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Russia: fino a 15 anni per chi scredita i soldati

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La Russia di Putin prepara un nuovo giro di vite sul dissenso, nuove norme volte a colpire chiunque critichi l’invasione dell’Ucraina. Il governo russo già all’inizio del conflitto ha varato una legge bavaglio che prevede fino a 15 anni di reclusione per la diffusione di informazioni sull’esercito che dovessero essere giudicate “false” dalle autorità. E fino a cinque anni per chi è accusato di “screditare” l’esercito. Presto però la censura potrebbe inasprirsi ulteriormente.

Domani infatti la Duma valuterà degli emendamenti a dei disegni di legge che prevedono fino a 15 anni di carcere anche per coloro che saranno accusati di aver “screditato” i militari russi in Ucraina: non solo i soldati delle forze regolari, ma pure i combattenti delle formazioni di volontari e miliziani, e quindi anche i mercenari del famigerato Gruppo Wagner, accusato di crimini di guerra e atrocità. Ci si aspetta che i documenti siano largamente approvati dal ramo basso del Parlamento russo – controllato dai fedelissimi di Putin – e la commissione della Duma per l’amministrazione e la legislazione statale ha già consigliato ai deputati di appoggiare gli emendamenti proposti.

“Questa iniziativa legislativa proteggerà tutti coloro che rischiano la vita per garantire la sicurezza del Paese e dei cittadini”, ha dichiarato il presidente della Duma, Viaceslav Volodyn, usando parole perfettamente in linea con la retorica del Cremlino, che cerca di dipingere il conflitto come una guerra per la difesa dello Stato russo. Il probabile inasprimento della censura pare un successo di Yevgeny Prigozhin, il potente oligarca noto come ‘lo Chef di Putin’ e a capo di Wagner. A fine gennaio infatti era stato proprio lui a chiedere al Parlamento di vietare ai media di criticare i suoi mercenari. Presto potrebbe essere accontentato. Prigozhin oggi ha però anche scritto al presidente della Duma Volodyn chiedendo che le future restrizioni non si applichino agli alti comandi delle forze armate e a quelli di Wagner.

“In caso contrario – ha dichiarato – qualunque critica pubblica e costruttiva delle loro azioni potrebbe implicare responsabilità penali”. Prigozhin non cerca certo di limitare la censura, è invece impegnato in un braccio di ferro con i vertici militari russi, che ha spesso criticato, anche ferocemente, per gli insuccessi in Ucraina, promuovendo allo stesso tempo le azioni dei suoi mercenari. In Russia ci sono già stati diversi casi di persone poste sotto accusa per essersi schierate contro il conflitto (sono oltre 5.800 i procedimenti per “discredito dell’esercito”) e ad alcune sono state imposte pesanti pene detentive. Tra loro c’è Ilya Yashin, uno dei leader dell’opposizione, condannato a otto anni e mezzo di reclusione per aver denunciato le atrocità di Bucha.

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Zelensky ringrazia il Senato americano: un aiuto vitale

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato il Senato americano per aver approvato 61 miliardi di dollari in aiuti militari ed economici al suo Paese. “Sono grato al Senato degli Stati Uniti per aver approvato un aiuto vitale per l’Ucraina”, ha scritto Zelensky sui social media poco dopo l’ok al massiccio pacchetto di aiuti per Kiev.

“Ringrazio il leader della maggioranza Chuck Schumer e il leader repubblicano Mitch McConnell per la loro forte leadership nel portare avanti questa legislazione bipartisan, così come tutti i senatori degli Stati Uniti su entrambi i lati della navata che hanno votato a favore”, ha continuato il presidente ucraino. “Apprezzo ugualmente il sostegno del presidente Biden e non vedo l’ora che il disegno di legge venga firmato presto e che il prossimo pacchetto di aiuti militari corrisponda alla risolutezza che vedo sempre nei nostri negoziati”, ha aggiunto Zelensky. “Le capacità a lungo raggio, l’artiglieria e la difesa aerea dell’Ucraina sono strumenti fondamentali per ripristinare prima la pace giusta”, secondo il presidente. Gli Stati Uniti sono stati il principale sostenitore militare di Kiev nella sua guerra contro la Russia, ma il nuovo pacchetto di aiuti che include forniture militari vitali era rimasto bloccato per mesi al Congresso americano. L’esercito ucraino si trova ad affrontare una grave carenza di armi e di nuove reclute, mentre Mosca esercita una pressione costante da est.

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Mosca, annullata la marcia della Vittoria

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Mosca e altre città russe hanno annullato la marcia della Vittoria del 9 maggio per ragioni di sicurezza. Lo ha riferito la Tass citando la co-presidente del quartier generale del movimento Elena Tsunayeva. “A causa delle minacce esistenti alla pubblica sicurezza, il quartier generale del Reggimento Immortale russo ha deciso di annullare la marcia del Reggimento Immortale del 2024”, ha spiegato Tsunayeva in conferenza stampa aggiungendo che quest’anno i festeggiamenti del 9 maggio assumeranno la forma di altri eventi.

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Cina: infondate le accuse Usa di supporto militare a Mosca

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La Cina ha definito “infondate le accuse degli Usa sul sostegno militare” di Pechino alla Russia, impegnata nella sua guerra contro l’Ucraina. E’ quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, nell’imminenza della visita del segretario di Stato americano Antony Blinken.

Gli Stati Uniti, ha aggiunto Wang nel briefing quotidiano, “hanno presentato una legge sugli aiuti su larga scala per l’Ucraina, lanciando allo stesso tempo accuse infondate contro il normale commercio tra Cina e Russia. Questo tipo di approccio è estremamente ipocrita e del tutto irresponsabile, e la Cina vi si oppone con fermezza”. Sulla questione ucraina, “la Cina ha sempre mantenuto una posizione obiettiva e giusta, ha sostenuto attivamente i colloqui di pace e ha spinto per la soluzione politica”, ha rincarato Wang, per il quale Pechino “implementa costantemente le normative sull’esportazione di beni a duplice uso.

La Cina non è né artefice né parte della crisi ucraina e non ha mai gettato benzina sul fuoco e per questo con accetteremo che altri scarichino la responsabilità o diano la colpa a noi”. Negli ultimi anni, in particolare dall’aggressione di Mosca all’Ucraina di febbraio 2022, Cina e Russia hanno intensificato la cooperazione economica e i contatti diplomatici, portando la loro partnership strategica a livelli elevati, mai raggiunti prima. Pechino ha rivendicato un ruolo neutrale nel conflitto ucraino, ma evitato condanne di Mosca e ha offerto sostegno diplomatico ed economico, facendo schizzare l’interscambio commerciale nel 2023 al record di 240 miliardi di dollari.

Prima dell’imminente visita in Cina del 24-26 aprile, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che Pechino sta indirettamente alimentando la guerra in Ucraina con la fornitura di componenti a Mosca usati per espandere le sue capacità militari. “Quando si tratta della base industriale della difesa russa, il principale contributore in questo momento è la Cina”, ha detto Blinken venerdì, dopo l’incontro ministeriale del G7 a Capri, aggiungendo che ciò “permette alla Russia di continuare l’aggressione contro l’Ucraina”.

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