Collegati con noi

Spettacoli

Rai: le inchieste di Report, da Cisl a scarichi delle navi

Pubblicato

del

Quattro le storie sotto i riflettori di “Report”, il programma di Rai3 con Sigfrido Ranucci, in onda lunedi’ 14 dicembre, alle 21.20. Si parte con un servizio dal titolo “Cisl, gli insindacabili”, di Claudia Di Pasquale con la collaborazione di Federico Marconi e Lorenzo Vendemiale. L’emergenza coronavirus sta dando il colpo di grazia alla nostra economia. I tavoli di crisi aperti al ministero sono ben 120, per circa 160 mila lavoratori. Non si sa cosa accadra’ quando finira’ il blocco dei licenziamenti. In questo scenario e’ fondamentale il ruolo del sindacato per difendere i lavoratori e garantire la giustizia sociale. La domanda e’ come funziona uno dei principali sindacati italiani, quello della Cisl? “Ma i vertici del sindacato – si legge nella scaletta – non hanno voluto concedere un’intervista istituzionale al programma. Mai in venticinque anni di storia cosi’ tante porte in faccia. Un grande sindacato come la Cisl non ha ritenuto di rispondere a domande finalizzate a capire qual e’ oggi il ruolo del sindacato, come garantisce ai suoi iscritti la trasparenza, e quali sono le regole interne, che garantiscono la correttezza dei comportamenti dei dirigenti sindacali. Perche’ i dirigenti Cisl evitano il confronto? E’ arrivata anche una querela preventiva per un tweet di Sigfrido Ranucci sugli stipendi dei vertici. Era il 2015 quando su tutta la stampa nazionale esplodeva il caso dei maxistipendi della Cisl, a distanza di cinque anni Report torna su quella vicenda con testimonianze e documenti inediti”. Si prosegue con “Acque amare” di Giulia Presutti e la collaborazione di Marzia Amico. Le navi producono rifiuti proprio come case, alberghi, piccoli centri abitati. Le acque nere e grigie sono i liquidi che provengono dagli scarichi dei WC, dalle docce, dai lavandini. Vanno depurate e smaltite con attenzione: per questo nei porti esistono gli impianti di raccolta, ai quali le navi devono conferire pagando una tassa per lo smaltimento. C’e’ pero’ una scorciatoia: le imbarcazioni possono scaricare in mare quando si trovano a piu’ di 12 miglia dalla costa e, se hanno a bordo un impianto di trattamento dei rifiuti, persino entro le 12 miglia. Ma chi controlla gli impianti di bordo e la manutenzione che deve essere fatta regolarmente? Con l’arrivo della pandemia di Covid-19 alcune grandi navi sono state messe in quarantena. Dove hanno scaricato le loro acque nere? E le istituzioni italiane cosa hanno fatto per proteggere il mare e i bagnanti? Un ingegnere, Report e il Politecnico di Torino entrano in relazione e creano un ecosistema che da’ vita a un progetto che potrebbe risolvere il distanziamento sociale nei luoghi chiusi: ristoranti, bar, uffici. Questo l’argomento di “Biostopper”, l’approfondimento realizzato da Michele Buono. Ma chi e’ questo ingegnere? Progettista di lungo corso del Centro ricerche Fiat, realizzo’ l’Abs, il sistema frenante poi ceduto alla Bosch, e ancora prima il Totem, un piccolo motore capace di produrre elettricita’ per un palazzo intero e recuperare il calore per il riscaldamento. Report nella sua storia ha incontrato diverse volte l’ing. Palazzetti. Qualche mese fa l’ingegnere contatta il programma per parlare di una nuova idea: creare un isolamento biologico tra persone sedute a un tavolo per mezzo di un dispositivo da collocare al centro che genera dei vortici in grado di produrre una barriera protettiva intorno a ogni persona. La trasmissione racconta l’idea al Politecnico di Torino. Partono i test immediatamente e si simulano le condizioni del mondo reale. Com’e’ andata a finire? Si chiude con “Sicilia Si… Cura” di Lucina Paternesi e la collaborazione di Alessia Marzi. Anche la Sicilia, questa estate, si e’ fatta la propria app. Grazie all’ex capo della protezione civile Guido Bertolaso, chiamato dal presidente Nello Musumeci per la riapertura della stagione estiva, e’ nato il protocollo Sicilia Sicura. Che, tra le altre cose, prevedeva un’app obbligatoria per chiunque volesse andare nell’isola a trascorrere le sue vacanze. Ma chi l’ha realizzata e dove vengono raccolti i dati dei turisti e degli utenti? Non solo un’app per turisti, in Sicilia da maggio scorso e’ attivo il progetto Telecovid19. Tramite un’app e device collegati, consente di seguire a distanza gli utenti affetti da Covid che non necessitano di ricovero in ospedale. “Per il progetto, presentato dall’Irccs di Messina e approvato dall’assessorato alla Salute neanche 24 ore dopo, la Regione ha stanziato 800 mila euro, ma l’affidamento e’ avvenuto in modo diretto, senza alcun tipo di bando”, dicono da Report.

Advertisement

Spettacoli

Peppino di Capri, compie 85 anni lo chansonnier napoletano

Pubblicato

del

Champagne per Peppino di Capri: compie 85 anni sabato 27 luglio uno dei grandi interpreti italiani più amati nel mondo, il primo ‘rivoluzionario’ della canzone napoletana, oltre 65 anni di carriera che si ha sempre voglia di festeggiare. Un compleanno che Peppino, già entrato da tempo nella storia della musica con i suoi quindici Sanremo coronati da due vittorie e il premio alla carriera del 2023, trascorrerà con gli affetti e gli amici più cari sull’amata isola pregustando un ‘regalo’ davvero speciale. La sua straordinaria vita artistica sarà raccontata nella attesa fiction Rai, il cui titolo non poteva che essere che ‘Champagne’, brano evergreen per antonomasia da oltre mezzo secolo.

Le riprese del film tv dureranno cinque settimane con set tra l’isola azzurra e Napoli e partiranno già a settembre. E proprio in questi giorni, fino al 4 agosto, è stato aperto il casting per cercare un ‘enfant prodige’ del pianoforte tra i cinque e gli otto anni, per impersonare il piccolissimo Giuseppe Faiella, questo il vero nome del cantante, che già nel 1943 si esibiva per le truppe americane di stanza a Capri durante la seconda guerra mondiale. La fiction, produzione Rai con O’ Groove, sarà diretta da Cinzia TH Torrini, regista che ha già firmato con successo il film dedicato a Gianna Nannini ‘Sei nell’anima’. E proprio per l’ultimo album della Nannini, che adora Peppino e il suo swing, di Capri ha firmato il brano ‘Stupida emozione’.

Un’onda di affetto, stima e popolarità che si rinnova ad ogni apparizione quella verso l’interprete di decine di successi: dalla fine degli anni ’50, lanciando nuovi classici come ‘Malatia’ all’esperienza con i Beatles nello storico concerto di Milano nel 1965, dalle vittorie sanremesi alle tante hit firmate da Mimmo di Francia, non solo ‘Champagne’ ma anche ‘Tu’ a ‘Me chiamm ammore’, ‘Magari’. Le sue canzoni, dall’immortale ‘Roberta’ a ‘Let’s twist again’ (il disco più venduto) ma soprattutto la voce dal timbro unico, hanno segnato un’epoca che non passa di moda, oltre a ricordi, e amori, di almeno tre generazioni. Come è accaduto lo scorso giugno quando l’artista è stato abbracciato dal pubblico di piazza Plebiscito, ospite del concerto di Renato Zero. Insieme hanno cantato ‘Luna caprese’, inedita delizia che gli assenti possono gustare grazie ai social ufficiali di Peppino. Tra gli omaggi per gli 85 anni in arrivo anche quello di ‘Felicità – La stagione della famiglia’, il magazine su Rai2 di Pascal Vicedomini in onda il sabato alle 12.

Ma la festa per lo splendido 85enne continuerà. Marisa Laurito, direttrice artistica del Trianon Viviani, ha deciso di aprire la prossima stagione del suo teatro della Canzone napoletana nel cuore di Forcella, venerdì 25 ottobre con una serata speciale dedicata a Peppino di Capri che riunirà numerosi artisti. Tra le prime adesioni che sono pervenute a Laurito che sta organizzando l’appuntamento speciale ci sono infatti Peppe Barra, Eugenio Bennato, Rosa Chiodo, Tullio De Piscopo, Christian De Sica, Enzo Gragnaniello, Lorenzo Hengeller, Pietra Montecorvino e Lina Sastri.

 

Continua a leggere

Spettacoli

John Mayall, leggenda del blues britannico, è morto a 90 anni

Pubblicato

del

John Mayall, il pioniere del blues britannico il cui collettivo musicale degli anni ’60, i Bluesbreakers, contribuì a inaugurare un periodo fertile per il rock e portò alla ribalta chitarristi come Eric Clapton, è morto all’età di 90 anni. Lo ha annunciato la sua famiglia. Mayall, cantante e polistrumentista soprannominato “il padrino del blues britannico” e arrangiatore di alcuni dei più grandi del genere dell’epoca, “è morto pacificamente nella sua casa in California”, ha pubblicato la famiglia su Facebook, senza specificare la causa della morte.

“I problemi di salute che hanno costretto John a porre fine alla sua epica carriera in tournée hanno finalmente portato la pace per uno dei più grandi guerrieri della strada di questo mondo”, si legge. “John Mayall ci ha regalato 90 anni di instancabili sforzi per educare, ispirare e intrattenere.” L’influenza di Mayall sul rock degli anni ’60 e oltre è enorme. I membri dei Bluesbreakers alla fine si unirono o formarono gruppi tra cui Cream, Fleetwood Mac, Rolling Stones e molti altri. All’età di 30 anni, nel 1963, Mayall si trasferì a Londra dal nord dell’Inghilterra.

Sentendo la rivoluzione nell’aria, abbandonò la sua professione di grafico per abbracciare una carriera nel blues, lo stile musicale nato nell’America nera. Ha collaborato con una serie di giovani chitarristi tra cui Clapton, Peter Green, poi dei Fleetwood Mac, e Mick Taylor che ha contribuito a formare i Rolling Stones. Mayall si trasferì in California nel 1968 e fece un lungo tour in America nel 1972. Negli anni ’60 registrò numerosi album storici tra cui “Crusade”, “A Hard Road” e “Blues From Laurel Canyon”. Ne seguirono altre decine negli anni ’70 e fino al suo ultimo, “The Sun Is Shining Down”, nel 2022. Mayall è stato insignito di un OBE, Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico, nel 2005.

Continua a leggere

Spettacoli

Addio a Pierluigi ‘Tricò’, lo stilista delle dive

Pubblicato

del

È morto ieri mattina a Roma, al Policlinico Gemelli, Pierluigi Scazzola in arte Tricò, stilista delle dive che aveva portato Roma alla ribalta internazionale. Nel suo atelier, le sue creazioni in maglia avevano fasciato donne di bellezza divina come Jacqueline Kennedy, Audrey Hepburn, Lauren Bacall, Claudia Cardinale, Allegra Agnelli, le regine di Grecia, Belgio, Danimarca. Era nato a Roma il 21 giugno 1931, scompare il 22 luglio del 2024 a 93 anni. I funerali si terranno domani mattina alle 10.30 nella chiesa di Piazza del Popolo. La sua storia è diventata appena tre anni fa un libro firmato dal nipote Andrea Scazzola e da Francesca Romana Carpentieri, ‘Tricò. lo stilista delle regine’ (Mazzanti Libri).

Tutto parte dall’infanzia dei fratelli Scazzola, ovvero Pierluigi, che frequenta il liceo classico al Convitto nazionale e il fratello Luciano che morirà a 55 anni, matita e anima amministrativa, poi i genitori Giulio e Bianca, e la cognata Fiorenza senza la cui intraprendenza e competenza nulla sarebbe stato uguale. Tutto questo sarà Trico’, ovvero il marchio che diventa una prima autonoma boutique nel 1961 con l’apertura dell’atelier a Via Gianturco, che da quel primo salotto del Flaminio con l’arazzo vola sulla pelle delle donne più belle e famose del mondo a segnarne le curve con eleganza e personalità, coniugando trasgressiva innovazione a semplicità classica. Pierluigi, si sa, non amava la filosofia, preferiva piuttosto disegnare figurine esili di donne sui bordi del libro e dopo diversi anni di studio e di lavoro quella diventerà finalmente la sua vita, ma prima dovrà provare la strada di una laurea in giurisprudenza e un impiego all’Inpdai.

E la magia vuole che dal primo abito, semplicissimo ed unico insieme, creato per la contessa Consuelo Crespi, sia proprio la maglia ad entrare nel dna dello stilista e delle sue collezioni che conquistano il mondo. La prima sfilata alla Galleria Nazionale d’arte moderna di Roma, allora diretta da Palma Bucarelli, signora dell’arte che da subito aveva creduto in quel ragazzo alto e magro come una scultura di Giacometti. Poi il salto a Parigi grazie a Irene Brin che lo porta sulla passerella di Pierre Cardin. L’apice del successo arriverà a metà degli anni Sessanta, conquistando Parigi, Mosca, New York, per tornare a scendere dalla scalinata di Trinità de’ Monti a Roma. Insomma il Made in Italy è entrato nella leggenda anche grazie a Tricò.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto