico’, ovvero il marchio che diventa una prima autonoma boutique nel 1961 con l’apertura dell’atelier a Via Gianturco, che da quel primo salotto del Flaminio con l’arazzo vola sulla pelle delle donne più belle e famose del mondo a segnarne le curve con eleganza e personalità, coniugando trasgressiva innovazione a semplicità classica. Pierluigi, si sa, non amava la filosofia, preferiva piuttosto disegnare figurine esili di donne sui bordi del libro e dopo diversi anni di studio e di lavoro quella diventerà finalmente la sua vita, ma prima dovrà provare la strada di una laurea in giurisprudenza e un impiego all’Inpdai.

E la magia vuole che dal primo abito, semplicissimo ed unico insieme, creato per la contessa Consuelo Crespi, sia proprio la maglia ad entrare nel dna dello stilista e delle sue collezioni che conquistano il mondo. La prima sfilata alla Galleria Nazionale d’arte moderna di Roma, allora diretta da Palma Bucarelli, signora dell’arte che da subito aveva creduto in quel ragazzo alto e magro come una scultura di Giacometti. Poi il salto a Parigi grazie a Irene Brin che lo porta sulla passerella di Pierre Cardin. L’apice del successo arriverà a metà degli anni Sessanta, conquistando Parigi, Mosca, New York, per tornare a scendere dalla scalinata di Trinità de’ Monti a Roma. Insomma il Made in Italy è entrato nella leggenda anche grazie a Tricò.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto