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Sanremo e polemiche, il caso di Rula Jebreal arriva in Vigilanza Rai

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Sanremo è lontano ma le polemiche sono già roventissime. Anzi, a memoria  non c’è un pre festival senza polemiche siano offese pretestuose, infondate o con la politica di mezzo. Neppure in queste ore di minaccia di una grave guerra in Medioriente, si parla in Italia di polemiche di Sanremo. Domani, durante l’estrazione della Lotteria Italia abbinata al suo programma I soliti Ignoti – Il ritorno, Amadeus renderà noti al pubblico i 22 big che saranno all’Ariston dal 4 al 9 febbraio (in realtà senza sorpresa visto che aveva svelato, con annessa polemica stampa, la lista ufficiale in esclusiva a Repubblica). Dopo aver lavorato sul cast fisso (tra cui Tiziano Ferro e Fiorello) resta da rivelare quello degli ospiti e soprattutto delle co-conduzioni delle cinque serate. La conferenza stampa del 14 gennaio chiarira’ tutto, assicurano a Viale Mazzini.

Ma intanto scoppia la polemica sul presunto no – la Rai non lo ha confermato – alla giornalista palestinese naturalizzata italiana Rula Jebreal consigliera del presidente francese Macron per il gender gap, analista di politica estera, nota al pubblico tv dagli inizi a La7 all’Annozero di Michele Santoro (2006), autrice di romanzi, impegnata in campagne sui diritti umani. L’invito di Amadeus “per ragioni di opportunita’” sarebbe stato ritirato, ha titolato La Repubblica. Salvini, cui viene attribuito il sovranistico veto, a margine di una visita elettorale a Faenza (Ravenna) rispondendo ai cronisti, non ha dato soddisfazione: “Ma con tutti i problemi che ho, mi occupo di Sanremo e delle conduttrici di Sanremo? Invitino chi vogliono, e’ l’ultima delle mie preoccupazioni onestamente”. Davide Faraone, presidente dei senatori di Italia Viva, ha annunciato di portare il caso in vigilanza Rai denunciando pubblicamente “un’autentica discriminazione di Stato” e definendo “semplicemente vergognoso” il caso della Rai che si sarebbe piegata al “diktat di Salvini”, “per non dare spazio ad una ‘nuova italiana’ di successo” . A seguire sono intervenuti Gianfranco Librandi, sempre Italia Viva, (“invito la Rai a ripensare all’esclusione”), Laura Boldrini (Pd) (“Il servizio pubblico deve valutare le competenze di una persona non piegarsi alla prepotenza di chi la insulta”), mentre Giorgio Mule’ capogruppo di Forza Italia ha parlato di “inizio ufficiale del festival del ridicolo”.

Persino le Sardine hanno detto la loro. Sulla sua pagina Fb Stephen Ogongo, uno dei portavoce del movimento anti-Salvini ha scritto: “La Rai si e’ piegata alla pressione dei sovranisti e razzisti potenti e rumorosi e perso l’occasione di dare spazio alla diversita’, alla voce in prima fila nella lotta contro il razzismo e le altre forme di discriminazioni, la violenza contro le donne le ingiustizie”. Il senatore M5S Primo Di Nicola invita i colleghi politici a non intromettersi nelle scelte Rai: “Per favore, pensate a lavorare. E lasciate al servizio pubblico la possibilita’ di fare finalmente in liberta’ il proprio mestiere. Per una valutazione obiettiva ci sara’ sempre tempo. In tempi e luoghi deputati”. Rula Jebreal ha osservato a distanza social la polemica: sul suo account twitter ha rilanciato in queste ore alcuni commenti a suo favore, incluso quello del regista Gabriele Muccino (“si perde un’occasione preziosa per conoscere il mondo attraverso i suoi occhi fuori delle nostre finestre, e portare all’interno del festival uno sguardo nuovo e necessario. Dispiace e molto”). E al Settimo Piano? Pare di capire che i giochi non sono davvero chiusi. Una riunione martedi’ 7 gennaio tra l’ad Rai Fabrizio Salini, la direttrice di Rai1 Teresa De Santis e il direttore artistico di Sanremo Amadeus servira’ a fare il punto sulle decisioni ancora da prendere, riguardo ad ospiti, conduzioni e dunque anche sulla Jebreal.

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L’Ema blocca un medicinale contro l’Alzheimer

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L’Agenzia europea per i medicinali ha respinto la raccomandazione per il farmaco Lecanemab contro l’Alzheimer. L’Ema ha annunciato che il rischio di gravi effetti collaterali è superiore all’effetto positivo atteso.

“Il Comitato per i medicinali per uso umano” dell’Ema “ha raccomandato di non concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio per Leqembi”, ha sottolineato l’autorità, facendo riferimento in particolare all’insorgere di rischi di emorragia cerebrale nelle persone trattate con il farmaco. Il Lecanemab – nome commerciale Leqembi – è disponibile negli Stati Uniti dall’inizio del 2023 per il trattamento dell’Alzheimer in stadio iniziale. Sebbene la terapia non migliori i sintomi, può rallentarne leggermente la progressione della malattia. Il farmaco, secondo gli esperti, sarebbe quindi adatto solo per un gruppo molto limitato di malati di Alzheimer, meno del 10%. A fronte dei possibili edemi ed emorragie cerebrali, la terapia deve essere monitorata regolarmente con esami di risonanza magnetica. Ora la società farmaceutica Eisai, che ha presentato la domanda, potrà richiedere un riesame entro 15 giorni.

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Preoccupa il virus Oropouche, primi 2 morti in Brasile

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Sale la preoccupazione per il virus Oropouche, diffuso soprattutto nell’America centro-meridionale e nei Caraibi ma che ha fatto registrare ad oggi 4 casi anche in Italia: l’infezione ha causato due primi decessi in Brasile, nello stato di Bahia, e si tratta dei primi registrati a livello mondiale. La conferma è giunta dal Ministero della Salute brasiliano. La febbre di Oropouche è un’infezione virale tropicale trasmessa da moscerini e zanzare e prende il nome dalla regione in cui è stata scoperta e isolata per la prima volta nel 1955, presso il laboratorio regionale di Trinidad, vicino al fiume Oropouche, a Trinidad e Tobago. Il primo decesso è stato confermato il 17 giugno. Il paziente aveva 24 anni, viveva a Valença ed è morto a marzo. Lunedì scorso è stato invece registrato il secondo decesso, di una donna, ed il ministero della Salute sta ancora indagando su un’altra morte sospetta nello stato di Santa Catarina.

L’Organizzazione panamericana della sanità (Paho) ha inoltre emesso un allarme epidemiologico per informare i Paesi membri sull’identificazione di possibili casi, attualmente in fase di indagine in Brasile, di trasmissione del virus Orov dalla madre al bambino durante la gravidanza. In Italia, ad oggi, sono stati diagnosticati 4 casi tutti di importazione, ovvero di soggetti rientranti dal Brasile e da Cuba. La malattia da virus Oropouche, spiega l’Istituto superiore di sanità, è una arbovirosi causata dal virus Oropouche (Orov), un virus a Rna che può essere trasmesso agli esseri umani principalmente attraverso la puntura di Culicoides paraensis, un piccolo dittero ematofago di 1-3 mm, simile ad un moscerino, che nelle aree endemiche si trova in zone boschive nei pressi di ruscelli, stagni e paludi, o di alcune zanzare come Culex quinquefasciatus.

Nessuno di questi vettori al momento è presente in Italia o in Europa. Non è stata al momento confermata la possibilità di una trasmissione da uomo a uomo del virus. Nel 2024 (al 23 luglio), sono stati registrati oltre 7700 casi nel mondo in cinque paesi: Brasile, Bolivia, Peru, Cuba e Colombia. I primi casi registrati anche in Italia sono senza conseguenze gravi. Il rischio di infezione, chiarisce l’Iss, è presente se si viaggia nei paesi in cui è presente il virus. Per chi si trova in queste zone si raccomanda di mettere in atto tutte le precauzioni necessarie ad evitare il contatto con gli insetti vettori: usare repellenti chimici, indossare vestiti che coprano braccia e gambe, soggiornare in case dotate di zanzariere e cercare di ridurre le attività all’aperto nei periodi di maggiore attività vettoriale (alba e crepuscolo).

I sintomi principali dell’infezione sono febbre, mal di testa, dolore articolare e, in qualche caso, fotofobia, diplopia (visione doppia), nausea e vomito. Se si è di ritorno da un viaggio nei paesi in cui è presente il virus e si hanno questi sintomi il consiglio è di rivolgersi al proprio medico. Grazie ad un team multi-disciplinare di esperti, L’Iss è in prima linea per monitorare il rischio da virus Oropouche in Italia per gli aspetti virologici ed epidemiologici.

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Economia

Bollette più chiare, in arrivo dal prossimo anno

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Basta con una sequela di numeri incomprensibili: dal prossimo anno infatti le bollette di luce e gas saranno più semplici da capire. Basterà un colpo d’occhio – spiega l’Arera, l’autorità per l’energia – per rendersi conto di prezzi e consumi. La nuova bolletta debutterà dal primo luglio del 2025, con un frontespizio uguale per tutti e con le principali informazioni generali. Poi uno ‘scontrino dell’energia’, per capire immediatamente consumi e prezzi, e un box offerta che ricorda le condizioni sottoscritte per verificarne l’applicazione.

E’ stata infatti approvata – a seguito di un lungo processo di consultazione con imprese, consumatori e stakeholder – e sottoposta all’analisi dell’impatto della regolazione (Air) la delibera che introduce una revisione organica delle informazioni indicate nella bolletta e della loro organizzazione, estendendola poi alla totalità dei clienti finali connessi in bassa tensione: domestici, condomini, piccole e medie imprese, box, cantine e magazzini. I venditori avranno 12 mesi di tempo per adeguare i propri sistemi all’invio della nuova bolletta. “Una riforma auspicata da tempo e da più parti, che evolve la struttura introdotta nel 2014 con la bolletta 2.0, allineando le informazioni per tutti e rendendole ancora più chiare e semplici, ma soprattutto dando rilevanza al ruolo dei consumatori, mettendoli in grado di verificare i consumi e le proprie scelte di efficienza energetica e di comparare agilmente il proprio profilo con le proposte del mercato”, commenta il presidente di Arera Stefano Besseghini.

Plaudono i consumatori: “Ringraziamo Arera per aver accolto la nostra richiesta e concluso l’iter per rendere le bollette dell’energia più comprensibili agli utenti, specie sul fronte del costo al KWh della luce e al metro cubo per il gas”, afferma Consumerismo No Profit. “In una fase in cui i prezzi dell’energia continuano a essere altissimi e fuori controllo, giudichiamo positivamente la notizia che Arera ha ufficializzato oggi sul debutto della nuova bolletta”, commenta l’Adoc. In dettaglio la nuova bolletta sarà composta da un frontespizio unificato, che corrisponde alla prima facciata della bolletta in cui i venditori sono tenuti a riportare l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali sul cliente sul tipo di servizio in cui è rifornito, sul contratto di fornitura, su fatturazione e pagamenti, etc. Poi un scontrino dell’energia, che riporterà la formazione del costo complessivo dell’energia in relazione ai volumi consumati secondo la struttura quantità x prezzo, suddiviso in “quota consumi” e “quota fissa”, più la “quota potenza” per l’energia elettrica, e ulteriormente dettagliato per voci di spesa (vendita e ‘rete e oneri’). In questa sezione saranno riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus, altre partite (interessi di mora, prodotti e/o servizi aggiuntivi etc.) e il canone Rai.

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